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L’USD si rafforza contro JPY, EUR; occhi puntati sull’ADP

Pubblicato 01.10.2014, 13:50
Aggiornato 07.03.2022, 11:10

Forex News and Events

I mercati valutari prezzano un ulteriore rafforzamento dell’USD prima dei dati sull’occupazione USA. Il dato ADP riferito a settembre sarà diffuso oggi (alle 12:15 GMT), il tasso di disoccupazione e il dato NFP USA saranno pubblicati venerdì. I rendimenti dei decennali USA sono in calo, al 2,50%, mentre l’indice DXY estende i guadagni e in mattinata si è attestato a 86,145. La diffusa forza dell’USD e i risultati postivi del sondaggio Tankan hanno fatto salire l’USD/JPY sopra 110,00 a Tokyo. È in corso una violazione significativa sopra 110,00? Nell’Eurozona, l’EUR/USD si consolida sui nuovi minimi da due anni in vista della riunione della BCE di domani.

EUR sotto pressione prima della BCE

Giovedì la BCE annuncerà la sua decisione; si prevede che la banca centrale manterrà lo status quo. Nonostante l’infittirsi delle speculazioni su un nuovo intervento della BCE, secondo noi la banca probabilmente temporeggerà affinché si materializzino gli effetti dei recenti stimoli (TLTRO, acquisti di ABS e bond coperti, tassi negativi sui depositi). Nella settimana conclusasi il 26 settembre, il bilancio della BCE è risalito sopra i 2 mila miliardi di euro, ma rimane ancora molta strada da far per ritornare sui livelli del 2012 (circa 3 mila miliardi di euro). La prima tornata di TLTRO di settembre è stata molto deludente. Le banche hanno contratto prestiti per 82,6 miliardi, rispetto ai 100 miliardi previsti, questo volume è chiaramente molto basso rispetto all’obiettivo massimo della BCE, pari a 400 miliardi di euro, per la seconda tornata di TLTRO in programma a dicembre. La BCE spera che, entro dicembre, aumenti la popolarità del suo programma di finanziamenti mirati a lungo termine, visto che dal mese prossimo entreranno in vigore gli acquisti di ABS e di bond coperti (acquisto di debito privato). Anche l’esito di questi nuovi stimoli rimane però incerto. In scia all’indebolimento delle dinamiche d’inflazione nell’Eurozona, forse Draghi sarà costretto ad attivare un programma di allentamento quantitativo (acquisto di debito pubblico) in stile Fed, se il recente deterioramento delle previsioni d’inflazione continuerà. A margine, ricordiamo che il presidente della BCE Mario Draghi si è riferito esplicitamente a un calo sotto la soglia del 2% della BCE delle previsioni d’inflazione 5y5y (cioè le previsioni d’inflazione a cinque anni su un orizzonte quinquennale). Le aspettative sull’inflazione sono importanti perché hanno un impatto considerevole sul comportamento attuale dei consumatori. La scorsa settimana gli swap sul tasso d’inflazione di pareggio 5y5y hanno chiuso all’1,88%. Monitoreremo scrupolosamente i progressi nelle aspettative per definire le nostre previsioni sulla politica monetaria.

Ieri l’EUR/USD ha toccato quota 1,2571, nuovo minimo da due anni. La debolezza del PMI manifatturiero di settembre oggi ha fatto scendere brevemente la coppia sotto 1,2600. A nostro avviso, l’EUR/USD rimarrà all’interno di fasce prima della riunione della BCE di domani. Discrete barriere per le opzioni si susseguono sotto 1,2700 prima della decisione della BCE e della conferenza stampa di Draghi.

