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Morning adviser, Yen e Sterlina subito protagonisti

Pubblicato 25.02.2013, 08:48

Sin dall’inizio delle contrattazioni di questa notte ci sono chiari quelli che saranno verosimilmente i temi della settimana e i protagonisti che li caratterizzeranno.

In apertura abbiamo infatti potuto assistere ad ampie aperture in gap per USD/JPY (e a ruota i cross yen) e GBP/USD (e relativi cross sterlina). Nel secondo caso ciò era ampiamente atteso successivamente al downgrade nel tardo pomeriggio americano di venerdì scorso da parte dell’agenzia di rating Moody’s nei confronti del Regno Unito: il taglio è stato di un notch da AAA ad AA1 ed è andato ad acuire il già debole quadro strutturale degli indicatori economici della regina sulla cui valuta già da tempo si stanno abbattendo costanti vendite che puntualmente sviliscono i tentativi di risalita al test delle prime resistenze.

L’apertura è stata di oltre 80 pips al ribasso e ha toccato molto vicino il supporto posto a 1,5060, ultimo baluardo prima dell’importantissimo livello di 1,4780. Il secondo caso, quello della valuta nipponica, era sicuramente meno pronosticabile e riguarda la nomina del nuovo Governatore della Bank of Japan, ruolo ora delicatissimo e cruciale per la prosecuzione delle aggressive politiche intraprese dal neo-Governo del Premier Abe volte a raggiungere l’ambizioso target di inflazione del 2% il prima possibile (con inevitabile svalutazione della divisa domestica).

Nella mattinata di sabato si sono infatti rincorsi i primi rumours circa la possibile nomina di Haruhiko Kuroda, adesso a capo dell’Asian Development Bank, verso il quale l’opposizione democratica del paese si sta già duramente opponendo.

Lo stesso Kuroda in una recente intervista al Wall Street Journal si era proprio espresso circa lo yen, da egli considerato ancora sopravvalutato e quindi pronto ancora a deprezzarsi contro le altre valute.

Le reazioni del mercato sono dunque andate a svilupparsi in questo senso, attraverso aperture in gap di oltre 120 pips per il cambio originale USD/JPY, che quindi potrebbe vivere nuove fasi di rialzo a dispetto di coloro i quali erano confidenti in imminenti inversioni ribassiste dei cambi yen, situazioni che naturalmente andremo a descrivere nello spazio sottostante dedicato all’analisi dei livelli tecnici.

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Degno di attenzione è stato, sempre questa notte, il dato relativo all’Indice Cinese PMI Manifatturiero di HSBC uscito a 50,40, inferiore rispetto alle attese di 52,50; dato al quale il mercato (verdi price action dell’aussie) non sembra ad ora aver dato troppo peso.

In ultimo, un tema di non poco conto che ci toccherà molto da vicino è naturalmente quello delle elezioni politiche in Italia che mai come queste volta rivestiranno un ruolo fondamentale anche nelle dinamiche di mercato: mentre la grande volatilità che riguarderà l’azionario e l’obbligazionario nostrano sono infatti abbastanza prevedibili, diviene più interessante capire come gli exit poll e poi i risultati della tornata elettorale si ripercuoteranno sull’euro.

La moneta unica vivrà probabili fasi di ribasso in gran parte degli scenari che potranno andare a dipingersi e a formare il quadro politico del nostro Paese, fornendo anche al valutario la possibilità di movimenti molto volatili ed estremamente sensibili alle news e agli sviluppi politico-economici.

EUR/USD
Il cambio principe ha vissuto una chiusura di settimana di interdizione, andando a muoversi nell’arco di una figura tra i livelli di 1,3250 e 1,3150. Proprio quest’ultimo rappresenta il livello di ritracciamento di Fibonacci tracciato a partire dai massimi a 1,50 fino ai minimi di 1,20, livello estremamente sentito dal mercato come supporto cruciale di medio periodo. La formazione di una chiara pin candle su time frame a 4 ore su questo prezzo può aiutarci a prevedere possibili ritorni, previo superamento di 1,3250, verso l’1,33, punto per buone prese di profitto e possibili nuove inversioni. La rottura al ribasso di 1,3150 potrebbe innescare pesantissime vendite per ricerca dei supporti con 1,3085 in testa.

USD/JPY
Come già detto sopra, molto importante è stata l’apertura in gap rialzista del cambio. Gap che ha creato una forte discontinuità con i massimi decrescenti ai quali assistevamo da diversi giorni. Quest’ultimo potrebbe andare ad essere chiuso dal mercato se , dopo il buon test di 94, si formasse una correzione a flag in grado poi di rompere proprio il 94 al ribasso per approdi fino a 93,50. Dopo 94,50 si andrebbero invece a riprendere i massimi, con buone opportunità long per target a 95.

EUR/JPY
L’apertura in gap rialzista ha naturalmente riguardato il cross che, rispetto al padre USD/JPY, si inserisce in un quadro tecnico molto diverso e ben lontano dai massimi relativi. La price action si trova infatti ancora all’interno del canale ribassista che vede in 125,50 il livello superiore, livello che, sulla tonicità dell’eurodollaro, potrebbe essere nuovamente testato per poi riproporre scenari ribassisti intraday. 124 rimane un importante supporto, superato il quale, spingerebbe i prezzi verso la successiva soglia psicologica di 123.

GBP/USD
Ancora sotto l’occhi del ciclone il cable e i motivi sono ben noti e spiegati nella sezione macro. Dopo il forte gap d’apertura appaiono chiare le correzioni che potrebbero portare alla chiusura dello stesso e al ritorno a 1,52 e 1,5250 in estensione, con test della media a 21 del grafico a 4 ore (come successo proprio venerdì scorso). L’ottica short è, a nostro avviso, assumibile a partire dal breakout del minimo a 1,5080 e soprattutto del vicino supporto in area 1,5060/50, ultimo per importanza prima di un vero e proprio crollo della quotazione verso l’1,4780.

AUD/USD
Il cambio restituisce un quadro tecnico generale piuttosto controverso ed è sufficiente aprire un grafico giornaliero per evincerlo. Peraltro, proprio su quest’ultimo, potrebbe svilupparsi una divergenza rialzista che ad ora può solo costituire uno spunto più che un segnale operativo. Più interessante invece l’analisi dei livelli tecnici intraday, con 1,03 (confluenza di medie mobili esponenziali di breve e di lungo sul grafico orario) e 1,0225 su tutti. Sopra 1,03 torneremmo ad osservare l’1,0340, mentre buoni potrebbero essere i posizionamenti corti sotto 1,0275 con target proprio l suddetto 1,0225.

Davide Marone
DailyFX Analyst

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