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La BCB aumenta il tasso Selic, Fed

Pubblicato 30.04.2015, 13:17

Forex News and Events

Il comunicato rilasciato dalla Fed è risultato leggermente più aggressivo del previsto, consentendo al dollaro e ai titoli del Tesoro USA di riprendere fiato dopo le vendite aggressive innescate dai dati deludenti riferiti al PIL diffusi nelle ore precedenti. Secondo il Comitato, le condizioni economiche potrebbero “giustificare, nel lungo termine, il mantenimento del tasso obiettivo per i fondi federali sotto i livelli che il Comitato considera normali”. In altre parole, la Fed inizierà ad alzare i tassi gradualmente ed è disposta ad aspettare finché l’economia USA sarà di sicuro fuori dai guai, con l’inflazione intorno al 2% e gli indicatori del mercato occupazionale in miglioramento costante e sostenibile. È più probabile, quindi, che la Federal Reserve dia avvio al restringimento a settembre piuttosto che a giugno, visto che i funzionari della Fed non vogliono danneggiare la ripresa e prevedono che “l’attività economica aumenterà a un ritmo moderato”. Inoltre, l’inflazione rimane sotto l’obiettivo del 2% e gli analisti non prevedono un superamento di questa soglia prima degli ultimi mesi del 2016 (previsione media).

Non si può, tuttavia, escludere un rialzo del tasso a giugno perché i funzionari della Fed sono apparsi lievemente ottimisti (più del previsto) sulla ripresa della crescita economica e dell’inflazione nei prossimi mesi. La pubblicazione dei dati riferiti ad aprile e maggio – si parte domani con l’ISM manifatturiero di aprile (previsione: 52; precedente: 51,5 punti) e l’indice sul sentiment del Michigan (previsione: 96; precedente: 95,9) – sarà dunque decisiva per la tempistica del prossimo rialzo del tasso. Oggi saranno diffuse le cifre sulle richieste iniziali di disoccupazione, che dovrebbero attestarsi a 290 mila unità (precedente: 295.000).

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L’EUR/USD si è rafforzato dopo la pubblicazione di dati incoraggianti dalla Spagna. L’economia spagnola si è espansa più del previsto, a un ritmo annuale pari al 2,6% rispetto al 2,5%. Ad aprile la disoccupazione tedesca è diminuita lievemente, il tasso di disoccupazione rimane invariato al 6,4%. Per oggi è prevista anche la pubblicazione di altri dati dall’Eurozona.

La BCB combatte l’inflazione

In Brasile, la Banca Centrale del Brasile (BCB) ha alzato il tasso Selic di 50 punti base, portandolo al 13,75%, nel tentativo di frenare l’inflazione e ristabilire la fiducia dei mercati nella capacità della banca centrale di pilotare l’economia. Ci sarà però molta strada da fare per riuscire a raggiungere l’obiettivo dell’inflazione al 4,5%. Inoltre, le previsioni d’inflazione superano notevolmente l’obiettivo (5,8% per il 2016), quindi la banca centrale dovrebbe continuare ad aumentare i tassi. Il presidente Tombini dovrà però essere cauto, perché l’economia brasiliana dovrebbe contrarsi di nuovo nel primo trimestre del 2015, del -0,2% a/a. L’USD/BRL si sta stabilizzando leggermente sotto quota 3,00 in scia ai toni lievemente da falco del comunicato della Fed.

Perdite ingenti per la BNS (di Peter Rosenstreich)

Se avevate dei dubbi sulle motivazioni che hanno spinto la Banca Nazionale Svizzera ad abbandonare improvvisamente il cambio minimo dell’EUR/CHF a 1,2000, la notizia di oggi sulla perdita di 30 miliardi di CHF dovrebbe fornire chiarezza. Nel risultato intermedio della BNS fino al 31 marzo 2015, “si registra una perdita pari a 30,0 miliardi di CHF per il primo trimestre del 2015. La perdita su posizioni in valuta estera è ammontata a 29,3 miliardi di CHF. Si è registrata una perdita di valore pari a 1,0 miliardi di CHF sulle consistenze in oro”. La questione in sospeso riguardava proprio l’entità delle perdite della BNS dovute all’abbandono del tasso di cambio minimo; ora abbiamo la risposta, una cifra esorbitante, pari a un “totale di 41,4 miliardi di CHF”. Anche se la cifra complessiva pari a 30 miliardi di CHF è in linea con le previsioni più basse, si tratta della perdita peggiore nella storia della BNS (19 miliardi CHF). Inoltre, poiché il tasso di riferimento è fissato a 1,0452, la banca potrebbe subire altre perdite. Tuttavia, se la BNS avesse deciso di opporsi alle vendite di euro generate dalla BCE, l’espansione del bilancio sarebbe stata molto più elevata e le perdite più devastanti. Chiaramente, anche se è impopolare dirlo, la rimozione senza troppe cerimonie della “base” è stata la strategia corretta. Queste perdite massicce rappresenteranno uno stigma duraturo nelle menti dei funzionari della BNS e anche, a livello politico, nei cantoni, circostanza che frenerà le strategie politiche future. I cantoni svizzeri non saranno per niente contenti di non ricevere pagamenti quest’anno. Poiché il CHF si sta rafforzando e i depositi a vista stanno salendo gradualmente, si moltiplicano le speculazioni sulle possibili azioni future della BNS. Dopo le rivelazioni di oggi, non crediamo che vi saranno altre misure di politica monetaria, salvo gli interventi verbali. I tassi negativi hanno un effetto contenuto e ulteriori tagli del tasso danneggerebbero i risparmiatori svizzeri e ora possiamo calcolare i costi di un intervento diretto sul forex. Sempre in Svizzera, l’indicatore predittivo Kof riferito ad aprile è sceso inaspettatamente da 90,8 a 89,5 punti. Poiché aumentano i rischi legati alla Grecia, il QE della BCE procede a pieno regime e i dati economi svizzeri sono stabili, l’EUR/CHF dovrebbe continuare a dirigersi verso la parità.

