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L’AUD s’indebolisce ulteriormente sulle notizie da Cina e Giappone

Pubblicato 08.12.2014, 12:35
Aggiornato 07.03.2022, 11:10

Forex News and Events

Il dollaro australiano ha iniziato la settimana peggio della gran parte delle altre valute del G10 (fatta eccezione per SEK e NZD), perché in questo lunedì sono arrivate notizie negative da due dei principali partner commerciali dell’Australia. L’economia giapponese, che rappresenta il 17% delle relazioni commerciali australiane, nel terzo trimestre si è contratta dello 0,5% (rispetto al -0,1% t/t previsto e al -0,4% precedente), i consumi privati si sono stabilizzati allo 0,4% t/t, ma le spese delle aziende sono calate inaspettatamente dello 0,9% t/t. In Cina (paese di destinazione del 40% delle esportazioni australiane), a novembre il surplus commerciale è salito da 45,41 a 54,47 miliardi di dollari; le esportazioni hanno subito un rallentamento, calando dall’11,6% al 4,7% su base annua, le importazioni sono scese inaspettatamente del -6,7%. L’AUD ha aperto la settimana all’insegna della debolezza. L’AUD/USD è sceso a nuovi minimi pari a 0,8260 in scia al debole dato sulle esportazioni cinesi. Il clima globale macroeconomico continua a favorire un calo costante verso gli 80 centesimi, livelli ritenuti interessanti per la ripresa australiana.

Dal 26 novembre, l’AUD/JPY rimane nella fascia compresa fra 100 e 101,50. L’analisi del pattern a candela suggerisce la formazione di un candelabro engulfing ribassista (convinzione 3/9, visto lo schema all’interno di fasce), ciò lascia presagire la formazione di un minimo solido, se terrà il supporto psicologico a 100. Questa settimana le elezioni anticipate del 14 dicembre in Giappone dovrebbero far aumentare le volatilità del complesso JPY e l’AUD/JPY dovrebbe essere interessato da maggiori volatilità. A nostro avviso sarà necessaria una violazione della fascia per valutare la nuova direzionalità di breve termine.

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Nei prossimi giorni i dati sul lavoro australiani saranno al centro dell’attenzione degli operatori (giovedì). Anche se la fiducia del mercato riguardo alle cifre sul lavoro non è del tutto consolidata, vedremo se il dato di novembre sarà in linea con le previsioni (variazione totale: 15K).

Altri dati dalla Cina

Mercoledì la Cina pubblicherà i dati su inflazione e finanziamenti di novembre. I prezzi al consumo dovrebbero rimanere invariati all’1,6% (molto inferiore all’obiettivo della PBoC), mentre i prezzi alla produzione potrebbero subire un rallentamento più rapido, al -2,4% a/a (rispetto al -2,2% a/a precedente). Da un certo punto di vista, la debolezza dell’inflazione dovrebbe rafforzare le previsioni di un nuovo allentamento dalla PBoC e innescare questa settimana una nuova ondata di reazioni negative del mercato intorno allo yuan. D’altro canto, il rally dei mercati azionari potrebbe indurre la PBoC a non intervenire subito; la PBoC potrebbe attendere un raffreddamento dell’appetito degli speculatori prima di procedere al previsto taglio a livello nazionale del requisito di riserva frazionaria (RRR). Tuttavia, nel medio termine, lo yuan cederà i guadagni se la Cina agirà per sostenere la crescita economica. Per la prima volta dal 6 agosto, l’USD/CNY è salito a 6,1715, il nostro obiettivo di breve termine giace a 6,1790/6,1803 (media mobile a 200 giorni / 61,8% di Fibonacci sul rally da gennaio ad aprile). Non vediamo barriere per le opzioni al rialzo. Sul lato discendente, le offerte entrano in gioco sotto 6,15.

