Come già accennato lo scorso 11 novembre, la violazione di quota 9,0 euro in chiusura di seduta avrebbe fatto scattare nuovi segnali di allarme con conseguente raggiungimento dei primi obiettivi a 8,31 e 8,22 euro e successivamente a 7,45 euro (2° target). Il successivo sostegno da monitorare è posizionato a quota 7,31 euro la cui rottura (in chiusura) potrebbe agevolare ulteriori affondi fino al primo target a 7,07 euro (2° target: area 6,85 euro).
Oltre quota 9,0 euro ci sono buone possibilità di recupero almeno fino in area 9,63 euro. Lo scenario grafico di medio/lungo termine, invece, migliorerà solo con il superamento di 10,96 (in chiusura) ed a quel punto ci sono buone possibilità che il titolo possa raggiungere i primi target a 11,50 e 11,75 euro.