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The Risk Today

Peter Rosenstreich

EURUSD L’EUR/USD ha violato la resistenza a 1,1043 (massimo 27/04/2015), confermando persistenti pressioni di acquisto a breve termine. La violazione del canale di resistenza è foriero di un miglioramento della configurazione tecnica a breve termine. Una resistenza chiave si trova a 1,1245 (27/02/2015). Supporti orari possono essere trovati a 1,114 (05/03/2015) e a 1,1043 (18/03/2015). In una prospettiva di lungo termine, il triangolo simmetrico dal 2010 al 2014 favorisce un’ulteriore debolezza verso la parità. Di conseguenza, riteniamo che il recente movimento laterale costituisca una pausa all’interno di un trend discendente di fondo. Una robusta resistenza si attesta a 1,1114 (minimo 05/03/2015). Supporti chiave si trovano a 1,0504 (minimo 21/03/2003) e a 1,0000 (supporto psicologico).

GBPUSD La coppia GBP/USD ha infranto al rialzo al di sopra della resistenza chiave a 1,5166 (vedi calo della linea di tendenza) corroborando la fase correttiva. Tuttavia, è necessaria una violazione della resistenza a 1,5552 (massimo di recupero del 25/02/2015) per un miglioramento della struttura tecnica intermedia. Un'altra resistenza si trova a 1,6287. Supporti orari possono essere trovati a 1,5166 (18/03/2015) e a 1,5028 (minimo 24/04/2015). In un’ottica di lungo termine, la rottura del forte supporto a 1,4814 spiana la strada a un ulteriore indebolimento a medio termine verso il forte supporto a 1,4231 (minimo 20/05/2010). È necessaria una violazione netta della resistenza chiave a 1,5166 (massimo 18/03/2015) per invalidare tale scenario. Un'altra resistenza chiave si trova a 1,5552 (massimo 26/02/2015).

USDJPY L’USD/JPY continua a consolidarsi nei pressi del supporto chiave a 118,18. È necessaria una violazione della resistenza a 120,12 (massimo 14/04/2015, si veda anche la linea di tendenza discendente) per suggerire l'esaurimento delle pressioni di vendita. Un supporto orario è pari a 118,53. Un'altra resistenza si trova a 120,84 (massimo 13/04/2015). Propendiamo per un’impostazione rialzista di lungo termine finché terrà il supporto chiave a 115,57 (minimo 16/12/2014). Si prevede una graduale ascesa verso la resistenza fondamentale a 124,14 (massimo 22/06/2007). Un supporto chiave si trova a 118,18 (minimo 16/02/2015), mentre una resistenza chiave giace a 121,85 (vedasi anche il canale discendente di lungo termine).

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USDCHF L’USD/CHF ha violato il supporto a 0,9491 e a 0,9450 (minimo 26/02/2015, si veda anche la media mobile a 200 giorni), a conferma delle persistenti pressioni di vendita a breve termine. Un supporto iniziale si trova a 0,9241 (50% del livello di Fibonacci). Resistenze orarie possono essere trovate a 0,9413 (massimo intragiornaliero) e a 0,9493 (minimo 27/04/2015). In una prospettiva di lungo termine, il momentum rialzista dell’USD/CHF ha ripreso vigore in seguito alla rimozione del cambio minimo per l’EUR/CHF. È auspicabile un test della robusta resistenza a 1,0240. Di conseguenza, l’attuale debolezza viene vista come una mossa in controtendenza. Un supporto chiave si trova a 0,9170 (minimo 30/01/2015).

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