Buongiorno ai lettori di Investing.com,
è quasi certo che stasera il FOMC annuncerà una stretta della sua politica monetaria, soprattutto alla luce del rapporto sull’occupazione relativamente solido pubblicato venerdì scorso.
Tuttavia, la fiducia del FOMC sembra essere legata più agli indicatori sul sentiment e al massiccio rally dei mercati finanziari, piuttosto che ai dati economici reali.
Anche se ci sono dei lati positivi, l’inflazione a rilento e la debole crescita delle retribuzioni reali suggeriscono che non tutto funziona a regime nell’economia USA. È probabile che la retorica della Fed e l’improvviso riprezzamento del corso della politica, con tre rialzi da 25 punti base nel 2017, sia esagerata.
Ci sembra più verosimile che la crescita rimanga sottotono più a lungo di quanto prevedono i mercati.
Il fatto che la crescita delle retribuzioni reali sia diventata negativa indica che i timori di un rialzo dell’inflazione sono infondati e che il recente recupero dell’indicatore primario è stato dovuto soprattutto alla ripresa dei prezzi delle materie prime.
Siamo convinti che i membri della Fed si tratterranno dal diffondere un comunicato aggressivo e previsioni che accentuerebbero le aspettative del mercato.
Negli ultimi mesi, la Fed ha modificato lievemente i suoi comunicati, ricorrendo a toni più neutrali, il che dà alla banca centrale la liberà di adeguare le sue parole ai dati economici di più recente pubblicazione.
Crediamo che Janet Yellen adotterà toni e formulazioni caute, visto che l’economia USA si trova ancora in un processo di ripresa. Il rischio per l’USD è pertanto inclinato per lo più al ribasso.