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L’oro sarà spinto dai tagli dei tassi dovuti al virus?

Pubblicato 03.03.2020, 16:48
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

Di solito, la notizia di un taglio sincronizzato dei tassi da parte delle banche centrali dovrebbe essere una cosa buona per i long sull’oro. Ma, all’epoca del coronavirus, anche gli asset legati al rischio potrebbero salire, dirottando il denaro che sarebbe potuto andare verso il metallo giallo su altri investimenti come i titoli azionari.

Una settimana fa, ho chiesto cosa avrebbe potuto portare l’oro a 1.700 dollari. Con la Federal Reserve, la Banca d’Inghilterra e la Banca del Giappone che sembrano intenzionate a dare una risposta coordinata al coronavirus, potremmo avere la nostra risposta.

Tuttavia, il movimento dei future dell’oro e dei lingotti nelle ultime tre sedute potrebbe non essere troppo rassicurante per chi si aspetta grandi ricompense dall’asset rifugio.

Gold Futures Weekly Price Chart

I future dell’oro con consegna ad aprile sul COMEX di New York sono crollati del 3,5% venerdì, con l’aumento delle margin call che ha fatto fuori molti dei long. Le vendite degli hedge fund per coprire le perdite altrove hanno tolto il vento in poppa all’oro, che prima aveva segnato il massimo di sette anni di poco meno di 1.700 dollari.

La propensione al rischio sospinge tutte le barche, oro compreso

In apertura della settimana, il metallo giallo ha visto una ripresa ieri, con un balzo dell’1,8% sulla scia della propensione al rischio sui mercati che si è dimostrata essere quella marea che sospinge tutte le barche, oro compreso.

Negli scambi odierni, tuttavia, il rialzo è stato piuttosto invariato. I future sono saliti dello 0,1% negli scambi di metà pomeriggio a Singapore, mentre i lingotti sono andati poco meglio, su dello 0,4%.

“Dopo i forti cali della scorsa settimana, potrebbero esserci in serbo altre sofferenze per i tori dell’oro questa settimana, piuttosto che altri guadagni”, spiega Fawad Razaqzada, fondatore dell’agenzia di consulenza sul rischio delle materie prime Tradingcandles.com a Londra.

“Sebbene resti rialzista sull’oro a lungo termine, ritengo che i prezzi potrebbero andare in correzione per un po’ prima di ricominciare a salire”, aggiunge Razaqzada.

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XAU/USD Weekly Price Chart

Un motivo di questi anemici rialzi (e anche delle perdite) dell’oro sarebbe la propensione degli asset legati al rischio a salire ancora, soprattutto i titoli azionari USA, che hanno visto un crollo del 16% la scorsa settimana, il peggiore dalla crisi finanziaria.

Per dimostrare questa teoria, Wall Street è tornata alla ribalta ieri, chiudendo con un’impennata del 5% sulla scia dell’intervento pianificato dalle banche centrali globali per combattere il coronavirus.

I future dei fondi Fed mostrano una probabilità del 100% di un taglio dei tassi di 50 punti base durante il vertice del 18 marzo, secondo lo Strumento di Controllo dei Tassi della Fed di Investing.com.

La Banca del Giappone e la Banca d’Inghilterra non hanno ancora indicato come interverranno. I ministri delle finanze del G7, intanto, terranno una teleconferenza questa settimana per coordinare la risposta all’epidemia virale.

I titoli azionari potrebbero ancora regnare sovrani sull’oro

In teoria, dei tassi più bassi sono un bene per l’oro in quanto potrebbero aiutare il metallo giallo ad attirare investitori alla ricerca di rendimenti allontanandoli dal dollaro.

Ma con tanti investitori ancora impazienti di vedere un ritorno ai massimi storici registrati a Wall Street negli ultimi mesi, la competizione per i flussi di fondi potrebbe essere aspra, a meno che la crisi del coronavirus non dovesse peggiorare significativamente, colpendo ancora una volta i titoli azionari.

“Il selloff della scorsa settimana ha contribuito a creare una candela engulfing ribassista sulla finestra temporale settimanale, suggerendo che gli orsi hanno ora il controllo dell’azione di prezzo” dell’oro, scrive Razaqzada.

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Aggiunge:

“Se lo sto interpretando nel modo giusto, allora i tori dell’oro sono il gruppo di investitori intrappolati. Se è così, i loro stop resteranno al di sotto del minimo della scorsa settimana di 1.563 dollari. Ecco dove penso che si dirigerà l’oro sul breve termine”.

Da quel minimo di 1.563 dollari, l’oro ha superato i 1.600 dollari ieri prima di attestarsi al di sotto di questo livello ma in salita. Un’azione simile è avvenuta negli scambi asiatici di questo martedì, prima della seduta di New York.

Su base tecnica, Investing.com ha un consiglio “Neutral” per l’oro, prevedendo il supporto più forte a 1.540,90 dollari contro una più dura resistenza a 1.648,30 dollari.

Malgrado le prospettive su breve termine piuttosto dubbie, qualcuno è risoluto nel supportare l’oro, che continua a segnare un rialzo del 5% sull’anno.

“I fondamentali dell’oro restano prevalentemente forti ed eventuali correzioni del prezzo a breve termine non sono significative per il quadro più ampio”, avrebbe affermato Gavin Wendt, analista senior delle materie prime dell’australiana MineLife Pty, in base a quanto riporta Bloomberg.

Secondo Wendt, il calo dell’oro la scorsa settimana “non è stato neanche lontanamente terribile quanto il tonfo di oltre il 10% dei mercati azionari, quindi si potrebbe affermare che l’oro ha superato il test da asset rifugio”.

George Gero, che si occupa del portafoglio dei metalli preziosi di RBC Wealth Management a New York, condivide l’idea che l’oro salirà ancora ma che la volatilità è all’ordine del giorno per il momento.

“Molti trattano l’oro come uno strumento di scambio guardando i titoli”, afferma Gero.

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“Tuttavia, molti compratori di asset rifugio continuano a voler aggiungere posizioni a prezzi inferiori per i possedimenti sul lungo termine”.

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