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In programma questa settimana in USA, Regno Unito, Eurozona e Australia

Pubblicato 12.01.2015, 14:01
Aggiornato 07.03.2022, 11:10

Forex News and Events

Negli USA

La settimana è iniziata con una propensione limitata per l’USD e un’incerta propensione al rischio. L’andamento del mercato del lavoro americano non ha soddisfatto pienamente le attese del mercato. Nonostante un buon rilevamento NFP e il miglioramento del tasso di disoccupazione, dal 5,8% al 5,6%, registrati a dicembre 2014, le retribuzioni non sono cresciute al ritmo sperato. La debolezza delle retribuzioni offre alla Fed una buona scusa per rinviare la normalizzazione della politica, soprattutto perché le dinamiche inflattive dipendono molto da quanto guadagnano i lavoratori americani. Il nostro obiettivo per il primo rialzo del tasso sui fondi federali rimane comunque invariato a giugno 2015. Venerdì saranno diffuse le cifre sull’inflazione americana di dicembre. L’IPC di fondo è visto stabile all’1,7%, invece l’IPC complessivo è previsto in deciso calo, allo 0,7% a/a (rispetto all’1,3%), per effetto del crollo dei prezzi del petrolio.

Nell’Eurozona

Per tutta la settimana i paesi dell’Eurozona pubblicheranno i rilevamenti definitivi riferiti all’inflazione di dicembre. Venerdì (16 dicembre) sarà diffuso il dato aggregato per l’Eurozona, che molto probabilmente confermerà l’inizio della deflazione nell’area, con un calo dello 0,2% dell’IPC complessivo su base annua. La continua flessione dei mercati petroliferi dovrebbe far abbassare ulteriormente i prezzi al consumo nei prossimi mesi. Questo sviluppo viene già scontato da coloro che credono fermamente nell’annuncio di un QE in piena regola dal direttivo della BCE del 22 gennaio. Per la settimana in corso non prevediamo quindi nessuno shock sui prezzi dovuto ai dati IPC sul mercato dei cambi, salvo che le cifre non siano foriere di nuove sorprese.

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L’EUR/USD resiste sopra il livello storico a 1,1743 (livello di debutto del primo gennaio 1999). L’idea che l’opposizione tedesca possa interferire con il QE in piena regola della BCE trova acquirenti. Discreti ordini d’acquisto per opzioni in scadenza oggi si susseguono sopra 1,1800. D’altro canto, tuttavia, il diffuso sentiment negativo per l’EUR viene amplificato dalle proteste contro il terrorismo in Francia e, in misura ancor maggiore, dal nervosismo politico in Grecia, dove Syriza, il partito antieuropeo, risulta in vantaggio nei sondaggi.

Nel Regno Unito

Anche il Regno Unito questa settimana si concentrerà sui dati sull’inflazione. Come succede altrove, anche l’IPC complessivo britannico dovrebbe subire un colpo (0,7% a/a rispetto all’1,0% previsto) per effetto dei prezzi del petrolio. Non ci dovrebbe essere una reazione inaspettata sui prezzi del forex. Dal punto di vista tecnico, la coppia GBP/USD tende a calare, gli indicatori sono nettamente ribassisti, anche se la debolezza viene elaborata meglio (RSI in miglioramento al 28%). Il supporto psicologico giace a 1,50, sotto questo livello si prevedono gli stop. L’inversione al rischio delta-25 a un mese per la coppia GBP/USD sta diminuendo, a conferma della preferenza per il lato put.

In Australia

In avvio di settimana, l’AUD ha avuto l’andamento migliore contro l’USD. L’AUD/USD ha superato la linea di base di Ichimoku (0,8205), salendo fino a 0,8255 nonostante il calo dei mutui per le abitazioni e dei crediti per gli investimenti immobiliari (dati favorevoli per le colombe della RBA). La linea di conversione diventa positiva. Il MACD si sta rafforzando in area positiva, quindi è possibile un’ulteriore correzione di breve termine. I tentativi al rialzo dovrebbero però trovare venditori, perché la divergenza fra le politiche della RBA e della Fed rimane il tema strategico dell’anno. La resistenza si colloca in area 0,8370/85 (media mobile a 50 giorni / top del trend ribassista da ottobre 2014 a gennaio 2015).

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L’evento principale della settimana per l’AUD SARà la pubblicazione dei dati sul lavoro (giovedì 15 gennaio). Viste le recenti distorsioni, per gli operatori, non del tutto convinti, risulta difficile fare affidamento sui dati.

chart

The Risk Today

Luc Luyet

EUR/USD Venerdì l’EUR/USD ha effettuato un rimbalzo. Resistenze orarie possono essere trovate a 1,1897 e a 1,1976. Un supporto orario si trova ora a 1,1754, mentre un supporto chiave si trova a 1,1640. In un’ottica a più lungo termine, la rottura della robusta area di supporto tra 1,2043 (minimo 24/07/2012) e 1,1877 (minimo 07/06/2010) conferma il trend ribassista di fondo. Il triangolo simmetrico a lungo termine favorisce un'ulteriore significativa debolezza. Supporti importanti si trovano a 1,1640 (15/11/2005) e a 1,0765 (minimo 03/09/2003), mentre una resistenza chiave si trova a 1,2252 (massimo 25/12/2014).

GBP/USD La coppia GBP/USD tenta a ripresa in prossimità del supporto psicologico a 1,5000. La resistenza oraria a 1,5156 (massimo 07/01/2015) è stata infranta. Tuttavia, fino a quando i prezzi rimangono al di sotto della resistenza oraria a 1,5274 (massimo 06/01/2015), la struttura tecnica di breve termine è negativa. Un supporto orario si trova ora a 1,5035. A più lungo termine, la struttura tecnica è negativa finché i prezzi permarranno al di sotto della resistenza chiave a 1,5620 (massimo 31/12/2014). Si prevede un ritracciamento completo in scia all’ascesa del 2013-2014. Un supporto robusto si trova a 1,4814 (minimo 09/07/2013).

USD/JPY L’USD/JPY continua a muoversi ampiamente defilato. Monitorate il test del supporto a 118,26/118,06. Un altro supporto orario si trova a 117,05 (minimo intragiornaliero). Resistenze orarie possono essere trovate ora a 119,96 (massimo 08/01/2015). Propendiamo per un giudizio rialzista di lungo termine finché terrà il supporto chiave a 110,09 (massimo 01/10/2014). Sebbene non vi siano segnali che suggeriscano la fine del trend rialzista di lungo termine, è auspicabile un consolidamento di medio termine, considerando la ripida ascesa osservata di recente e la forte resistenza ubicata a 124,14 (massimo 22/06/2007). Un supporto chiave giace a 115,46 (minimo 17/11/2014).

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USD/CHF Venerdì l’USD/CHF si è indebolito, suggerendo l’esaurimento dell’interesse all'acquisto a breve termine. Supporti orari possono essere trovati a 1,0095 (minimo 07/01/2015) e a 1,0033 (minimo intragiornaliero). Una resistenza oraria si trova ora a 1,0217. La rottura della principale area di resistenza tra 0,9972 (massimo 24/07/2012) e 1,0067 (massimo 01/12/2010) conferma l’avvio di un nuovo trend rialzista di lungo periodo nel mese di agosto 2011. Una nuova fase ascendente di lungo termine che fa eco a quella da agosto 2011 a luglio 2012 è probabilmente in corso. Resistenze chiave si attestano a 1,0676 (massimo 12/07/2010) e a 1,1731 (massimo 01/06/2010), mentre un supporto chiave si trova a 0,9831 (minimo 25/12/2014).

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