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Massimo storico per l’S&P in scia alle politiche divergenti

Pubblicato 26.08.2014, 13:17
Aggiornato 07.03.2022, 11:10

Forex News and Events

La divergenza fra le politiche monetarie sta fornendo ai mercati valutari le tanto necessarie volatilità e direzionalità. L’intervento della presidente della Fed Yellen a Jackson Hole è stato meno accomodante di quanto molti avevano previsto e fornisce una chiara traiettoria verso l’avvio del ciclo di restringimento negli USA (pur con l’avvertimento che esso dipenderà dai dati e che le azioni saranno dettate dalla prudenza). Stanotte il presidente della Fed di St. Louis James Bullard (membro non votante) ha dichiarato che la Fed dovrebbe modificare la formulazione di sottoutilizzo delle risorse sul mercato del lavoro e della forward guidance per non rivedere i tassi per un periodo prolungato. Questo dibattito aperto è un segnale che in autunno gli occhi dei mercati saranno puntati sul dibattito della Fed sulla riconfigurazione della guidance dopo la fine del terzo allentamento quantitativo (QE3) a ottobre. Il presidente della BCE Draghi ha fornito i segnali più convincenti, dicendo di essere pronto a frenare l’attuale radicamento della stagnazione in stile giapponese. Ha riconosciuto che le previsioni d’inflazione sono diminuite e in precedenza aveva detto che il peggioramento delle prospettive d’inflazione per il medio termine avrebbe fornito una ragione per acquisti generalizzati di asset o un vero e proprio allentamento quantitativo da parte della BCE. Draghi ha poi invitato a utilizzare politiche proattive sul fronte della domanda e offerta e consigliato ai governi europei di estendere la loro organizzazione fiscale. In realtà, avevamo già sentito queste cose l’anno scorso, quindi queste dichiarazioni sono meno monumentali di quanti molti sembrano suggerire. Draghi ha però indicato che un nuovo allentamento monetario potrebbe avvenire già a settembre (secondo noi si tratta di un evento poco probabile). In Giappone, il governatore della BoJ Kuroda ha utilizzato toni ultra-accomodanti, dicendo che un nuovo allentamento sarebbe pronto, se i dati indicheranno che è necessario.

Il mercato sembra mettere in conto una probabilità crescente di un nuovo intervento della BCE. Questa constatazione ha potenzialmente compensato le preoccupazioni generate dal ciclo di restringimento della Fed. Il rally dell’azionario europeo ha contribuito a far salire anche gli indici azionari USA (l’indice S&P ha superato la soglia storica dei 2.000 punti). L’EUR e i rendimenti dei titoli di Stato dell’Eurozona sono scesi, mentre l’USD e i rendimenti del Tesoro USA sono in rialzo. I dati economici pubblicati di recente negli USA hanno mostrato debolezza nelle vendite di nuove abitazioni e un rallentamento della crescita nel settore dei servizi. Poiché Yellen ha detto che un intervento di politica monetaria dipenderà dai dati, gli operatori analizzeranno scrupolosamente i rapporti. Ciò nonostante, salvo una svolta significativa nelle prospettive economiche, prevediamo che la Fed inizierà a ridurre i tassi alla fine del primo trimestre; questa prospettiva ci fa rimanere costruttivi sull’USD e ribassisti su EUR e JPY. Su questa falsariga, siamo ribassisti anche sulle valute asiatiche, perché la politica monetaria è relativamente più accomodante. Le banche centrali di Malesia, Thailandia e Filippine hanno aumentato o fermato il loro ciclo accomandante, pur mantenendo bilanci esterni favorevoli.

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The Risk Today

EUR/USD L’EUR/USD sta tentando di stabilizzarsi dopo i nuovi minimi segnati di recente. Ciò nonostante, la struttura tecnica di breve termine rimane negativa finché i prezzi resteranno sotto la resistenza oraria a 1,3297 (massimo 22/08/2014). Una resistenza iniziale giace a 1,3242 (minimo 21/08/2014). Ora il supporto iniziale staziona a 1,3179 (minimo infragiornaliero). A più lungo termine, da maggio 2014 l’EUR/USD ha fatto segnare una successione di massimi e minimi più bassi. Per il lungo termine si favorisce un declino verso la forte area di supporto compresa fra 1,2755 (minimo 09/07/2013) e 1,2662 (minimo 13/11/2012). Tuttavia, nel breve periodo monitorate il supporto chiave a 1,3105 (minimo 06/09/2013), viste le generali condizioni d’ipervenduto. Una resistenza chiave staziona a 1,3444 (massimo 28/07/2014).

GBP/USD Ieri la coppia GBP/USD ha compiuto un’inversione rialzista infragiornaliera (martello). Il supporto chiave a 1,6460 e le condizioni d’ipervenduto rendono probabile un rimbalzo di breve termine. Una rottura della resistenza a 1,6679 (si veda anche la linea di trend discendente) confermerebbe questo scenario. Una resistenza iniziale giace a 1,6601 (massimo 21/08/2014). Si osserva un supporto orario a 1,6501 (minimo 25/08/2014). In un’ottica a più lungo termine, la rottura del supporto chiave a 1,6693 (minimo 29/05/2014, si veda anche la media mobile a 200 giorni) annulla le prospettive positive generate dai precedenti massimi degli ultimi 4 anni. Tuttavia, la mancanza di un pattern d’inversione ribassista a medio termine e le condizioni d’ipervenduto di breve termine non suggeriscono una visione ribassista definitiva. Un supporto chiave staziona a 1,6460 (minimo 24/03/2014).

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USD/JPY L’USD/JPY non è riuscito a resistere sopra la resistenza chiave a 104,13, sviluppo che suggerisce una potenziale falsa rottura. Una rottura del supporto orario a 103,50 (minimo 22/08/2014) confermerebbe il deterioramento della struttura tecnica di breve termine. Un altro supporto staziona a 102,91 (minimo infragiornaliero, si veda anche la linea di trend ascendente). Adesso si osserva una resistenza a 104,49 (massimo 25/08/2014). Si propende per un’impostazione rialzista di lungo termine finché terrà il supporto chiave a 100,76 (minimo 04/02/2014). La rottura al rialzo al di fuori della fase di consolidamento tra 100,76 (minimo 04/02/2014) e 103,02 favorisce una ripresa del trend rialzista di fondo. Si osservano forti resistenze a 105,44 (massimo 02/01/2014) e a 110,66 (massimo 15/08/2008).

USD/CHF L’USD/CAD ha infranto la resistenza a 1,0986, ma finora non ci sono stati altri sviluppi in questo senso. Si favorisce un’impostazione rialzista di breve termine finché terra il supporto orario a 1,0928 (minimo 22/08/2014). Un altro supporto giace a 1,0861 (minimo 15/08/2014), mentre si osserva un’altra resistenza chiave a 1,1053. In un’ottica a più lungo termine, la struttura tecnica assomiglia a un minimo arrotondato, il cui potenziale minimo al rialzo è 1,1725. Ciò nonostante, una violazione dell’area di supporto implicata dalla linea di trend ascendente di lungo termine e da 1,0559 (minimo 29/11/2013) annullerebbe questa configurazione rialzista di lungo termine.

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