Mediaset SpA (MI:MS)ha avviato un lungo ribasso dai massimi di fine maggio in area 4.10 euro, culminato con il raggiungimento di nuovi minimi annuali a 2.39 euro (prezzo minimo seduta di ieri).
La violazione del supporto chiave a 2,51 euro ha peggiorato il quadro grafico e non è da escludere che i corsi possano raggiungere area 2.30 euro (2° target 2.17 euro).
Difficile ipotizzare un’inversione di tendenza a breve, almeno fino a quando i corsi si manterranno sotto quota 2.75 euro. Il titolo in 6 mesi ha ceduto il 37%, il 45% in 12 mesi, il 37% in 3 anni (dal 2000 ad oggi -85%).
Per quanto riguarda la vicenda Vivendi (PA:VIV), il Consiglio di Amministrazione ha preso atto che il ricorso per il sequestro delle azioni proprie Vivendi oggetto dell’accordo è stato giudicato ammissibile dal Tribunale di Milano con prima udienza fissata il 23 novembre 2016. Il Consiglio ha quindi riconfermato la massima attenzione all’evoluzione del procedimento giudiziario in corso nella costante e tempestiva valutazione di tutte le opportune iniziative per la tutela degli interessi della Società e dei suoi azionisti al fine dell’effettiva esecuzione del contratto vincolante firmato; fermo restando il ristoro, giudizialmente richiesto, degli ingenti danni subiti dal Gruppo Mediaset a seguito dell’inadempimento nella esecuzione dell’accordo di portata strategica dell’8 aprile 2016. A cui si aggiungono gli oneri straordinari pari a 50 milioni di euro già sostenuti da Mediaset tra l’8 aprile e il 30 settembre 2016, ovviamente non previsti a budget e connessi alla stipula dell’accordo vincolante tra Mediaset e Vivendi e conseguenti al puntuale adempimento da parte di Mediaset Spa (MI:MS) degli obblighi assunti nel predetto accordo.
Medie mobili esponenziali:
il prezzo è collocato al di sotto di Ema20, quest’ultima è inferiore a Ema50; entrambe sono inferiori alla media mobile di periodo 200 (SMA). Secondo questa teoria è in atto l’orientamento più ribassista possibile.
L’indebitamento finanziario netto è passato dagli 859,4 milioni di euro del 31 dicembre 2015 ai 1.123,2 milioni di euro del 30 settembre 2016. Sulla variazione ha inciso l’investimento per 91,4 milioni di euro effettuato nel primo trimestre dell’esercizio per l’incremento della quota di controllo in Mediaset España attraverso il completamento del piano di riacquisto di azioni proprie effettuato dalla società.
A cui si aggiungono gli impatti finanziari pari a 75,3 milioni di euro per il completamento dell’acquisizione del Gruppo RadioMediaset (ex Gruppo Finelco) e al suo consolidamento integrale dal 1 luglio, oltre agli investimenti pari a 27,3 milioni di euro connessi all’attività M&A del Gruppo EI Towers. Si segnalano inoltre le uscite per complessivi 106,1 milioni di euro connesse alla distribuzione di dividendi da parte di Mediaset S.p.A e Mediaset España, oltre ai citati oneri una tantum per l’esecuzione del contratto Vivendi.
La generazione di cassa caratteristica delle attività in Italia e Spagna è stata complessivamente pari a 69,3 milioni di euro.
Il risultato netto è negativo a -116,6 milioni di euro rispetto ai -36,1 milioni conseguiti nello stesso periodo del 2015.