A giudicare dalla corsa rialzista dell’euro, è tornata a imporsi l’operatività trainata dalla reflazione globale.
Gli investitori stanno accumulando asset rischiosi per assicurarsi rendimenti reali, spingendo flussi verso le azioni (preferendo la crescita relativa al valore) e i mercati emergenti.
La riunione della Fed di domani non dovrebbe far cambiare umore ai mercati, è possibile anche una correzione di breve termine dell’USD ipervenduto.
Anche i prezzi delle materie prime continuano a salire, in primis quelli del greggio.
Dall’odierna riunione dell’OPEC non sono arrivati segnali di altri tagli della produzione, ma i prezzi del greggio sono rimasti rialzisti.
La Nigeria e la Libia hanno escluso tagli e hanno rimesso in funzione gli impianti di estrazione, mentre Russia e Oman hanno segnalato che ulteriori tetti alla produzione non sosterrebbero i prezzi del Future Petrolio Greggio WTI.
Dal canto suo, Halliburton ritiene che il boom degli scisti stia rallentando.
Neanche il caos che ha investito l’amministrazione del presidente USA Trump, il cui genero Kusher ha negato contatti impropri con la Russia, e le voci di dimissioni, nelle prossime settimane, del Ministro degli Esteri Tillerson sono riusciti a far deragliare l’operatività legata alla reflazione.
I prezzi più elevati delle materie prime dovrebbero sostenere i tassi d’interesse, che sono già scesi in modo significativo.
Visto l’ulteriore rischio al ribasso per i rendimenti, le valute a basso rendimento dovrebbero essere oggetto di pressioni a vendere.
Ribadendo la linea ufficiale della banca, Jordan (BNS) ha affermato che il CHF è molto sopravvalutato.
É difficile dire che direzione prenderà lo JPY, viste le aspettative di una modifica della politica monetaria; la BNS, invece, non cambierà rotta.
Con il calo della pressione a comprare CHF, la banca può mantenere la sua politica attuale a tempo indeterminato (a differenza della BoJ, che continua ad aumentare gli attivi).
Alla luce di queste premesse, prevediamo un ulteriore deprezzamento dello CHF contro gran parte delle valute G10 e dei mercati emergenti.