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L'epidemia del Coronavirus comincia a spaventare i mercati

Pubblicato 23.01.2020, 12:32
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

L'avversione al rischio sta riprendendo vigore sulle preoccupazione legate a quella che ormai possiamo definire l'epidemia Coronavirus. 24 ore fa stavamo parlando di una reazione tutto sommato contenuta, ma con l'aumento del numero di vittime e con la notizia che il governo cinese sta prendendo misure decise nel cercare di mettere in quarantena la metropoli di Wuhan anche la reazione degli operatori sembra farsi più vigorosa. Il virus pare sia arrivato anche a Pechino e Shanghai ed è una situazione che sta prendendo quota a ridosso del capodanno cinese, ovvero in quel periodo dell'anno che registra una crescita esponenziale dei viaggi e del turismo legato all'evento,

I mercati globali stanno reagendo in modo deciso, con un evidente ritiro dalla propensione al rischio. La domanda di asset rifugio è in crescita, con rendimenti obbligazionari in deciso ripiegamento. Abbiamo detto più volte di guardare lo yuan cinese come un indicatore chiave del rischio e la valuta cinese sta registrando una brusca mossa al rialzo contro il dollaro USA tant'è che lo ritroviamo ben oltre 6,9000. Sembra proiettato verso i 6,9300 e il traguardo 7,000 potrebbe essere nuovamente a portata di mano. Con il turismo in Asia potenzialmente a rischio, la domanda di petrolio potrebbe risentirne pesantemente e difatti c'è già stato un calo dei prezzi del petrolio così come dell'azionario.

La sola valuta, legata al rischio, che sta performando è il Dollaro australiano grazie al dato sulla disoccupazione scesa al 5,1% (5,2% il valore atteso, 5,2% a novembre) e l'occupazione ha registrato un forte rialzo. Interessante anche il rialzo della Sterlina, grazie alle voci provenienti da Davos laddove il segretario al Tesoro americano Steve Mnuchin ha dichiarato che il Regno Unito è pronto a negoziare un accordo commerciale (nonostante pesi il rischio di tariffe anche sulle auto britanniche).

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L'incontro della BCE sarà l'appuntamento chiave di oggi, ma non si prevedono variazioni del tasso di rifinanziamento principale (0,0%) o del tasso di deposito (-0,50%). Christine Lagarde terrà la conferenza stampa alle 14:30 e potrebbe annunciare qualcosa di nuovo. Poi andranno tenute d'occhio le richieste di sussidi di disoccupazione settimanali degli Stati Uniti attese in crescita a 215.000 (dopo il forte calo a 204.000 della scorsa settimana). La fiducia dei consumatori dell'Eurozona delle ore 16 dovrebbe migliorare leggermente a -7,8 (da -8,1 a dicembre). Attenzione anche alle scorte di petrolio delle ore 17 che dovrebbero perdere -1,3 milioni di barili (dopo -2,5 milioni di barili la scorsa settimana).

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