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Morning adviser, mercati in cerca di direzionalità

Pubblicato 01.03.2013, 08:34
Aggiornato 11.09.2019, 13:55

Oggi le rilevazioni sui Non Farm Payrolls si regalano una settimana di vacanza.

Non verranno dunque pubblicati i dati relativi alla situazione occupazionale americana, il che rimanderà aumenti di volatilità dovuti a questo market mover di una settimana.

Verranno però rilasciati diversi dati, sia in Europa che in America, in grado di mettere sotto pressione i confini all’interno il mercato è andato chiudendosi, soprattutto sul fronte valutario.

Non abbiamo notato reazioni particolarmente gravose dopo che il Senato americano ha votato per mantenere in essere i tagli alla spesa pubblica automatici per una cifra pari a 85 miliardi di dollari (se ci pensiamo bene, la stessa cifra continuerà ad essere immessa nell’economia dalla Fed), con gli indici americani in correzione dopo aver sfiorato i massimi assoluti ma senza movimenti di capitali particolari, tali da farci ritenere di trovarci di fronte ad una situazione di avversione al rischio globale.

Partiamo questa mattina con la disoccupazione europea, attesa a 11.8% per il mese di gennaio, contro un 11.7% rilevato in dicembre, proseguiamo sul fronte canadese, dove il GDP dovrebbe mostrare un rallentamento su base annua dall’1.3% all’1%, per terminare con l’ISM manifatturiero americano, in attesa a 52.5 contro un precedente di 53.1, entrambi comunque sopra la soglia critica di 50.0.

Oltre a questo, non abbiamo grandI temi su cui ragionare per la giornata di oggi, continuiamo a tenere sotto osservazione l’oro, che ieri è tornato a scendere, anche se si sta mantenendo sopra l’area di supporto di breve passante per 1,580.00, in quanto la fiammata a rialzo sulle brutte elezioni italiane, sembra, come previsto, rientrare.

Anche sul fronte dell’oro di quell’altro colore, quello nero, i prezzi sono andati a visitare l’area di supporto principale, quella che passa per 91.50 (ben osservabile su un grafico a 4 ore) e se l’area che passa tra 92.10 e 92.65 dovesse funzionare come resistenza, non è da escludere poter assistere a nuovi tentativi ribassisti, che potrebbero arrivare in area 90.60, se superati i supporti.

Passiamo ora a vedere che livelli curare per la giornata odierna sul fronte valutario.

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EUR/USD
Buona tenuta delle resistenze statiche sull’euro, che è tornato a scendere verso i livelli di supporto principali tracciabili a 1.3040. Una rottura ribassista di questo livello potrebbe portare a tentativi di rottura ribassisti che fino a quando non dovessero superare 1.2975 non sarebbero da considerare come definitivi. Attenzione alla forte area tra 1.3040 e 1.3000, dove i prezzi potrebbero arrivare ma dove potremmo assistere a repentini giri di mercato, come accaduto nel recente passato a testimonianza della grossa quantità di ordini presenti intorno a questi punti. La media a 21 oraria sta tenendo bene, il che suggerisce di poter rimanere favorevoli ad una visione ribassiste fino a quando essa non dovesse essere superata a rialzo. Rialzo che potrebbe concretizzarsi con una prima fiammata da 1.3085 a 1.3100 e che se dovesse portarsi oltre a 1.3110 potrebbe accelerare verso 1.3140.

USD/JPY
Lavorare su un UsdJpy a livello orario risulta oltre che difficile anche poco remunerativo, per cui andiamo a spostarci su un time frame più lungo, valutando i livelli forniti da un grafico a 4 ore. Qui si evince come la media a 100 periodi, superata a ribasso dalla 21, stia tenendo bene e l’area passante sotto 93.00 risulta essere una buona resistenza, da sfruttare per assistere a ritorni verso i minimi, che potrebbero verificarsi con più facilità una volta superato a ribasso 92.00. Un ritorno sopra 93.00, da valutare con circa 15-20 punti di tolleranza, potrebbe riproporre tentativi verso 93.50.

EUR/JPY
L’EurJpy mostra delle buone zone di resistenza passanti tra 121.40 e 121.60 ed eventuali approfondimenti ribassisti, sotto 120.50, potrebbero portare ad evoluzioni negative per le quotazioni, che potrebbero giungere in area 120.00. Il movimento potrebbe essere previsto utilizzando l’altezza dell’area di congestione ultima, per stabilire potenziali target di mercato. Sopra 121.35 si puntano le resistenze.

GBP/USD
Continua la congestione della sterlina inglese, con un restringimento di volatilità che restituisce 1.5150 e 1.5220 come livelli da poter sfruttare per eventuali rotture. 1.5300 il potenziale target in caso di superamento di 1.5230, 1.5075 quello in caso di rottura ribassista.

AUD/USD
Torna a scendere il dollaro australiano, fino a portarsi quasi a 1.0200, che rappresenta ora il supporto principale. L’area tra la media a 21 oraria e la 100 sta tenendo bene, il che ci fa pensare ad una buona zona di resistenza, che potrebbe essere propedeutica al raggiungimento dei minimi in area 1.0185, in caso du superamento dei minimi della notte. Per valutare risalite, aspetteremmo un ritorno sopra 1.0260, livello che potrebbe essere raggiunto in caso di ripartenze oltre 1.0240.

Matteo Paganini
Senior DailyFX Analyst



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