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L’impennata dell’oro è esagerata o è destinata ad aumentare?

Pubblicato 26.06.2019, 13:02

Solo pochi mesi fa, gli investitori non interessati all’oro lo guardavano appena. Per la maggior parte del primo trimestre, il metallo giallo è rimasto nelle retrovie, spostandosi appena di una manciata di centesimi in alcuni giorni, con il dollaro diventato il rifugio preferito dallo scontro commerciale. Definire l’oro “poco entusiasmante” allora sarebbe stato a dir poco un eufemismo.

Ma arriviamo a questa settimana: l’oro non smette di segnare nuovi massimi, raggiungendo per alcuni giorni di fila picchi che non si vedevano dal 2013.

Persino dopo che il Presidente della Federal Reserve Powell ha segnalato ieri che un taglio dei tassi a luglio non è una certezza, i tori dell’oro hanno continuato imperterriti. Dopo una breve turbolenza, i future dell’oro USA sul Comex hanno chiuso in salita per il quarto giorno di fila nella loro nona attestazione positiva in 11 giorni.

I gestori dei fondi e le aziende familiari che avevano nutrito un interesse solo passeggero per l’oro all’inizio dell’anno stanno ora facendo incetta del metallo prezioso.

E perché non dovrebbero?

Gold 300-Min Chart - Powered by TradingView

L’oro spot, che rispecchia gli scambi dei lingotti, è schizzato di quasi il 10% sull’anno. Il rimbalzo è quasi tutto dovuto all’impennata di giugno, la maggiore dal febbraio 2016.

Ed i possedimenti del SPDR Gold Trust (NYSE:GLD), il principale ETF appoggiato dall’oro al mondo, hanno visto il rialzo percentuale più alto in quasi 11 anni venerdì.

Un asset mostruoso

Cosa ha reso l’oro un asset così mostruoso tanto improvvisamente?

Gli analisti forniscono una serie di ragioni, a partire dal previsto taglio dei tassi della Fed, che potrebbe arrivare già a luglio; all’inasprirsi dello scontro a colpi di dazi tra USA e Cina, che minaccia di portare l’economia globale in recessione; ed alle ritorsioni dell’Iran contro le sanzioni del governo Trump, che hanno trasformato l’intero Golfo Persico in un ricettacolo di paura.

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George Gero, analista dei metalli preziosi di RBC Wealth Management a New York, ha spiegato ad Investing.com:

“L’oro continua la sua straordinaria marcia in salita con i timori economici globali, le preoccupazioni politiche e la politica USA che spingono molte offerte da compratori in tanti paesi. Anche i costi di acquisto dell’oro hanno ridotto la resistenza da parte dei compratori”.

“Ovunque si guardi, dal Sud America alla Cina e al Medio Oriente, gli Stati Uniti sono alle prese con battaglie politiche e c’è bisogno di un rifugio da tutto questo. C’è bisogno di un rifugio anche dal mercato azionario”.

L’ultima frase suona particolarmente vera alla maggior parte degli investitori, con i future dell’oro che ieri hanno chiuso in salita malgrado il calo iniziale sulla scia dei commenti di Powell, secondo cui la Fed farà ciò che deve con i tassi di interesse e non si farà influenzare dalla Casa Bianca. I tre principali indici azionari di Wall Street, invece, hanno chiuso al ribasso.

Nei primi scambi di questa mattina in Asia i prezzi dell’oro sono stati insolitamente in rosso e qualcuno pensa sia un segnale del fatto che l’impennata di giugno sia stata esagerata.

Dubbi che l’oro possa restare possente se il taglio della Fed dovesse deludere

In seguito ai commenti di Powell secondo cui “la politica monetaria non dovrebbe reagire esageratamente a singoli dati o ad oscillazioni a breve termine del sentimento”, cominciano a sorgere dubbi, dai mercati dei bond a quelli azionari ed a quelli forex, circa il fatto che la Fed possa effettuare il taglio di ben 50 punti base dei tassi di interesse necessario per continuare ad alimentare l’impennata dell’oro.

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In effetti, se la Fed dovesse optare per un taglio minore del previsto, diciamo di 25 punti base, probabilmente ciò farebbe amplificare le critiche del Presidente USA Donald Trump sia contro la banca centrale che contro Powell. Circolano voci secondo cui il Presidente potrebbe far rimpiazzare Powell, sebbene l’attuale mandato di Powell come governatore della Fed andrebbe comunque avanti. La legalità di una simile mossa non è del tutto chiara, anche se una tale crisi alla Fed potrebbe in realtà rivelarsi un bene per l’oro, dato il suo status di rifugio.

Ed è uno dei motivi per cui molti credono che l’attuale calo dell’oro sia solo un intoppo momentaneo prima di tentare nuovi massimi di 1.450 dollari, o persino 1.500 dollari.

Le previsioni tecniche giornaliere di Investing.com indicano ancora “Strong Buy” sull’ oro Comex con consegna ad agosto, parlando di una resistenza massima a breve termine di 1.464,45.

Considerata l’attestazione di ieri del contratto a 1.418,70 dollari, si tratta di un rialzo di quasi 50 dollari, o del 3%.

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