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Il greggio resterà giù con tutti i fattori positivi che diventano negativi?

Pubblicato 20.11.2019, 15:57
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

Per almeno due settimane, i prezzi del greggio hanno vissuto una situazione irreale, persino imbarazzante, schizzando quasi in linea retta sulla scia delle voci secondo cui l’accordo tra USA e Cina sarebbe stato “vicino”, sarebbe arrivato “presto” o che addirittura era praticamente cosa fatta di cui si aspettava semplicemente notizia sui mercati.

Poi, il Black Monday, questa farsa si è improvvisamente fermata. E il mondo dei tori del greggio ha cominciato a crollare.

O no?

WTI 300-Min Chart - Powered by TradingView

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Dopo il tonfo di ieri del 3% circa sia per il greggio USA West Texas Intermediate che per il britannico Brent (il crollo giornaliero peggiore in sette settimane) si potrebbe affermare che l’immediato rialzo per il greggio possa essere finito. Se si somma il calo di lunedì, il WTI ed il Brent hanno perso circa il 5% ciascuno dall’inizio della settimana.

Ciò significa che, in sole due sedute, il greggio ha perso quasi tutto quanto aveva guadagnato dalla carica rialzista del 1° novembre.

Il tonfo di ieri non è stato dovuto solo al fatto che i trader si sono stancati di aspettare un accordo commerciale che non è arrivato dopo settimane di parole insignificanti da parte di funzionari della Casa Bianca come il consulente economico Larry Kudlow ed il Segretario al Commercio Wilbur Ross.

Il Presidente Donald Trump ha dato prova di quanto stiano andando bene le cose nell’accordo commerciale quando ha avvisato la controparte cinese Xi Jinping ieri che Pechino deve firmare il patto di fase uno con Washington entro il 15 se non vuole affrontare la furia di altri dazi USA.

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Il fiasco dell’accordo commerciale; i giochi della Russia all’interno dell’OPEC

Timori commerciali a parte, il greggio è crollato perché i modelli di trading algoritmici dei fondi del greggio hanno cercato di superare le medie mobili su 200 giorni del mercato e non ci sono riusciti.

E questo li ha spinti ad attivare la modalità di stop-loss, un cambio di direzione rispetto al pattern delle precedenti due settimane di rispecchiare i massimi dei principali indici di Wall Street, basati sull’accordo commerciale persino più del greggio.

Ad alimentare la gravità del selloff del greggio contribuiscono i segnali che la Russia starebbe di nuovo facendo i suoi giochetti sulla decisione di supportare o meno l’OPEC nei tagli alla produzione.

In base ad una notizia di Reuters, Mosca difficilmente accetterà di aumentare i tagli alla produzione in occasione del vertice dell’OPEC+ del 5-6 dicembre. La Russia è un alleato chiave per supportare i prezzi in questa iniziativa, in cui si unisce ai 14 membri dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio.

Forte aumento delle scorte di greggio

Sul mercato pesano anche i potenziali aumenti delle scorte di greggio USA della scorsa settimana: ben 6 milioni di barili secondo il gruppo di settore API, dato che la Energy Information Administration confermerà o smentirà nel corso della giornata.

Ultimo ma non ultimo, le voci secondo cui Aramco, la compagnia petrolifera saudita che si prepara al debutto in borsa, potrebbe avere problemi nel raccogliere soldi dagli investitori internazionali.

E quindi, dalle sole trattative commerciali, all’improvviso il mercato si è ritrovato a dover affrontare di tutto.

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La domanda è se il trend ribassista continuerà o se i tori del greggio otterranno per miracolo un’altra ancora di salvezza.

Al momento della scrittura, verso la fine degli scambi asiatici, il WTI ed il Brent sono ancora in rosso, ma questo potrebbe cambiare negli scambi europei e statunitensi.

Pochi motivi per una ripresa del prezzo, anche se i fattori tecnici potrebbero supportare

Fondamentalmente, ci sono pochi motivi per il greggio di salire in quanto tutti i fattori positivi sul mercato (dall’accordo commerciale, all’OPEC fino alla relativamente irrilevante IPO di Aramco) stanno diventando negativi al momento.

Se l’istinto degli orsi è giusto, il WTI potrebbe tornare entro la fine della settimana al minimo del 31 ottobre di 53,71 dollari, il bottom prima del suo rimbalzo più recente. Il Brent potrebbe arrivare a 59,40 dollari, minimo del 1° novembre.

Gli analisti di Bernstein affermano che se l’OPEC non taglierà la produzione di un ulteriore range compreso tra 500.000 e un milione di barili al giorno, il Brent potrebbe tornare a 50 dollari sul breve termine.

“Le attuali posizioni dei CTA non erano così long dagli attacchi di settembre ad Abqaiq in Arabia Saudita”, scrivono gli analisti di Citigroup, riferendosi al breve rimbalzo a doppia cifra del greggio dopo i raid aerei contro la principale infrastruttura di raffinazione del greggio del regno che hanno eliminato circa il 5% della produzione mondiale giornaliera.

Ma i segnali tecnici potrebbero portare ad una situazione diversa.

Ad esempio, sebbene la brusca inversione del WTI sia preoccupante, “il supporto tecnico con il potenziale di fermare il selloff in corso è abbondante”, scrive Rich Dvorak.

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L’analista tecnico continua:

“Particolarmente notevole è il livello di prezzo di 55,75 dollari messo in luce dal ribasso intraday dell’8 novembre”.

“Poco al di sotto di quest’area troviamo la zona di confluenza sostenuta dal ritracciamento di Fibonacci del 38,2% del range di trading del greggio dal minimo del 3 ottobre, che potrebbe anche far restare a galla il prezzo del greggio”.

Tuttavia, Dvorak ha aggiunto che, al di sotto di quest’area, le pressioni di vendita hanno il potenziale di accelerare rapidamente e prendere di mira il supporto di 54 dollari.

Ultimi commenti

quest'uomo è fantastico, se fai esattamente il contrario di ciò che scrive sei perennemente in gain, mi dite se ha una pagina privata fuori da investing? vorrei seguirlo giornalmente per fare l'esatto opposto
Credo che il prezzo dell'energia "sporca" scenderà ulteriormente... proprio di recente sono riusciti a produrre calori superiori ai 1000 ° C con un contratore a specchi e Intelligenza Artificiale... ergo presto anche le industrie energivore potranno risparmiare energia sporca... per almeno il 60%... perchè per il resto useranno il sole.... ergo, molto meno consumo di combustibile puzzolente, ergo meno petrolio.. E la popolazione mondiale non raddoppierà presto con questi livelli di indebitamento.. . Credo che presto vedremo ulteriori cali da qui a gennaio !
attualmente il greggio é sopra del 3 %
Ssssshhhh..non ti far sentire...
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