Il prezzo dei cereali ha visto la più grande manna del decennio quando la peggiore siccità di mezzo secolo ha quasi decimato i raccolti USA di soia, granturco e frumento nel 2012, un evento raro che ha colpito tutti e tre i principali mercati agricoli in un colpo solo.
Da allora, ciascun componente del settore cerealicolo ha registrato una corsa selvaggia, apparentemente spinto dai fondamentali. Tuttavia, stranamente, lo stesso personaggio è stato responsabile della volatilità di tutti e tre negli ultimi anni: il Presidente USA Donald Trump.
Cereali scambiati al massimo in questo decennio durante la siccità del 2012
All’apice della siccità del 2012, la soia era scambiata vicino ai 17,89 dollari al bushel, il frumento a quasi 9,44 dollari ed il granturco a 8,44 dollari.
Trump ha spinto la soia al minimo di 10 anni di circa 7,91 dollari al bushel a maggio quest’anno, quando lo scontro commerciale con la Cina ha raggiunto il picco. Fino allo scoppio vero e proprio dello scontro commerciale nell’estate del 2018, la Cina comprava più di metà della soia dagli Stati Uniti.
Quando la nazione asiatica ha introdotto dei dazi in risposta agli Stati Uniti l’anno sorso, le importazioni di soia hanno raggiunto lo zero ad agosto, settembre ed ottobre 2018.
Dopo un anno, le cose sono migliorate per la soia USA, con i cinesi che hanno annullato i dazi in un gesto che sembra indicare che l’accordo potrebbe essere vicino. I future della soia scambiati a Chicago hanno visto una ripresa di recente a circa 9,41 dollari al bushel.
Nessuna certezza per la soia fino a quando non sarà firmato l’accordo commerciale
Tuttavia, fino a quando non sarà firmato l’accordo, la domanda di soia USA non è esattamente ancora fuori dai guai.
Con le costanti voci riguardanti il fatto che i cinesi non sarebbero contenti delle condizioni di Trump secondo cui Pechino dovrebbe impegnarsi in anticipo a comprare 50 miliardi di dollari di prodotti agricoli USA all’anno, non c’è modo di sapere a quale compromesso si arriverà.
E più tempo ci vorrà per firmare l’accordo, più incertezza regnerà sugli scambi della soia, e in particolare anche per come reagirà Trump, che punta alla rielezione a novembre.
La Cina continua a lamentarsi dell’intervento USA nelle “normali operazioni delle compagnie”
Le “restrizioni sugli acquisti dei prodotti cinesi e sulle esportazioni delle compagnie cinesi sono cattivi esempi dell’intervento del governo nelle normali operazioni ed attività delle compagnie, che si contrappongono ai valori statunitensi del libero e giusto commercio. La norma (il NDAA) danneggia il commercio internazionale e la catena industriale globale”, afferma Gao Feng, portavoce del Ministero del Commercio cinese. “La Cina controllerà da vicino l’impatto del NDAA sulle compagnie cinesi ed adotterà le misure necessarie per proteggere i diritti delle compagnie cinesi”.
Oltre agli sconvolgimenti del commercio della soia, Trump ha sconvolto anche la lobby del granturco una settimana fa, avvantaggiando le raffinerie di greggio che puntano a ridurre il contenuto di etanolo nella benzina.
Il granturco oscilla vicino al minimo di 3 mesi, Trump sconvolge la lobby dell’etanolo
Il granturco oscilla vicino al minimo di 3 mesi di circa 3,89 dollari al bushel, sebbene sia ancora al di sopra del minimo di sei anni di 3,01 dollari dell’agosto 2016 registrato in seguito all’eccesso globale di scorte visto in quell’anno.
Il governo Trump ha finalizzato i requisiti USA per i biocarburanti nel 2020 la scorsa settimana, lasciando invariata una parte chiave della norma rispetto ad una proposta che la lobby del granturco aveva criticato in quanto inadeguata per aiutare gli agricoltori in difficoltà.
La norma prevede un aumento dei volumi a 20,09 miliardi di galloni nel 2020 dai 19,92 miliardi del 2019. E comprende 15 miliardi di galloni di biocarburanti tradizionali come l’etanolo, dato invariato rispetto al 2019.
Il presidente denigra il frumento, danneggiando gli agricoltori
Per quanto riguarda il frumento, in estate Trump ha reso dei commenti denigratori circa le vendite USA del cereale al Giappone, descrivendolo come una merce di scambio povera in confronto alle auto che i giapponesi vendono agli Stati Uniti.
Il prezzo del frumento è vicino al massimo di 2 anni e mezzo di 5,58 dollari al bushel per via di una nuova ondata di siccità, stavolta in Australia e Russia.
Tuttavia, quando Trump ha reso i suoi commenti sul frumento ad agosto, il mercato si trovava vicino al minimo di tre mesi di circa 4,56 dollari al bushel, spingendo la Oregon Wheat Growers League a dirsi “profondamente delusa” dal presidente.
“Apprezziamo molte delle cose che il governo Trump ha fatto per l’agricoltura, ma speriamo sinceramente che il Presidente si prenda del tempo per informarsi ed apprezzare la grande storia di successo e l’eredità che è stata costruita tra i coltivatori di frumento negli Stati Uniti ed i nostri clienti in Giappone”, si legge in una dichiarazione.