Market Brief
Durante la seduta asiatica, i mercati valutari si sono mossi all’interno di fasce ristrette all’insegna di leggeri riposizionamenti. L’USD/JPY e i cross con lo JPY non hanno fatto granché a Tokyo. L’USD/JPY è sceso nella fascia compresa fra 101,86 e 102,00 dopo aver raggiunto quota 102,17 ieri a New York. I buoni dati USA hanno spinto brevemente al rialzo i rendimenti dei titoli americani. L’aumento inatteso e significativo delle vendite di nuove abitazioni negli USA (18,6% a maggio rispetto all’1,4% previsto e al 6,4% precedente) ha fatto aumentare temporaneamente la domanda di USD. L’indice sulla fiducia dei consumatori ha mostrato un miglioramento a giugno. Oggi l’attenzione si sposterà su PIL e indice riferito a consumi e prezzi (terzo rilevamento) riferiti al primo trimestre negli USA. Le previsioni sono deboli, visto il deterioramento dovuto al rigido inverno che ha colpito gli USA. Oggi l’USD ha un andamento contrastato.
In Cina, stando al sondaggio condotto da Westpack-MNI, a giugno il sentiment dei consumatori è peggiorato. Lo yuan ha esteso le perdite contro l’USD per il terzo giorno consecutivo, la coppia USD/CNY è salita a 6,2371. L’Hang Seng e il Composite di Shanghai cedono (mentre scriviamo) rispettivamente lo 0,05% e lo 0,58%. Venerdì saranno diffusi i dati sui profitti industriali cinesi.
L’AUD/USD è sceso a 0,9354 sull’onda dei riposizionamenti dai lunghi. S’intravede una zona di supporto a 0,9324/49 (media mobile a 50 e 21 giorni), si sta formando una resistenza a 0,9380/0,9400. Una chiusura giornaliera inferiore a 0,9375 dovrebbe confermare l’inversione negativa di breve periodo. L’AUD/NZD si aggira intorno alla sua media mobile a 100 giorni. Gli indicatori di trend e momentum sono nettamente negativi. S’intravede un supporto chiave di breve termine a 1,0751 (76,4% di Fibonacci sul calo da ottobre 2013 a gennaio 2014). Le offerte per le opzioni in scadenza oggi stazionano in zona 1,0750/75.
Il cable ha continuato a scendere, toccando quota 1,6961, perché anche gli operatori asiatici hanno venduto l’ambiguità della BoE. Finora non sono stati intaccati i livelli tecnici. Le offerte si susseguono sotto 1,7000; le scadenze delle opzioni a 1,6950/75 probabilmente freneranno il rialzo. Il prossimo supporto si trova a 1,6923, s’intravede interesse a comprare in area 1,6853/70 (medie mobili a 50 e 21 giorni). L’EUR/GBP finalmente consolida la ripresa sopra 0,80000. Dovrebbe esserci una correzione più marcata al rialzo se terrà il supporto a 0,80000. S’intravedono offerte prima di 0,80500/584 (esercizio delle opzioni / media mobile a 21 giorni).
Continuano a scendere le volatilità nell’EUR/USD. Discreti ordini continuano ad arginare il calo sopra la media mobile a 21 giorni (1,3594), i tentativi al rialzo rimangono circoscritti in area 1,3644/72 (massimo da due settimane / media mobile a 200 giorni). Sarà necessaria una rottura da una parte o dall’altra per avere una direzione chiara. L’EUR/GBP continua a essere offerto sotto la media mobile a 200 giorni (139,03), sopra questo livelli s’intravedono leggeri stop.
In Brasile il real consolida i guadagni contro l’USD sui massimi di giugno; la coppia USD/BRL viene offerta prima della media mobile a 50 giorni (2,2297). Le scarse volatilità e la liquidità a buon prezzo continuano a favorire le strategie di carry-trade.
Il calendario economico di oggi prevede la pubblicazione dei seguenti dati: indice GfK sulla fiducia dei consumatori di luglio in Germania; indicatore consumi UBS di maggio in Svizzera; indici manifatturiero, fiducia delle aziende e previsione sulla produzione di giugno in Francia; IPP m/m e a/a di maggio in Spagna; vendite al dettaglio m/m e a/a di aprile e indice sulla fiducia dei consumatori di giugno in Italia; dato CBI sulle vendite registrate di giugno nel Regno Unito; richieste di mutui MBA aggiornate al 20 giugno, PIL (terza lettura) annualizzato t/t, consumi personali, indice PIL/prezzi, indice PCE primario t/t riferiti al primo trimestre, ordinativi di beni durevoli di maggio, PMI servizi e composito (preliminari) di giugno negli Stati Uniti.
Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd