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Investitori aggrappati alle trimestrali USA

Pubblicato 12.07.2022, 08:38

“Ciò che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla” (proverbio cinese)

Inizia la stagione delle trimestrali USA. I primi a fare annunci sono le grandi banche. Occhi puntati alla seduta di giovedì quando riporteranno JP Morgan (NYSE:JPM) e Morgan Stanley (NYSE:MS) che devono confermare la buona redditività espressa nei trimestri precedenti anche considerato l’aumento dei tassi effettuata dalla FED. La resilienza sui bilanci bancari e la redditività core sarà la chiave per capire se il Mercato si lascerà alle spalle i minimi oppure ci sia ancora spazio per un ribasso. Piazza Affari è appesa ai 22mila punti, soglia che rappresenta l’ancora di salvezza per restare in un mercato Toro, lasciandosi alle spalle il movimento laterale durato oltre 10 anni. Sul nostro listino a scaldare gli investitori la notizia dell’aggregazione tra Autogrill e Dufry che darà vita a un gruppo globale nel settore dei servizi di ristorazione e retail per chi viaggia. La famiglia Benetton, attuale azionista al 50% di Autogrill, al termine dell’Opa lanciata da Dufry a €6,33, scenderà il 20/25% della nuova compagnia. Come sostiene Integrae, per fare crescere la propria azienda, attraverso il mercato dei capitali, la diluizione della partecipazione rappresenta una scelta non un’opzione.

Petrolio pazzerello

Per JP Morgan in caso di tetto al prezzo del petrolio russo le quotazioni salirebbero sino a $385 mentre per Citi i prezzi potrebbero scendere sino a $65 entro fine anno in caso di recessione. Una stima che riflette un taglio della produzione molto più bassa rispetto a quella attesa dal mercato. Stime che potremmo definire “schizofreniche” se non provenissero da autorevoli banche d’affari. Questi numeri ci fanno capire la portata dell’incertezza di questi tempi. Di vero c’è che il gasdotto Nordstream 1 è chiuso per manutenzione temporanea. Ma sarà vero? Al momento gli stoccaggi di gas in Italia sono saliti al 62%, non abbastanza per metterci al riparo da un inverno “rigido” ovvero entrare in una situazione di carenza nei primi mesi del 2023. In questa ipotesi Il Governo sta lavorando a un Piano di emergenza: riduzione della temperatura dei termosifoni di 2 gradi e “coprifuoco” per i consumi da riscaldamento presso uffici e stabilimenti produttivi. Ma ci vorranno almeno 2 anni prima che la curva di crescita delle forniture da altri Paesi consenta all’Italia di essere indipendente dal gas russo.

Covid free?

La Cina entra ed esce dai lockdown. Da ieri sono chiusi i casinò di Macao. La politica del covid free, è stata quasi fallimentare. Situazione allarmante per l’economia mondiale in quanto il Paese asiatico è stato, in occasione delle ultime recessioni (post 11 settembre e crisi finanziaria del 2009) l’ancora di salvezza, lato produzione e consumi, in fasi di crisi. Ma la necessità di doversi occupare, per la prima volta nel recente passato, della situazione interna, mette la Cina al pari di tutte le altre economie “sviluppate”, e quindi possibile causa di amplificazione e inasprimento della recessione. Non ci resta quindi che sperare in buone notizie dai dati macroecnomici che questa settimana sono molto rilevanti. Oggi alle 11:00 è atteso l’incide ZEW, che rileva il sentimento sull’economia tedesca, a luglio. Previsto un calo di 38,3 punti rispetto al -28 del mese precedente. Alle 18:00 in Usa sarà invece il momento delle previsioni dell’EIA sull’energia nel breve termine. Chiude alle 19:00 un discorso del Governatore della Banca di Inghilterra, Bailey.

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