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L’AUD cede i guadagni, aumentano le volatilità per il BRL

Pubblicato 10.10.2014, 12:21
Aggiornato 07.03.2022, 11:10
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Forex News and Events

La domanda di USD determina i prezzi delle valute del G10 e dei mercati emergenti. Le consistenti oscillazioni dovute ai riposizionamenti in USD fanno aumentare le volatilità sul forex, soprattutto nelle valute ad alto beta e dei mercati emergenti. Chi opera in AUD è ancora incerto sulla direzionalità e intanto una settimana ricca di eventi si avvia alla conclusione. La riunione della RBA, il surriscaldamento dei prestiti per la casa e i dati instabili sul lavoro rendono incerta la direzionalità del complesso AUD. In Brasile, la volatilità implicita a un mese ha raggiunto i massimi da tre anni, perché gli scenari politici generano ulteriori nervosismi in un clima in cui la volatilità di base è già elevata.

Il rompicapo del mercato immobiliare australiano

Per gli scambi in AUD è stata una settimana ricca di dati. Alla riunione di politica di martedì, la RBA ha mantenuto invariato al 2,50% il suo tasso di cassa overnight, affermando che il calo dell’AUD è ancora insufficiente per spingere la ripresa economica. Nel suo intervento, il governatore della RBA Stevens ha espresso il suo disagio per la crescita squilibrata dei prestiti per gli asset immobiliari e dei mercati dei mutui, nonostante una crescita complessiva moderata. I dati di venerdì hanno confermato i timori di Stevens. I mutui per la casa sono scesi dello 0,9% su base mensile ad agosto; i prestiti proprietario-residente (desiderati) sono calati del 2,0%, invece i prestiti per gli investimenti sono scesi solo di un esiguo 0,1%. Sebbene l’AUD sia stato scambiato all’interno di fasce vista l’assenza di dettagli sugli strumenti della RBA per raffreddare il mercato immobiliare, le previsioni di misure macroprudenziali dovrebbero frenare la debolezza dell’AUD nei prossimi mesi.

Il paradosso immobiliare australiano presenta un rompicapo non trascurabile. In scia al rallentamento dell’industria mineraria, gli sforzi dei regolatori australiani per spostare la forza lavoro dal settore minerario a quello delle costruzioni richiede un mercato immobiliare attraente. D’altro canto, la crescita squilibrata dei prestiti per la casa mette a repentaglio la stabilità della ripresa economica. L’introduzione di misure macroprudenziali è necessaria per frenare la crescita squilibrata dei prestiti per la casa e dei mercati dei mutui; esse potrebbero però avere un impatto negativo sul mercato occupazionale. L’intervento della RBA deve essere calibrato in modo da evitare danni a livello macroeconomico. Gli investitori attendono ancora (e hanno bisogno) di avere ulteriori dettagli sulle soluzioni prospettate dalla RBA.

Per quanto riguarda il mercato del lavoro, le modifiche strutturali summenzionate introducono importanti oscillazioni nell’andamento stagionale dell’occupazione e quindi contaminano i rapporti sul lavoro. Questa settimana, l’Ufficio di Statistica ha rivisto al ribasso il balzo inaspettato dell’occupazione di agosto da 121K (destagionalizzato) a 32,1K (non destagionalizzato). I dati di settembre hanno fatto registrare un calo pari a 29.700 unità (non destagionalizzato), a causa della flessione pari a 51.300 posti di lavoro negli impieghi a tempo parziale. I posti di lavoro a tempo piano hanno fatto registrare un incremento pari a 21.600 unità. Da ottobre saranno pubblicati i dati destagionalizzati. Gli operatori hanno bisogno di stabilità per tornare a operare sulla base dei dati riferiti al lavoro.

Gli scenari politici fanno impennare le volatilità dell’USD/BRL

Le volatilità del BRL aumentano sull’onda degli scenari politici e dei risultati dei sondaggi. Mentre nei dibattiti sulle elezioni brasiliane sembra favorito un testa a testa fra l’attuale presidente Dilma Rousseff e il suo sfidante Aécio Neves, il primo sondaggio sul ballottaggio ha mostrato che il 49% degli intervistati è a favore di Neves e il 41% voterà per Rousseff. Ieri la volatilità implicita a un mese dell’USD/BRL è lievitata al 23% e si prevede che il nervosismo intorno al BRL continuerà / aumenterà in vista del ballottaggio del 26 ottobre.