Breve nota sui dati sul lavoro negli USA

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L’avvio di settimana post-NFP è stato positivo per l’USD; dal dato emerge che l’economia USA a novembre ha creato 321K nuovi posti di lavoro nel settore non agricolo, rispetto ai 230K previsti. Dato ancor più importante è quello relativo alle retribuzioni medie, cresciute dello 0,4% su base mensile, superando lo 0,2% previsto. I rilevamenti riferiti all’occupazione USA puntano a una contrazione del rallentamento e fanno inevitabilmente aumentare le previsioni che la Fed proceda in tempi brevi al primo rialzo del tasso.

Questo lunedì le valute dei mercati emergenti sono globalmente più deboli. Molto probabilmente l’USD continuerà a guadagnare questa settimana, anche grazie al previsto aumento, su tutte le scadenze, dei rendimenti dei titoli USA. I rendimenti dei decennali dovrebbero testare nuovamente i livelli intorno al 2,50% prima delle festività di fine anno.

chart

The Risk Today

Peter Rosenstreich

EUR/USD L’EUR/USD ha registrato nuovi minimi, confermando persistenti pressioni di vendita a breve termine. Supporti orari giacciono a 1,2352 (minimo intragiornaliero) e a 1,2280. Resistenze orarie per un movimento a breve termine in controtendenza possono essere individuate a 1,2303 e a 1,2452 (vedasi anche la linea di tendenza discendente). In una prospettiva di lungo termine, da maggio 2014, l’EUR/USD si trova in un trend discendente. La violazione della forte area di supporto fra 1,2755 (minimo 09/07/2013) e 1,2662 (minimo 13/11/2012) ha spianato la strada a un declino verso il forte supporto a 1,2043 (minimo 24/07/2012). Una resistenza chiave giace a 1,2600 (massimo 19/11/2014).

GBP/USD La coppia GBP/USD si è indebolita dopo aver registrato un insuccesso nel violare l’intervallo orizzontale definito dalla resistenza a 1,5826 (vedasi anche il canale discendente). La violazione del supporto orario a 1,5600 suggerisce un'altra movimento ribassista a 1,5423 (minimo di base a 29/08/2104). A più lungo termine, la rottura del supporto a 1,5855 (minimo 12/11/2013) conferma una tendenza ribassista di fondo. Un rischio al ribasso conservatore è dato da un test del supporto a 1,5423 (minimo 14/08/2013). Un altro supporto è disponibile a 1,5102 (minimo 02/08/2013). Una resistenza chiave si trova a 1,5945 (massimo 11/11/2014).

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USD/JPY L’USD/JPY prosegue la fase di forte ascesa e sfida attualmente la resistenza psicologica a 120,00. La resistenza oraria è pari a 121,85 mentre la resistenza fondamentale si trova a 124,14 (massimo 22/06/2007). Si osservano supporti orari a 120,66 (supporto rialzista della linea di tendenza) e a livello di linea di tendenza ascendente a breve termine (attorno a 118,81). Favoriamo un’impostazione rialzista di lungo termine finché terrà il supporto chiave a 110,09 (massimo 01/10/2014). Data la soglia psicologica a 120,00 (vedasi altresì il 61,8% del ritracciamento sul calo dal 1998 al 2011), l’importante resistenza a 124,14 (massimo 22/06/2007) e l'aumento iperesposto, le probabilità di osservare una fase di consolidamento a medio termine sono elevate. Tuttavia, non vi è alcun segno che suggerisca la fine del trend rialzista di lungo termine.

USD/CHF La coppia USD/CHF ha registrato un’inversione della pressione di vendita a breve termine ed è prossima alla resistenza chiave a 0,9839 (massimo 21/05/2014). La più ripida linea di tendenza ascendente continua a favorire una polarizzazione bull. Supporti orari possono essere trovati a 0,9649 (minimo 04/12/2014) e a 0,9595 (minimo 26/11/2014). Da una prospettiva di più lungo termine, la struttura tecnica favorisce un ritracciamento completo dell’ampia fase correttiva iniziata a luglio 2012. Una robusta area di resistenza si trova tra 0,9972 (massimo 24/07/2012) e 1,0067 (massimo 01/12/2010). Un supporto chiave si trova a 0,9351 (minimo 19/11/2014).

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