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La Doria: la “Big” continua a perde colpi

Pubblicato 05.10.2016, 15:50
Aggiornato 09.07.2023, 12:32


Continua a perdere colpi La Doria (MI:LDO) (-3.75%, 8.09 euro), il titolo alimentare (ancora nella lista dei migliori titoli degli ultimi 5 anni +400%; +213% ultimi 16 anni) si è portato nei pressi di area 8 euro, in circa 25 giorni è sceso da quota 11.31 agli attuali 8.09 euro e non è da escludere che nella sessione odierna arrivi a toccare quota 8.0 euro.

In questo scenario critico è fondamentale che i corsi trovino la forza per attestarsi al di sopra di 7,90 euro per evitare ulteriori scivoloni fino ai primi target posizionati a 7.55 ed area 7.20 euro.

Primi segnali di ripresa oltre quota 9.20 euro per il test in area 10 euro. Lo scorso 23 settembre Banca Imi ha ridotto il target price su La Doria a 9,7 euro da 14,0 euro ed ha tagliato il rating sul titolo a “hold” da “Add”.

Il titolo La Doria continua ad essere penalizzato a causa della revisione al ribasso 2016/2018. Per l’esercizio in corso, si prevede, rispetto al 2015, un calo del fatturato e della marginalità a causa dei citati effetti deflattivi che impatteranno in particolare sull’attività manifatturiera della Capogruppo La Doria S.p.A. ed in buona parte riconducibili all’andamento della campagna di trasformazione del pomodoro del 2015.

I risultati del Gruppo nel 2016 saranno inoltre penalizzati dallo sfavorevole cambio di conversione euro-sterlina del bilancio della controllata inglese LDH (La Doria Ltd) a causa dell’indebolimento della valuta inglese che farà sentire i suoi effetti maggiormente nel secondo semestre, a seguito dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea avvenuta a giugno del corrente anno.

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Anche il 2017 comincia a profilarsi come un anno difficile.

Il calo dei prezzi di vendita che si sta registrando durante la campagna estiva di trasformazione del pomodoro ancora in corso, in presenza, allo stato, di costi di produzione in linea, insieme all’incremento del costo dei legumi secchi e della frutta in uno scenario ancora deflattivo dei prezzi di vendita, fanno presagire ulteriori flessioni della marginalità.

Il calo e/o la stagnazione dei consumi in alcuni paesi, la Brexit con il citato indebolimento della sterlina inglese che potrebbe tradursi in una perdita di competitività in alcune categorie di prodotto quali i legumi e le zuppe pronte di cui i britannici sono produttori, delineano uno scenario di mercato ulteriormente critico.

In tale contesto, la Società sta continuando a lavorare per dare esecuzione alla propria strategia di crescita da realizzarsi attraverso l’espansione dei volumi e dei mercati, lo spostamento del product mix verso prodotti premium ed il perseguimento del costante miglioramento dell’efficienza.

Obiettivo prioritario rimane la riduzione della volatilità essenzialmente relativa alla linea derivati del pomodoro attraverso una crescita più spinta in altre categorie di prodotto, oltre che il mantenimento di una solida base finanziaria.

I risultati economico-finanziari nel primo semestre 2016 evidenziano un fatturato e una redditività in calo a causa di uno scenario di riferimento più complesso e meno favorevole rispetto a quello dell’analogo periodo dell’anno precedente, indotto dalla forte deflazione che ha colpito alcune categorie di prodotto ed alcuni mercati in cui il Gruppo La Doria opera.

In particolare, il semestre risente, per ciò che concerne l’attività industriale svolta dalla Capogruppo La Doria S.p.A. (di seguito anche la “Società” o la “Capogruppo”) e dalla controllata Eugea Mediterranea S.p.A., principalmente degli effetti della campagna di trasformazione del pomodoro dell’estate 2015 caratterizzata da un forte calo dei prezzi di vendita dei prodotti finiti, solo in parte mitigato dalla riduzione dei costi industriali, realizzata grazie alla maggiore efficienza conseguita per gli elevati volumi di produzione, la buona qualità della materia prima e la continuità nelle consegne del pomodoro che hanno consentito di lavorare a pieno regime.

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Ha pesato sul semestre, seppur in misura minore, anche il calo dei prezzi dei sughi pronti in presenza di costi di produzione in linea.

Per quanto riguarda l’attività di trading del Gruppo, svolta dalla controllata LDH (La Doria) Ltd (di seguito anche “LDH”) sul mercato inglese, anch’essa ha risentito, in termini di vendite, degli effetti della deflazione che ha colpito, nei paesi di origine, i principali prodotti importati e commercializzati dalla società sul mercato britannico.

Il rafforzamento della sterlina nei confronti dell’euro registrato nel 2015 ha, inoltre, contribuito ad amplificare, nel primo semestre 2016, l’effetto deflattivo per i contratti chiusi dalla LDH lo scorso anno ed in vigore dall’anno in corso.

L’andamento dell’attività di commercializzazione nei primi sei mesi, pertanto, è stato connotato da una calo del fatturato, ma la società è riuscita a mantenere stabili i margini grazie ad un continuo controllo dei costi ed un mantenimento dell’efficienza operativa.

Va evidenziato, infine, che i risultati economico-finanziari del Gruppo al 30 giugno 2016 risultano in parte penalizzati anche dallo sfavorevole cambio di conversione euro-sterlina del bilancio semestrale della LDH per effetto della svalutazione della sterlina.

In tale contesto di riferimento, il Gruppo ha, comunque, consolidato positive performance di fatturato e di redditività.

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