I mercati si stanno convincendo che il Coronavirus non sia più un problema; o per lo meno si pensa che stia entrando in una fase di controllo e di contenimento dell’espansione.
Vero o falso che sia, le borse hanno ripreso a salire, se pur con moderazione. La convinzione è che l’azionario possa crescere in virtù della prevista crescita economica mondiale.
E questo è un dato che dovrebbe essere vero, ma il dubbio che viene è quanto abbia scontato di tale crescita il mercato e quale parte del mondo crescerà; e cosa crescerà.
Jp Morgan ha appena abbassato le previsioni di crescita del G20 riducendo al 2,4% la possibilità di aumento del Pil. Ma se analizziamo la situazione ci troviamo a dover fare i conti con i seguenti elementi:
· Riduzione tra lo 0,8% e l’1% del Pil cinese
· Pil dell’ultimo trimestre 2019 in Italia -0,3% - in Germania 0% e -0,1% in Francia. In Europa solo +0,1%.
· In Giappone, da molti pronosticato come una delle piazze su cui investire, Pil del 4° trimestre 2019 -1,6% circa -6,5% su base annua e, nonostante l’iniezione di liquidità della banca centrale un bel -11,1% dei consumi
· Ordini e produzione di dicembre in calo quasi ovunque. Cali forti in Europa (Italia, Francia, Germania) e anche negli Usa le prime avvisaglie verso il basso della produzione.
· Vendite al dettaglio in calo in molti paesi europei
· Utili attesi nel 2020 di cui molti cominciano a dubitare. Più analisti sono convinti che l’aumento degli utili sarà inferiore alle aspettative e che, quindi, siano già scontati in molti dei prezzi che troviamo sul mercato.
Se i punti sopra esposti venissero confermati in futuro significherebbe che ci stiamo muovendo per inerzia verso l’alto, ma manca la convinzione ( e i numeri) affinchè ci sia una spinta propulsiva importante e che, anche nell’anno delle elezioni, si potrebbe galleggiare per poi avere un brusco risveglio (più facile ad autunno se non ci saranno peggioramenti drastici e inattesi).
Forse le aspettative sono eccessive e, probabilmente, si dovrà intervenire durante l’anno per modificare alcune scelte frutto di un contesto che potrebbe cambiare.
Intanto, nonostante il coronavirus, alcune materie prime stanno dando molte soddisfazioni (wheat, coffee, sugar, platino) e credo che ce ne siano altre pronte a partire;