Dopo anni durante i quali era stato considerato essere in un mercato ribassista in modo prolungato, una serie di macro-fondamentali (come l’instabilità globale del 2019, i più recenti timori per il coronavirus ed i relativi tonfi dei titoli globali) sta ora facendo aumentare l’appeal dell’oro come rifugio contro l’incertezza geopolitica.
Il dollaro più debole ed un contesto di tassi di interesse persistentemente negativi rappresentano altri importanti fattori di questo trend a supporto dell’oro.
Consideriamo la traiettoria del metallo giallo: alla fine del 2018, l’oro si attestava a circa 1.200 dollari; ieri ha segnato il massimo intraday sopra 1.700 dollari, il massimo dal dicembre 2012.
Grafico mensile oro 2007-2020
Dopo essersi mossi in un triangolo simmetrico pluriennale, visibile sul grafico mensile, i future dell’oro sono saliti ancora lo scorso giugno (sopra la linea blu tratteggiata) ed hanno ora raggiunto la zona di offerta di 1.715-1.800.
La candela del mese scorso ha chiuso come una shooting star, suggerendo che i venditori aspettano vicino al livello inferiore a questa zona di offerta, ma finora il trend in salita resta intatto. L’indice RSI sul grafico mensile è già in overbought, ma ciò non ha mai impedito all’oro di andare molto più in alto in passato.
Ci sono due immediati livelli di supporto al di sotto del prezzo attuale: 1.600 e 1.568. Al di sopra del prezzo attuale, la resistenza più forte si trova a 1.790.
Grafico settimanale oro
Sul grafico settimanale, il livello di supporto di 1.568 è stato testato alcune volte ma finora sta resistendo. Tuttavia, la divergenza ribassista dell’indice RSI mostra segni di debolezza.
L’oro al momento si trova su un campo di battaglia tra compratori e venditori. Insieme all’alta volatilità del mercato, ci aspettiamo di vedere una volatilità alta anche attorno a questi livelli.