Le cifre definitive sul PIL britannico del Regno Unito hanno confermato le previsioni precedenti su base trimestrale, pari allo 0,8%; il PIL è cresciuto del 3,0% a/a (lievemente inferiore al 3,1% previsto). Gli investimenti totali delle imprese sono aumentati in modo significativo per la quinta volta consecutiva (5,0% su base trimestrale, 10,6% su base annua rispetto al 2,7% e all’8,7% previsti), facendo registrare la fase d’espansione più lunga degli ultimi 16 anni. È una buona notizia per i falchi della BoE, visto che le questioni più importanti identificate di recente erano state il rallentamento delle esportazioni e la debolezza degli investimenti diretti esteri. Dal punto di vista tecnico – grafico, osservando il grafico daily del cable, GBP/USD, ci accorgiamo immediatamente come negli ultimi dodici mesi la prima moneta ha guadagnato notevolmente rispetto alla seconda. Il superamento della resistenza a 1,6990 ha riportato la coppia fino ad 1,7064, top di periodo raggiunti l’ultima volta nell’ottobre del 2008, in seguito la coppia ha subito un flessione fino al ritest di 1,6990 per poi ritornare di nuovo sui bottom; ma nonostante questa fase di lateralità sui massimi, resta ancora intatto il trend rialzista iniziato dai bottom nel luglio del 2013, trend che viene mantenuto in vita proprio dal supporto a 1,6990. Fino adesso i venditori non hanno avuto la forza sufficiente per riportare le quotazione del cable al di sotto il livello statico. Molto probabilmente prima di una possibile discesa al di sotto 1,6990, potremmo assistere, come già si evince dagli ultimi movimenti daily, ad una fase di lateralità in prossimità dell’area top raggiunto dalla coppia. Al momento non ci sono ancora elementi sufficienti per determinare l’entità della fase ribassista, potrebbe trattarsi di un piccola fase dovuta principalmente alle prese di profitto da parte di chi ha acquistato la coppia nelle scorse sedute, oppure potrebbe essere l’inizio di un movimento direzionale più importante. Ribadisco, riprendendo già quanto affermato nelle precedenti analisi, che l’unica cosa certa che identifica l’inizio dei un nuovo movimento short è rappresentato dalla permanenza dell’oscillatore stocastico sul livello 80, pronto ad incrociarsi al ribasso, inoltre anche l’Adx che misura la forza di un trend ci segnala la perdita di potenza del movimento rialzista in quanto è al di sotto del livello 30. Al momento resto ancora flat sulla coppia, preferisco attendere cosa succede nelle prossime sedute, ed in particolare la mia attenzione sarà rivolta al supporto a 1,6990, dove in caso di superamento definitivo dello stesso, la coppia potrebbe subire una flessione più decisa verso il basso; in questo caso si potrebbe entrare a mercato short a 1,6920.