In uno scenario di tassi in calo, il Ceo Messina vuole spingere la redditività convertendo un’ampia parte dei depositi in prodotti di gestione patrimoniale. “Sarebbe come comprare una società di gestione patrimoniale di medie dimensioni”.
Le parole di Carlo Messina intervistato da Bloomberg Tv
La discesa dei tassi di interesse che dovrebbe partire nel 2024 non intaccherà la capacità di Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) di generare utili. Al contrario, la prima banca italiana è convinta di potere aumentare la redditività puntando soprattutto sullo sviluppo del wealth management. Lo ha dichiarato l’amministratore delegato Carlo Messina in un’intervista a Bloomberg Tv realizzata a Davos.
"Abbiamo già selezionato 100 miliardi di euro di ricchezza dei nostri clienti che possono essere convertiti in prodotti di gestione patrimoniale", ha dichiarato Messina. "Si tratta di una cifra enorme che può essere trasformata in commissioni e provvigioni". L'effetto garantirà alla banca una crescita dell'utile netto quest'anno e il prossimo, anche se la Banca centrale europea inizierà a tagliare i tassi d'interesse dopo l'estate, come ha annunciato, sempre da Davos, la presidente della Bce, Christine Lagarde.
L’utile 2023 è previsto in crescita dell’84%
Nel 2023 Intesa ha beneficiato fortemente dell'aumento dei tassi, incrementando la redditività negli ultimi trimestri. Intesa annuncerà il prossimo 6 febbraio i risultati del quarto trimestre e dell’intero esercizio 2023. Il consensus degli analisti prevede per il quarto trimestre un utile di 1,6 miliardi di euro, in crescita del 56% sullo stesso periodo dell’anno precedente. Per quanto riguarda l’intero 2023 gli analisti stimano in media un utile di 7,9 miliardi di euro, in aumento dell’84% sul 2022. Gli analisti si aspettano che questi livelli di redditività verranno mantenuti anche nel 2024 e nel 2025, con la previsione per entrambi gli anni di un utile di 8 miliardi di euro.
Improbabili nuove acquisizioni: “Obiettivi troppo costosi”
Nell'intervista Messina ha dichiarato che è improbabile che Intesa si lanci in acquisizioni per far crescere la banca, poiché gli obiettivi potenzialmente interessanti sono troppo costosi.
Le società di gestione patrimoniale sarebbero gli unici obiettivi che Messina ha dichiarato di voler perseguire, ma sono "molto limitati e molto costosi". La priorità del management, ha detto l’amministratore delegato, sarà quella di incanalare i 100 miliardi di euro che ha individuato fra i depositi della clientela in prodotti di gestione patrimoniale, il che sarebbe "più o meno" equivalente all'acquisto di una società di gestione patrimoniale europea di medie dimensioni.
Nel 2022 le attività di asset management del gruppo Intesa hanno generato ricavi complessivi per 962 milioni di euro, pari al 4,5% del totale dei ricavi di gruppo. Inoltre sono da considerare le attività di private banking e di vendita di prodotti e servizi a clienti con un alto patrimonio (HNWI) che hanno generato ricavi per 2,47 miliardi di euro, pari all’11,5% del totale dei ricavi di gruppo.