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Mercati finanziari settimana 5 ottobre

Pubblicato 04.10.2015, 09:39
Aggiornato 09.07.2023, 12:32


In settimana indici PMI di Italia, Germania ed USA tutti sotto le attese, e positivi ma ampiamente sotto le attese i dati sul lavoro USA. Nuovo test in settimana dei livelli di supporto e poi recupero, con chiusure vicine alla parità.

La voglia di tentare il rimbalzo ci sarebbe pure, ma servirebbe qualche buona notizia che possa dare un po’ di coraggio ai mercati, ancora impauriti dopo i pesanti affondi.

Se a livello settimanale è cambiato poco o nulla rispetto alla settimana precedente, nell’intraday regna il disordine, che rende i principali riferimenti di breve estremamente labili. L’impressione è che i mercati stiano cercando di costruire una base: cautamente da preferire quindi una operatività rialzista, ma sempre monitorando con attenzione i vicini livelli rilevanti di medio periodo, che rimangono a rischio.



USA: forti saliscendi venerdì sui dati Non Farm Payroll (nuovi occupati non agricoli mensili). A settembre creati 142k nuovi posti di lavoro, dato positivo ma decisamente sotto le attese (203k). Stabile e sui minimi pluriennali il tasso di disoccupazione, al 5,1%. Prima un deciso affondo degli indici e poi una chiusura sui massimi settimanali. Graficamente vi è stato il previsto re-test dei minimi di agosto, che hanno al momento tenuto. Dopo il dato sull’occupazione in chiaroscuro, si riapre naturalmente la speculazione sull’aumento dei tassi (dato che farebbe diminuire le probabilità di aumento a breve). Invariati i principali livelli di riferimento


​Europa: chiusure miste per gli indici principali. Tutte non lontane dalla parità, ma risalta il -1,5% del Dax, che deve ancora pienamente digerire la questione VW. Molto negativa la Grecia del post elezioni, con un deciso -5%. Moderatamente positive Italia, Spagna e UK. Dax che rompe marginalmente al ribasso la trend line rialzista di lungo periodo, per poi recuperarla in chiusura. Tengono i minimi di Agosto, ma sembra evidente la debolezza relativa di questo indice. 10.500 un primo rilevante livello di resistenza in uno scenario di rimbalzo

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Spagna migliore indice europeo con +0,8%. In Catalogna gli indipendentisti vincono ma senza raggiungere una maggioranza qualificata, con il governo centrale che tira un sospiro di sollievo. Arriva anche il miglioramento del rating da parte di S&P a BBB+. Dopo la rottura ribassista della scorsa settimana possibili anche ampi rimbalzi, che per ora dovrebbero trovare una ostica resistenza in area 10.500 (ritorno sulla ex trendline rialzista)

Italia: rimane stabile ad 11,9% la disoccupazione ad Agosto, mentre si deteriora ancora (secondo mese consecutivo) l’indice PMI di settembre, a 52,7 dal 53,8 precedente. Si prosegue tra affondi e repentini recuperi nel brevissimo, ma alla fine la chiusura è ancora sopra i 21.000 punti, che rafforza quantomeno area 20.500 come livello di supporto. Tutto cambia e nulla cambia ormai da 5 settimane,con chiusure praticamente sullo stesso livello. Ancora preferibile una operatività rialzista sulla debolezza fino ad area 20.000 o poco sotto, e senza comunque per il momento strafare con gli acquisti anche in caso di immediato proseguimento del rialzo

Asia: analoghi movimenti in Asia, con gli indici tutti impegnati a difendere i supporti o nuovi marginali minimi (Giappone ed Indonesia) dopo il crollo di agosto. Shangai a mezzo servizio (festività fino al 7 ottobre) non fornisce utili indicazioni. Indice indiano in stretta stabilizzazione tra supporti (25.000) e resistenze 26.300. In caso di rottura rialzista molto probabile quantomeno la chiusura del gap settimanale, con successivo livello di verifica in area 27.500. Il trend di medio rimane ribassista, ma assieme al Giappone rimane l’indice con la migliore impostazione grafica: da considerare positivamente il -4,6% nel 2015 rispetto ad altri emergenti (ed il “solo” -12% dai massimi).

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Latin America: secco rimbalzo per il Brasile, che fa oltre il +3% solo nella giornata di venerdì e chiude con un ottimo +4,9%. Indice PMI a 47, ancora ben sotto i 50 che segna il limite della espansione economica, ma decisamente superiore alle attese di 45. Vi è naturalmente anche qui spazio per una prosecuzione del rialzo, facendo attenzione al lato valutario che in questo caso ha forte impatto.

Metalli: deciso recupero dei metalli preziosi venerdì dopo il dato sull’occupazione americana. Argento (+1%) più brillante dell’Oro (che chiude comunque la settimana in leggero negativo, -0.7%). Sulla tenuta di area 14, non da escludere che possa essere l’inizio di un tentativo di recupero di breve, con un primo obiettivo fino a 17,5 nel tempo.



Agricoli: poco mossi i grains (Soia, Frumento e Mais), è decisamente la settimana dello Zucchero (+9%). Analisti che vedono una decisa contrazione della produzione in Brasile ed India, a causa di avverse condizioni atmosferiche. Prezzi che in settimana rompono al rialzo la prima trendline ribassista e chiudono sulla resistenza. Grafica che diventa più interessante, una eventuale estensione rialzista potrebbe portare al target più lontano, in area 16. Ma a meno di una corsa senza sosta, da un punto di vista operativo preferibile attendere un qualche ritorno sui primi supporti, in area 12.60

Energia: scorte settimanali del Petrolio in forte aumento, ma al contempo diminuisce leggermente la produzione. L’effetto netto settimanale è una sostanziale stabilità del prezzo. Ancora attivo un potenziale scenario di ending diagonal (con possibilità di un nuovo minimo), negato solo con il superamento di 49-50 usd.

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Eur-Usd: si sgonfia nelle ultime ore della settimana il tentativo di rialzo della coppia, che termina stabile ad 1,12. Sempre da tenere d’occhio la quota di 1,10, primo supporto importante di breve. Una eventuale rottura avrebbe un primo target ad 1,08 e probabilmente alimenterebbe il tentativo di rialzo dei mercati. Media mobile più veloce (21 periodi) tornata piatta dopo qualche settimana di intonazione positiva.

​Riccardo Zarfati

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