L’USD/JPY supera quota 110,00

Il risultato positivo dell’indice Tankan riferito al terzo trimestre ha fatto salire l’USD/JPY sopra la soglia psicologica di 110,00 a Tokyo. Chi vende sui massimi si è affrettato a trarre beneficio dalle correzioni al ribasso sulle attuali condizioni d’ipervenduto. Per i prossimi giorni, le scommesse per le opzioni conferiscono supporto a 109,00/110,00, gli operatori si concentrano su 115,00/120,00 perché si mette in conto un ulteriore rafforzamento dell’USD a livello globale. Nel breve termine, il rapporto sull’occupazione negli USA dovrebbe chiarire se ci sia un potenziale sopra 110,00 per i prossimi giorni. Visto il trend al ribasso dei rendimenti USA, c’è spazio per un miglioramento, se i dati economici USA faranno rimanere vigili i falchi della Fed. Il miglioramento dei rendimenti USA continua a sostenere l’USD/JPY, anche se le aziende locali sono un po’ preoccupate per il rapido indebolimento dello yen, visto che i beni importati e i prezzi dei prodotti energetici pesano sull’attività locale e sui consumi delle famiglie. Anche se il Giappone vuole uno yen più debole per combattere la deflazione, lo swap incrociato sta scendendo significativamente, quindi i mercati non sono del tutto tranquilli rispetto alla rapidità del deprezzamento dello yen. Secondo noi, su questi livelli, una correzione al ribasso o un consolidamento dovrebbero allentare le tensioni sui mercati dello yen. Quindi non prevediamo uno stimolo dal Giappone nel breve termine, perché l’USD/JPY a 110,00 frenerà probabilmente i regolatori, mentre i mercati e gli investitori digeriscono i livelli attuali del forex. La violazione sopra 110,00 continua a essere difficoltosa nel brevissimo termine.

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The Risk Today

EUR/USD L’EUR/USD ha infranto la forte area di supporto compresa fra 1,2755 e 1,2662, a conferma delle continue pressioni a vendere. Ora le resistenze orarie stazionano a 1,2664 (minimo 29/09/2014) e a 1,2715 (massimo 29/09/2014). In un’ottica di lungo termine, l’EUR/USD da maggio 2014 fa registrare una successione di massimi e minimi più bassi. La violazione della robusta area di supporto fra 1,2755 (minimo 09/07/2013) e 1,2662 (minimo 13/11/2012) spiana la strada a un declino verso il forte supporto a 1,2043 (minimo 24/07/2012). Supporti intermedi sono costituiti da 1,2500 (supporto psicologico) e 1,2466 (minimo 28/08/2012).

GBP/USD La coppia GBP/USD continua a ritracciare il rimbalzo partito dal minimo a 1,6052. Viene sfidato il supporto orario a 1,6162 (minimo 16/09/2014). Il canale discendente (intorno a 1,6252) e 1,6287 costituiscono le resistenze orarie. In prospettiva, il crollo dei prezzi dopo il raggiungimento dei massimi da quattro anni ha creato una forte resistenza a 1,7192, che probabilmente non sarà infranta nei prossimi mesi. Propendiamo per una fase di consolidamento di medio termine con supporti a 1,6052 e 1,5855 (minimo 12/11/2013) e una resistenza a 1,6644.

USD/JPY L’USD/JPY ha infranto la resistenza a 109,46 (massimo 19/09/2014) e ora si avvicina alla resistenza primaria a 110,66 (massimo 15/08/2008). I supporti orari si trovano ora a 109,50 (minimo infragiornaliero) e 109,13 (minimo 29/09/2014). Un forte supporto staziona a 108,26. Resta favorita un’impostazione rialzista di lungo periodo finché reggerà il supporto chiave a 100,76 (minimo 04/02/2014). I recenti nuovi massimi confermano un forte trend rialzista di fondo. Viene favorita infine una violazione della resistenza principale a 110,66 (massimo 15/08/2008, si veda anche il ritracciamento del 50% dal massimo del 1998). Un’altra resistenza può essere trovata a 114,66 (massimo 27/12/2007).

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USD/CHF L’USD/CHF ha raggiunto nuovi massimi, a conferma del persistente interesse all’acquisto. Si osservano supporti orari a 0,9489 e 0,9433 (massimo 18/09/2014). In una prospettiva di più lungo termine, la struttura tecnica favorisce il pieno ritracciamento dell’ampia fase correttiva iniziata a luglio 2012. La violazione della robusta resistenza a 0,9456 (massimo 06/09/2013) conferma tale scenario. Un'altra resistenza chiave giace a 0,9751 (massimo 09/07/2013). Si osservano supporti a 0,9301 (minimo 16/09/2014) e a 0,9176 (minimo 03/09/2014).

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