Trend weekly ribassista dal 04.05.2014
Trend daily ribasissta dal 08.05.2014
Iniziamo la nostra consueta analisi dalle news che si sono avvicendate nella seduta di ieri. In Europa è stato pubblicato l’indice Sentix, che misura la fiducia dei consumatori, esso è aumentato a gennaio, rispetto a dicembre, da -2,5 a 0,9 punti. Era da agosto che l'indice non superava zero punti. Gli economisti avevano previsto un aumento a -0,9 punti. Ricordiamo che un indice superiore allo zero segnala ottimismo presso gli investitori, mentre un valore inferiore indica pessimismo. Sempre nella giornata di ieri, l’ufficio federale tedesco di statistica, ha comunicato che in base alle sue stime preliminari l’inflazione è aumentata in Germania a dicembre dello 0,2%. Si tratta del più basso livello dall'ottobre del 2009. Gli economisti avevano previsto un aumento dello 0,3%. L'inflazione era aumentata in Germania a novembre dello 0,6% e ad ottobre dello 0,8%. Su base mensile l'inflazione ha registrato lo scorso mese una variazione nulla. Gli esperti avevano atteso un aumento dello 0,1%. Mentre dal punto di vista valutario, come da consuetudine, tutti pensavano ad una partenza molto light, convinti che nei primi giorni dell’anno i mercati fossero caratterizzati da quiete e tranquillità. E invece no, infatti tutti sono stati stupiti da una partenza a razzo con un’ottima volatilità sui mercati, che negli ultimi anni è mancata. Tale situazione si è osservata in particolare sul giornaliero della coppia Euro contro Green back, il quale ha aperto la nuova ottava in evidente “gap down”. L’euro ha subito un tracollo precipitando già dalle prime ore di contrattazione ai minimi da quasi nove anni; la valuta europea è scesa fino a 1,1867 dollari. Si tratta del più basso livello dal marzo del 2006. La Banca Centrale Europea aveva fissato venerdì il cambio euro-dollaro a 1,2043. Sul mercato sono cresciuti significativamente i timori relativi al futuro della Grecia. Secondo quanto riporta il settimanale "Der Spiegel" il governo tedesco avrebbe cambiato posizione e sarebbe ora disposto, se necessario, ad accettare che la Atene esca dalla moneta unica. A pesare sull'euro è inoltre l'aspettativa che la BCE inizierà presto ad acquistare titoli di Stato per ridurre i rischi di deflazione. Molti economisti si attendono che i prezzi al consumo abbiano registrato lo scorso mese nell'Eurozona una contrazione per la prima volta da cinque anni. L'EuroStat pubblicherà i dati preliminari sull'inflazione a dicembre mercoledì prossimo. In seguito durante la giornata il cross, dopo aver toccato quota 1,1867, si è riportato nuovamente al di sopra del livello psicologico a 1,1900. Per quanto riguarda il trend sia principale che secondario, resta sempre ed esclusivamente ribassista per tutto il mese in corso, alla luce non solo dell’aspetto prettamente tecnico della major, ma anche per i continui campanelli di allarme di un Quantitative Easing ed anche delle tensioni politiche in Grecia. Con tale scenario, ci sono ottime probabilità che il cross potrebbe raggiungere 1,1800. Ovviamente cercheremo di entrare a mercato in vendita sulla coppia seguendo le primarie basi della price action ovvero subito dopo una fase di ritracciamento ed in particolare dopo la formazione di una swing high, oppure al classico ritest di un livello statico, sempre su indicazione di un valido pattern short.