Oggi gli indici del Vecchio Continente hanno avviato gli scambi in netto calo, il Ftse100 è sceso dello 0,3%, seguito dal Dax30 e dal Cac40 che arretrano rispettivamente dello 0,48% e dello 0,62%. La Borsa di Milano prosegue in netto ribasso a metà mattina, con un meno 1,9 per cento dell'indice Ftse-Mib all'indomani della conferma da parte del governo dell'impostazione espansiva della manovra, reinviata con i medesimi saldi alla Commissione europea salvo un rafforzamento delle dismissioni che serviranno ad alleggerire il debito. Oltre al braccio di ferro con l'Ue ci sono sviluppi specifici che pesano su diversi titoli, come quello della sfiducia all'amministartore delegato di Tim Telecom Italia (MI:TLIT) Amos Genish, che segna un meno 3,35%, mentre Mediaset (MI:MS) con un meno 6,65%.
In Europa è stato diffuso il dato relativo alla produzione industriale che a settembre ha evidenziato una variazione negativa dello 0,3%, in deciso rallentamento rispetto alla lettura precedente ritoccata verso l'alto da +1% a +1,1%, ma le previsioni erano per un rialzo dello 0,3%. Sempre in Europa la seconda lettura del PIL del terzo trimestre ha confermato l'indicazione preliminare con un progresso dello 0,2%, in linea con le aspettative. Invece, in Germania il dato preliminare del PIL del terzo trimestre ha registrato un calo dello 0,2%, superiore allo 0,1% stimato dagli analisti e in frenata in confronto al rialzo dello 0,5% del secondo trimestre. Dall'Asia invece sono arrivate indicazioni contrastanti che alimentano i timori degli investitori sulle prospettive della crescita globale. In Cina la produzione industriale ad ottobre è salita più del previsto, mentre hanno deluso le vendite al dettaglio che hanno segnato un rialzo dell'8,6% ad ottobre, in frenata rispetto al 9,2% del mese precedente e al 9,1% messo in conto dal mercato.
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi
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