In questa calda estate 2022, non ci facciamo mancare proprio nulla:
- Inflazione alle stelle
- Rischio di una potenziale recessione in autunno in Europa e Stati Uniti
- Recrudescenze pandemiche - Crisi energetica
- Instabilità geopolitica
Ciliegina sulla torta: la CRISI DI GOVERNO con le dimissioni di Mario Draghi nella giornata di ieri. L’escalation del dibattito parlamentare di questi giorni, ha dell’incredibile e dimostra come al solito che gli interessi del Paese sono l’ultimo dei pensieri della nostra classe dirigente. In un contesto economico, già profondamente provato da molteplici fattori negativi, l’ultima delle realtà auspicabili è L’INSTABILITA’ POLITICA. Quello di ieri rappresenta un PESSIMO MESSAGGIO della nostra Nazione, alla comunità internazionale, agli investitori e soprattutto agli speculatori.
Sembra un film già visto 11 anni fa, quando a “salvare” l’Italia intervenne un GOVERNO TECNICO, in cui il ministro del lavoro a seguito della riforma delle pensioni messa in campo, versò lacrime emblematiche del rigore imposto ai cittadini. Quel governo impose molti sacrifici agli italiani, in nome della riduzione del debito e del risanamento dei conti. Siamo di nuovo appesi ad un filo, anche se in un contesto molto diverso rispetto al 2011. Ci sono alcuni aspetti che ci espongono alla speculazione, e molto dipenderà dalla strada che intraprenderà il governo, oltre alle iniziative di politica monetaria che metterà in campo la BCE.
In estrema sintesi gli scenari possibili sono due:
-Trovare un accordo tra i partiti: con la formazione di un novo governo Draghi. In questo caso significherebbe “metterci una pezza” senza creare troppo sconvolgimento sui mercati.
- Lo scenario peggiore sarebbe quello in cui si dovesse andare ad elezioni. In questo caso l’Italia sarebbe in balia della speculazione a causa dell’incertezza.
Al momento è tutto rimandato fino a mercoledì prossimo per valutare l’evolversi del quadro politico e le dinamiche interne alla maggioranza. Dunque il nostro attuale tallone di Achille è l’INCERTEZZA. I mercati ci hanno messo nel mirino, e molto dipenderà dalle scelte del nostro governo e della BCE, visto che sono molteplici gli aspetti che vengono prezzati e coinvolti sui mercati finanziari, con inevitabili conseguenze sull’intera economia reale del Paese.
Analizziamo nel dettaglio questi aspetti.
DEBITO PUBBLICO
Le domande fondamentali, che riguardano questo tema, in situazioni di incertezza sono le seguenti:
Il nostro debito è sostenibile? Il nuovo assetto politico sarà credibile?
Ecco queste saranno le domande che determineranno i rendimenti delle obbligazioni italiane nel breve periodo (di sicuro coinvolte dalla volatitlità). Abbiamo avuto modo di sperimentare che i rendimenti stanno diventando particolarmente sensibili, in questa fase; qualche settimana fa (nel mes di giugno riportato nel gafico) alle parole della Lagarde abbiamo visto schizzare i rendimenti dei BTP oltre il 4%!
POLITICA MONETARIA
Mai come in questo momento, in cui abbiamo scoperto il fianco agli speculatori, sarà necessario avere il sostegno delle politiche della BCE. Attualmente non sono ancora chiare le azioni e il piano da mettere in campo, a proposito dello SCUDO ANTISPREAD. Fortunatamente proprio per la prossima settimana è previsto il meeting delle BCE, in cui dovrebbero essere forniti chiarimenti su questo strumento fondamentale per l’equilibrio dell’intero sistema. Una prova importante per l’Unione Europea, che dovrà dimostrare la sua volontà e motivazione per continuare ad esistere.
FINANZIAMENTI PNRR
Secondo un articolo di Milano Finanza, la crisi di governo comporterebbe la perdita di Finanziamenti, relativi al PNRR per un importo di circa 31 miliardi di euro.
TITOLI AZIONARI
Abbiamo parlato fino ad ora del rischio dell’aumento dei tassi d’interesse dei BTP, per paura (dovuta all’incertezza) e per speculazione. Questo meccanismo si ripercuoterebbe allo stesso modo sul mercato azionario. E così i corsi delle nostre maggiori società, potrebbero raggiungere livelli di sconto, che rappresenterebbero ghiotte occasioni per gli investitori di lungo termine. Di seguito riporto il grafico del nostro FTSE MIB evidenziando i livelli chiave.
La tenuta del livello di area 21.000 sarà fondamentale, per scongiurare un affondo importante verso il supporto di area 18.000.
Sarà il caso di tornare ad analizzare i FONDAMENTALI DEI TITOLI NOSTRANI mettendo sotto la lente bilanci, business e prospettive di mercato. L’attuale ciclo ribassista indebolito ulteriormente dalla crisi politica, costituisce una importante opportunità per la costruzione di un portafoglio di lungo termine.
Le raccomandazioni operative sono più di una:
- Analisi dei fondamenti (solo aziende di qualità).
- Diversificazione (di portafoglio per settori e strumenti) sarebbe opportuno pensare anche ai BTP e alle materie prime con le dovute considerazioni (mi viene in mente l'oro, ma non solo).
- Gradualità e pianificazione (è consigliabile entrare per step, dividendo il capitale su diverse entrate temporali, al fine di restare liquidi in occasioni di ulteriori bottom).
- Avere pazienza (un mercato ribassista non è eterno): bisogna saper aspettare.
Insomma nell’attesa che le cose si sistemino, bisogna trovare il coraggio di andare contro corrente e non avere paura di investire.
Per chi ama le azioni americane, c'è da tenere presente l'attuale forza del dollaro. Nonostante lo sconto di oltre il 20% di S&P 500 da inizio anno, sarebbe opportuno valutare il cambio sfavorevole. E allora perché non guardare un pò anche alle bluechips nostrane?
Ricordate: “l’investitore intelligente acquista dai pessimisti e vende agli ottimisti”.
DISCLAIMER: Questo articolo ha il solo ed esclusivo scopo didattico e formativo pertanto non deve essere inteso in alcun modo come consiglio operativo di investimento, né come sollecitazione di pubblico risparmio. Le attività di investimento in borsa e di trading speculativo comportano notevoli rischi economici e chiunque le svolga, lo fa sotto la propria ed esclusiva responsabilità. Pertanto non mi assumo nessuna responsabilità circa eventuali danni diretti o indiretti relativamente a decisioni di investimento prese dal lettore.