Forex News and Events
L’indicatore svizzero KOF tocca il minimo da 3 anni (di Arnaud Masset)
Dopo la lieve ripresa segnata a maggio, a giugno l’indicatore predittivo KOF è sceso a 89,66 punti, livello minimo dal dicembre del 2011. L’economia svizzera, molto resiliente, sta soffrendo le conseguenze del caro-franco e le previsioni economiche non sono sembrano brillanti. Anche la situazione greca pesa sul franco svizzero, perché gli investitori rifuggono i rischi e scappano verso i rifugi sicuri. Ieri, a Berna, la BNS ha dichiarato che domenica sera è dovuta intervenire sul mercato valutario per stabilizzare il franco svizzero dopo lo stallo nei negoziati sulla Grecia. Thomas Jordan non ha voluto fornire dettagli sull’entità dell’operazione, ma riteniamo che non si sia trattato di un intervento massiccio, perché ultimamente l’attività della BNS sui mercati dei cambi è stata moderata. A giugno, infatti, i depositi a vista sono aumentati settimanalmente in media di 634 mld di CHF, a fronte dei 1.368 mld di CHF di maggio e degli 882 mln di CHF di aprile. Nonostante la volontà della BNS di ridurre l’interesse degli operatori verso il franco svizzero attraverso interventi sul mercato dei cambi, il CHF continuerà a essere richiesto finché nell’Eurozona non migliorerà sensibilmente la situazione di lungo termine, e non ci riferiamo solo al caso Grecia. Ci aspettiamo che l’EUR/CHF si muova lateralmente e che rimanga nella fascia compresa fra 1,0250 e 1,05.
Gli USA mettono sotto pressione l’Iran (di Yann Quelenn)
A Vienna sono in corso i negoziati sul nucleare fra l’Iran e gli Stati Uniti. Una delle questioni principali riguarda le ispezioni internazionali dei siti militari iraniani. John Kerry, il Segretario di Stato americano, sta cercando di raggiungere un accordo che limiterebbe l’attività nucleare iraniana. Cresce l’impazienza degli Stati Uniti perché l’Iran continua a giustificare il suo programma nucleare, sostenendo che avrebbe unicamente scopi pacifici.
L’Iran deve quindi fornire delle garanzie, affinché le sanzioni siano alleggerite, e addirittura rimosse. Tuttavia, potrebbero volerci fino a 10 anni per far sì che gli ispettori internazionali si accertino che l’Iran rispetti gli impegni. L’Iran sta concentrando tutti gli sforzi per accorciare i tempi. Dal canto suo, Israele esercita ulteriori pressioni, affermando che un accordo sul nucleare sarebbe irrilevante. In altre parole, l’Iran sarebbe comunque una minaccia.
Agli inizi di questo mese, dopo la riunione dell’OPEC, l’Iran ha ripetuto che, nonostante il calo dei prezzi, venderà più greggio se le sanzioni saranno rimosse. Sulla scia di questa dichiarazione, il prezzo del petrolio è sceso e prevediamo che, nel medio termine, il Brent raggiungerà i 63 dollari al barile.
The Risk Today
Yann Quelenn
EURUSD L’EUR/USD è sceso dalla resistenza oraria a 1,1278 (massimo 29/06/2015). Una resistenza più forte giace a 1,1436 (massimo 18/06/2015). Il supporto orario è costituito da 1,0868 (minimo 28/05/2015). Prevediamo che la coppia si stabilizzerà sotto 1,1100. In un’ottica di più lungo termine, il triangolo simmetrico del 2010-2014 favorisce un’ulteriore debolezza verso la parità. Di conseguenza, consideriamo i recenti movimenti laterali come una pausa nel trend discendente di fondo. Si osservano supporti chiave a 1,0504 (minimo 21/03/2003) e 1,000 (supporto psicologico). Una violazione al rialzo suggerirebbe un test della resistenza a 1,1534 (massimo di reazione del 03/02/2015).
GBPUSD La coppia GBP/USD continua a essere scambiata fra la resistenza oraria a 1,5930 (massimo 18/06/2015) e 1,5626 (minimo 17/06/2015). Ci aspettiamo che la coppia sfiderà la resistenza a 1,5930. In una prospettiva di più lungo termine, la struttura tecnica sembra un minimo di ripresa, il cui potenziale massimo al rialzo è costituito dalla forte resistenza a 1,6189 (61% del ritracciamento di Fibonacci).
USDJPY L’USD/JPY si sta consolidando sotto il supporto a 122,46 (minimo 10/06/2015). Si osserva una resistenza oraria a 124,62 (10/06/2015). Prevediamo che la coppia acquisirà slancio per raggiungere la resistenza a 124,62. La resistenza chiave giace ancora a 135,15 (massimo da 14 anni). Propendiamo per un’impostazione rialzista di lungo termine finché terrà il supporto a 115,57 (minimo 16/12/2014). È favorito un rialzo graduale verso la forte resistenza a 135,15 (massimo 01/02/2002). Si osserva un supporto chiave a 118,18 (minimo 16/02/2015).
USDCHF L’USD/CHF si sta dirigendo verso la resistenza oraria a 0,9433 (massimo 05/06/2015). Si osserva una resistenza più forte a 0,9573 (massimo 28/06/2015). Il supporto orario è costituito da 0,9151 (minimo 18/06/2015). Prevediamo che la coppia testerà la resistenza a 0,9503. In un’ottica di lungo termine, non ci sono segnali che lascino presagire la fine dell’attuale trend ribassista, dopo il mancato superamento del livello a 0,9448, che avrebbe segnato il ritorno del trend rialzista. Di conseguenza, l’attuale debolezza viene vista come una mossa in controtendenza. Il supporto chiave staziona a 0,8986 (minimo 30/01/2015).