Poiché gli operatori si concentrano soprattutto sulle elezioni presidenziali, nella settimana che si conclude il 10 ottobre i dati macroeconomici non hanno attirato granché l’attenzione. Il dato sull’inflazione è, però piuttosto allarmante e vale la pena analizzarlo, visto che, appena passata l’euforia per le elezioni, gli aggiustamenti sul forex dipenderanno soprattutto dai dati economici. A questo proposito, suoniamo un campanello d’allarme sul deterioramento dell’economia brasiliana. A settembre l’inflazione brasiliana è cresciuta al 6,75% su base annua, superando il previsto 6,65% a/a. L’accelerazione dell’inflazione è preoccupante, soprattutto perché ora i prezzi al consumo hanno superato la fascia obiettivo della BCB (4,5% a/a, +/-2%), mentre il PIL sta diventando negativo (-0,6% t/t nel secondo trimestre) e la bilancia delle partite correnti peggiora. In prospettiva, l’aumento delle volatilità legate alla Fed, la prevista forza dell’USD con l’avvicinarsi della normalizzazione della politica della Fed, gli attesi deflussi di capitale dai mercati emergenti e la sensibilità del BRL ai buoni del Tesoro americani (UST) e all’USD dovrebbero pesare ulteriormente sul real brasiliano. Ci sarà un altro rialzo del tasso Selic nonostante la crescita allarmante? La risposta arriverà il 29 ottobre.

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The Risk Today

EUR/USD Il balzo dell’EUR/USD sta perdendo slancio in prossimità della resistenza oraria a 1,2816. Un supporto orario giace a 1,2584 (minimo 07/10/2014). Un altro supporto staziona a 1,2501, mentre troviamo un’altra resistenza oraria a 1,2901. A più lungo termine, da maggio 2014 l’EUR/USD è in una successione di massimi e minimi più bassi. La rottura della solida area di supporto tra 1,2755 (minimo 09/07/2013) e 1,2662 (minimo 13/11/2012) spiana la strada a un declino verso il forte supporto a 1,2043 (minimo 24/07/2012). Supporti intermedi sono costituiti da 1,2500 (supporto psicologico) e 1,2466 (minimo 28/08/2012).

GBP/USD Ieri la coppia GPB/USD ha compiuto un’inversione ribassista infragiornaliera, che fa ipotizzare un indebolimento dell’interesse all’acquisto. I supporti orari sono definiti dalla linea di trend ascendente (intorno a 1,6080) e 1,6027 (minimo 07/10/2014). Le resistenze orarie ora stazionano a 1,6227 (massimo 09/10/2014) e 1,6287. A lungo termine, il crollo dei prezzi dopo aver raggiunto i massimi da 4 anni ha creato una forte resistenza a 1,7192, che probabilmente non verrà infranta nei prossimi mesi. Malgrado il recente slancio ribassista di breve termine, puntiamo a un rimbalzo temporaneo vicino al supporto a 1,5855 (minimo 12/11/2013). Una resistenza giace a 1,6525.

USD/JPY L’USD/JPY ha infranto il supporto chiave a 108,01, favorendo una fase correttiva più marcata. Un supporto iniziale giace a 107,53 (minimo 09/10/2014, si veda anche il canale discendente). Un supporto chiave staziona a 106,81. Si osservano resistenze orarie a 108,74 e a 109,23 (massimo 07/10/2014). Manteniamo un’impostazione rialzista di lungo termine finché reggerà il supporto chiave a 100,76 (minimo 04/02/2014). Malgrado una probabile fase di consolidamento di medio termine dopo il test positivo dell’importante resistenza a 110,66 (massimo 15/08/2008, si veda anche il ritracciamento al 50% dal massimo del 1998), propendiamo per un eventuale graduale movimento al rialzo. Troviamo un'altra resistenza a 114,66 (massimo 27/12/2007).

USD/CHF L’USD/CHF sta tentando di rimbalzare vicino al supporto definito dalla sua linea di trend ascendente. Viene sfidata la resistenza oraria a 0,9556 (minimo 07/10/2014). Un’altra resistenza staziona a 0,9625. Un altro supporto giace a 0,9433. In una prospettiva di più ampio respiro, la struttura tecnica favorisce un pieno ritracciamento dell’ampia fase correttiva iniziata nel luglio 2012. Di conseguenza, la recente debolezza viene vista come un movimento in controtendenza. Un supporto chiave si trova a 0,9301 (minimo 16/09/2014). Una resistenza giace ora a 0,9691 (massimo 06/10/2014).

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