Un paradosso per etimologia è qualcosa che va contro opinione.
Il corso dell'EUR/USD in questo momento è la perfetta spiegazione di tale termine.
Draghi rivede al ribasso le stime di crescita europee per il 2013. S&P rivede l'outlook statunitense da negativo a stabile.
Due notizie che probabilmente farebbero scommettere ad occhi chiusi un buon numero di trader sull'apertura di una stupenda posizione short sul cross in questione.
Ma non è così, perchè i fondamentali oggigiorno contano sempre meno e rispecchiano ancor meno quello che dovrebbe essere l'andamento della finanza dettato dall'economia.
Pochi giorni fa mi è capitato di leggere un articolo alquanto esplicativo riguardante il rapporto tra economia reale e finanza negli USA. La prima sembrava si fosse gettata da un precipizio, mentre la seconda si era appena levata in volo.
Una vera forbice aperta in cui la finanza, apparentemente senza motivo, si sta discostando sempre più dall'economia reale che dovrebbe essere invece la propria guida.
Le motivazioni ci sono eccome ma non intendo entrare in un discorso tanto vasto che richiederebbe almeno un articolo a parte.
Tornando al discorso precedente in merito all'EUR/USD è interessante e simpatico fare una considerazione.
La mente umana è portata a trovare sempre delle giustificazioni, pertanto in occasione dell'immotivato apprezzamento della moneta unica la bizzarra chiave di lettura è stata la seguente: Draghi ha ritenuto tuttavia i tassi di deposito negativi assolutamente inutili al momento e pertanto ne ha smentito il taglio.
Ricordiamo tra parentesi che la probabilità che la BCE tagliasse i tassi di deposito era veramente bassa, pertanto la dichiarazione non era eclatante fin dal principio dal mio punto di vista.
Questo per dire quanto sia imprevedibile e fuori da ogni logica l'interpretazione delle dichiarazioni e dei dati fondamentali in genere.
Basiamoci pertanto sulla tecnica dal momento che i prezzi scontano tutto.
Torniamo all'euro. Se è vero che la storia si ripete il grafico settimanale ha tanto da raccontarci.
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La view è fortemente negativa, ma il valore dello stocastico intorno ai 65 lascia qualche dubbio riguardo alle tempistiche.
In altre parole e paradossalmente, l'euro potrebbe salire ancora prima di dirigersi verso l'1.20, almeno fino alla prima trendline di resistenza (verde), in area 1.35.
Tuttavia la trendline di supporto (blu) del trend rialzista iniziato a luglio 2012 e terminato a gennaio 2013 è stata infranta e l'attuale corso del cross assimilabile a un pull back sarebbe completato solo in area 1.40, coincidente peraltro con la seconda trendline di resistenza (verde) evidenziata nel grafico.
Questo andamento andrebbe contro ogni logica e fondamentale, come del resto la risalita del cross fino ai valori attuali, pertanto non mi sento di escluderlo.
D'altra parte sembra che il cross stia replicando quanto avvenuto tra metà 2010 e fine 2011.
Uno sguardo al giornaliero in cerca di conferme:
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Confermata la view ribassista dallo stocastico con relativa divergenza.
Tuttavia, a supporto di quanto considerato sul settimanale, se guardiamo attentamente quanto avvenuto tra dicembre e gennaio, rimane aperta la possibilità di un ribasso solo parziale (su violazione della precisa trendline di supporto in area 1.3350) che potrebbe lasciare il posto ad un ulteriore apprezzamento della moneta unica precedente all'inizio del vero trend ribassista.
Si veda quanto accaduto tra metà gennaio e i primi di febbraio, assieme al comportamento dello stocastico.
Saluti