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I titoli di Piazza Affari che stanno pagando i forti rialzi accumulati nel tempo

Pubblicato 19.11.2018, 08:27
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Ecco la lista di ALCUNI titoli di Piazza Affari che continuano a scontare i forti rialzi (in alcuni casi anche sproporzionati) accumulati in precedenza.

Banca IFIS (MI:IF): ha praticamente quasi annullato il rialzo accumulato dal 2015 a fine 2017 (da 13.30 a 49.67 euro). Il titolo attualmente è a quota 15.63 euro.
In questo scenario è fondamentale che il titolo si mantenga al di sopra di 15.32 euro altrimenti i corsi potrebbero dirigersi verso area 13.10 euro in prima battuta (2° target: 12.54 euro). Primi e reali segnali di ripresa oltre 23.15 euro (in chiusura) ma soltanto sopra quota 29.0 euro (in chiusura) tornerebbe un quadro grafico di medio periodo interessante.

Biesse (MI:BSS): ha quasi annullato il rialzo accumulato dal da luglio 2016 a marzo 2018 (da 10.35 a 53.75 euro). Al momento il titolo è a quota 17.99 euro.
I corsi potrebbero proseguire la loro discesa fino al successivo sostegno strategico in area 17.13 euro e se dovessero stazionare al di sotto di tale livello sarà difficile evitare un ritorno del titolo a 16.42 e 15.99 euro in prima battuta. Primi e timidi segnali credibili di risveglio oltre i 25.0 euro in chiusura ma siamo ancora lontani dalla resistenza strategica (medio/lungo termine) a quota 34 euro.

El En (MI:ELEN).: ha ceduto circa il 60% del rally 2014-aprile 2018 (da 3.94 a 34.82 euro). Al momento è a quota 15.02 euro.
Il successivo sostegno è posizionato in area 14.50 euro la cui rottura potrebbe provocare nuovi affondi fino al supporto strategico di lungo termine in area 13.10 euro (tenere sotto controllo questo riferimento). Primi segnali di risveglio oltre quota 19.0 euro in chiusura di seduta e con tenuta settimanale.

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Panariagroup (MI:PAGR): in poche settimane il titolo ha praticamente quasi azzerato il rialzo accumulato dal 2015 a settembre 2017 (da 1.26 a 7.155 euro). Il titolo attualmente è a quota 1.86 euro.
I corsi si sono spinti al di sotto di quota 2.0 euro (1.96 euro) nei pressi del successivo sostegno grafico in area 1.95 euro. Se le quotazioni dovessero stazionare al di sotto di tale livello, sarà difficile evitare nuovi affondi che potrebbero condurre i corsi fino a 1.90 e 1.83 euro in prima battuta. Primi e timidi segnali di ripresa oltre quota 2.36 euro in chiusura di seduta ma stiamo ancora molto lontani da significati resistenze (la prima è situata a quota 3.14 euro).

Gefran (MI:GFRN): perdita più contenuta per Gefran che ha ceduto meno del 50% del rally accumulato tra il 2016 e settembre 2017 (da 1.47 a 15.090 euro). Il titolo è a quota 5.80 euro.
La rottura del sostegno fondamentale a quota 6.0 euro ha spianato la strada a nuovi affondi che potrebbero proiettare i corsi fino a 5.65 euro in prima battuta e successivamente, con quest’ultima violazione, fino in area 5.31 euro. Segnali di ripresa convincenti in ottica di breve/medio periodo verrebbero invece generati solo con il superamento di 8.0 euro (con tenuta settimanale); ciò potrebbe permettere al titolo di raggiungere il primo obiettivo in area 8.50 e 8.88 euro (2° target: 9.28 euro).

Prima Industrie (MI:PRII) (MI:PRII): ha praticamente quasi annullato il rialzo accumulato dal 2016 ad aprile 2018 (da 8.55 a 46.73 euro). Il titolo è a quota 18.50 euro.
Non si arresta la discesa del titolo Prima Industrie che si spinge fino al successivo sostegno in area 18.0 euro, livello che dovrà dare prova di solidità per scongiurare nuovi ribassi che potrebbero proiettare il titolo fino a 17.40 e successivamente in area 16.90 euro. Segnali di ripresa convincenti verrebbero invece generati solo oltre 27.80 euro (in chiusura).

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Immsi (MI:IMSI): ha praticamente quasi annullato il rialzo accumulato da fine 2016 a fine 2017 (da 0.34 a 0.8390 euro). Il titolo è a quota 0.400 euro.
I corsi hanno violato quota 0.4100 euro aumentando così le preoccupazioni e se dovessero sostare al di sotto di 0.400 euro sarà difficile evitare di raggiungere il primo target in area 0.3845 prima e successivamente a 0.3800 euro, supporto fondamentale di lungo termine che dovrà impedire ai corsi nuovi affondi anche fino in area 0.3600 e 0.3300 euro. Primi e timidi segnali di risveglio oltre 0.4800 euro ma siamo ancora lontani dalla prima resistenza strategica a 0.5750 euro. Attenzione ai probabili fuochi di paglia delle prossime sedute.

Mondo TV (MI:MTV): in poche sedute il titolo annienta quasi del tutto il rally (2015-dicembre 200147) da 1.68 a 7.33 euro. Al momento l’azione è a quota 1.95 euro.
Monitorare il supporto a 1.93 euro poichè la sua violazione (in chiusura) potrebbe spingere le quotazioni fino al primo target a 1.89 e successivamente in area 1.77 euro. Sul fronte opposto invece, i primi segnali di ripresa giungeranno oltre 2.67 euro per il test in area 3.0 euro in prima battuta.

Sogefi (MI:SGFI): il titolo ha ceduto oltre l’85% del rialzo accumulato dal 2016 al maggio 2017 (da 1.13 euro a 5.395 euro). Al momento il titolo è a quota 1.46 euro.
Tenere sotto controllo il sostegno a 1.43 euro la cui violazione (in chiusura) andrà ad aggravare ulteriormente il quadro grafico di lungo termine con conseguente raggiungimento dei primi obiettivi a 1.38 e 1.30 euro. Recuperi fino a quota 2.0 euro manterranno inalterate le prospettive negative, solo oltre tale riferimento (in chiusura e con tenuta settimanale) verranno generati i primi e timidi segnali di risveglio ma solo il superamento di 2.40 euro potrà restituire fiducia agli investitori (ottica medio/lungo termine) e a quel punto probabilmente ci saranno i primi passi di una reale inversione di tendenza.

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Conosco "piazzetta" Affari da anni ed il copione (indipendentemente da ogni variabile) è sempre lo stesso: dopo uno (al massimo due) anni di euforia, subentra sempre un periodo -alquanto lungo, in genere- di -vogliamo chiamarla così- quaresima. Ai poveri rialzisti non resta che aspettare e sperare nel prossimo periodo di euforia; a partire da... (non lo sa nessuno, diciamoci la verità).
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