La sterlina riprende le quotazioni di inizio anno a quota 1.3300 dollari contro il dollaro americano. Le quotazioni imprigionano storicamente un tasso di volatilità elevata e tanto più che, in questo periodo conservano dinamiche dove i trader più esperti possono portare a casa guadagni a 2 cifre.
La Gran Bretagna non mostra prospettive valide da conservare o meglio ripristinare il vecchio modello inglese.
La struttura interna politica, ma soprattutto la struttura commerciale è totalmente cambiata, ma non da oggi, ma da circa 4 anni. L’attuale scenario ha portato maggiori incertezze su tutti i fronti mostrando totalmente le falle del sistema britannico, ormai anch’esso nell’orbita cinese. Ogni decisione politica, influirà in modo relativo sul mercato, in quanto la tendenza, le coperture tecniche, il trade finance (scambi commerciali) dirigeranno l’orchestra.
Mentre scriviamo giunge la notizia delle dimissioni di uno dei più stretti alleati di Johnson. Cummings è stato considerato da alcuni come la mente di Johnson, una figura che ha esercitato un'influenza decisiva in diverse politiche.
L'economia è sostenuta da oltre 200 miliardi di sterline di spese di emergenza e tagli fiscali ordinati dal ministro delle finanze e dal programma di acquisto di obbligazioni della Banca d'Inghilterra di quasi 900 miliardi di sterline. La Gran Bretagna ha subito il più grande calo del PIL tra le principali economie elencate dall'Office for National Statistics.
La sterlina naviga a vista sotto importanti resistenze tecniche 1.330 e 1.350 contro il dollaro, ma segnaliamo che vi è stata l’interruzione del movimento ribassista da parte dei valori, superando la trend line che parte da luglio del 2014. L'attuale movimento rialzista intrapreso dalla sterlina verrà validato solo al superamento tecnico dell’area di resistenza a 1.3500 dollari, al contrario invece si terrà una visione di ampio trading range (1.2000/1.3500).