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Su vendite al dettaglio e Jobless Claims euro/usd a 1,1410

Pubblicato 12.02.2015, 21:45
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Trend weekly ribassista dal 04.05.2014
Trend daily ribasissta dal 08.05.2014

Anche l’ultima seduta è trascorsa senza dei veri e propri market mover che sono riusciti a guidare l’azione del prezzo, riscontriamo solo alcune news marginali l’inflazione tedesca che ha subito nel mese di gennaio un calo dello 0,4%. Si è trattato del primo calo dal settembre del 2009. Gli economisti avevano atteso una conferma della stima preliminare che aveva indicato -0,3%. L'inflazione era aumentata in Germania a dicembre dello 0,2% e a novembre dello 0,6%. Su base mensile l'inflazione è calata a gennaio dell'1,1%. La lettura preliminare aveva indicato un calo dell'1%. Sempre in Europa, è stata pubblicato il nuovo dato dell’inflazione rimasta stabile nel mese di dicembre. Gli economisti avevano previsto una crescita dello 0,2%. Il dato di novembre è stato rivisto al ribasso, da +0,2% a +0,1%. Rispetto al dicembre del 2013 la produzione industriale è calata nell'Eurozona dello 0,2%. Gli esperti avevano previsto una crescita dello 0,4%. Negli Stati Uniti, il Dipartimento del Commercio ha comunicato oggi che le vendite al dettaglio (Retail Sales) sono calate negli USA a gennaio dello 0,8%. Gli economisti avevano previsto un calo dello 0,4%. Il calo delle vendite al dettaglio è stato causato, in buona parte, dai più bassi prezzi della benzina. Escluse le più volatili vendite di automobili le vendite al dettaglio sono calate a gennaio dello 0,9%. Gli esperti avevano atteso un calo dello 0,4%. Per finire, il Dipartimento del Lavoro ha comunicato oggi che la scorsa settimana le nuove richieste di sussidi alla disoccupazione (Jobless Claims) sono aumentate negli USA di 25.000 unità a 304.000 unità. Gli economisti avevano previsto un aumento a 285.000 unità. Il dato della settimana precedente è stato rivisto leggermente al rialzo, da 278.000 a 279.000 unità. Al centro dell’attenzione restano sempre i due temi caldi, relativi alla questione greca ed alle tensioni internazionali in Ucraina. A Minsk si conclude con un accordo il quadrangolare tra Russia, Ucraina e gli esponenti dell’Europa (Francia e Germania). Entro 48 ore dovrebbe essere annunciato il cessate il fuoco. Se l’accordo sia destinato a durare o meno sarà solo il tempo a dirlo: ciò che è sicuro è che Putin guadagna tempo e fa guadagnare milioni ai propri “amici” grazie al recupero dei mercati azionari russi. È notizia di queste ore anche l’estensione del prestito del FMI all’Ucraina di altri 17.5 miliardi di dollari. Si alza la posta in gioco in attesa della prossima mossa. In Grecia invece, dai toni caldissimi usati in patria, il dream team Tsipras-Varoufakis ha dovuto correggere notevolmente il tiro, ma ancora una volta, invece di parlare di vera negoziazione sui termini, sembra di stare in un grande “gioco” di quelli che si studiano in teoria economica dove la Grecia sembra aver alzato i toni con la minaccia di vendersi l’anima alla Russia per costringere l’Europa a venirle incontro. Per il momento e in questo clima di profonda incertezza, l’unica cosa sicura è che i mercati rimangono attendisti e aspettano gli attori della politica internazionale alla prova dei fatti. Anche in ottica di trading sui mercati valutari sono situazioni di impossibile previsione, a tal punto si consiglia una leva finanziaria ridotta e l’utilizzo di stop loss non troppo stretti in modo da non essere spazzati via dal mercato in caso di spike casuali del mercato nonostante aver imboccato la giusta direzione del prezzo. Analizzando il daily chart, ci troviamo ad analizzare il quarto giorno di questa settimana, ma fondamentalmente dai movimenti realizzati dall’azione del prezzo, poco e niente è cambiato, forse solo ieri abbiamo assistito ad una maggiore volatilità, soprattutto nelle seconda parte della giornata, condizionata dalle news americane; l’azione del prezzo dopo che si è mantenuto dentro un ristrettissimo range di poche decine di punti a cavallo del livello a 1,1300, ha subito un leggero spostamento verso l’alto fino a toccare contro la resistenza posizionata a 1,1410. Al momento non si intravede una forza sufficiente da parte dei compratori per spingere le quotazioni della major al di sopra il livello statico. Inoltre, se andiamo ad analizzare la situazione in un intervallo di tempo più allargato notiamo che al momento non abbiamo nessuna indicazione da parte dell’azione del prezzo atta a minare il trend di fondo ribassista. Al momento la situazione resta ancora molto incerta, ovvero i movimenti dell’azione del prezzo delle ultime due settimana non forniscono una direzione univoca, a tal punto è preferibile restare fermi ed attendere prossimi sviluppi per poi decidere cosa fare.Eur/Usd

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