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Pubblicato 18.12.2012, 09:20
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Giappone protagonista

Dopo la schiacciante vittoria del Partito Liberal-Democratico del neo premier ShinzoAbe contro il democratico uscente Noda, gli occhi del mercato non si allontanano dal Giappone che vede l’indice di riferimento Nikkei ancora ben performare e proseguire il suo rialzo sui massimi da 9 mesi e lo yen ancora indebolirsi a favore di tutte le major.

Quanto infatti annunciato dal neo eletto Primo Ministro in campagna elettorale, sembra fin da subito trovare conferma nei fatti: l’LDP starebbe già pianificando infatti un budget supplementare oltre a quello regolare, con ulteriori misure di stimolo fiscale. Inoltre il Chairman della Bank of Japan Shirakawa avrebbe già incontrato Abe il quale starebbe esercitando forti pressioni affinchè l’Isituto Centrale sposi l’adozione di un target di inflazione del 2% il prima possibile e questo si potrebbe inserire in un quadro di interventismo repentino già dal prossimo meeting della BoJ di dopodomani nel quale (l’avevamo già accennato la scorsa settimana) potrebbe essere già annunciato un ulteriore pacchetto di misure di alleggerimento quantitativo con una potente iniezione di liquidità in yen che, grazie al suo relativamente veloce meccanismo di trasmissione, si potrebbe ripercuotere in un ulteriore indebolimento della valuta domestica da cui dipende gran parte del destino economico del gigante asiatico.

L’altro grande market mover, quello per eccellenza di questo fine 2012, è cioè il fiscal cliff, continua a costituire il propulsore ( o il freno) per i lisitini azionari Usa, con chiari effetti sui mercati nel loro complesso dati gli importanti aspetti correlativi.

Tra il Presidente Obama e lo speaker repubblicano della Camera Boehner proseguono in maniera serrata le trattative che possano scongiurare il precipizio fiscale che scatterebbe a partire dal 1 Gennaio 2013 e che seriamente rischierebbe di mandare il paese in recessione con effetti devastanti sulla già difficile situazione globale.

Proprio il capo-negoziazioni repubblicano sembra infatti poter cedere in parte sul punto più scottante del possibile accordo, quello relativo cioè all’aumento delle tasse per i cittadini più abbienti per il quale si è dimostrato disponibile ad un innalzamento del carico fiscale per chi gudanga oltre un millione di dollari il che porterebbe a introiti per 460 miliardi di dollari.

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La dialettica non è evidentemente la medesima del Presidente che pretenderebbe (a giusta ragione) una maggiore imposizione per chi guadagna già più di 250mila dollari l’anno, ma rappresenta comunque un buon passo verso la giusta direzione, quella non solo auspicata dai mercati che ieri hanno ben reagito, ma più in generale dalla Comunità Internazionale.

Ad ogni modo, anche oggi assisteremo ad una giornata scevra di market mover che ci permetterà di focalizzarci unicamente sugli aspetti tecnico-grafici anche nel breve, augurandoci che possa rivelarsi più ricca di spunti di quanto non sia stata ieri.

L’eurodollaro si trova infatti su un livello di prezzo da potenziale e potente break out rialzista così come il GER30 e interessante sarà seguire l’evoluzione dei cross yen con l’arrivo ai desk degli operatori europei per cavalcare l’onda del rialzo sui possibili e puntuali ritracciamenti. A questo proposito, passiamo alla parte tecnica.

EUR/USD
La moneta unica europea ha vissuto una giornata che definire poco volatile sembrerebbe riduttivo. Ci stiamo infatti muovendo all’interno di pochi punti di mercato, il che potrebbe essere propedeutico alla partenza di movimenti in una direzione o nell’altra. I livelli principali da tenere sott’occhio risultano essere quelli visti ieri, con 1.3130 da seguire per assistere a tentativi di rottura di quell’1.3200 sfiorato dal mercato in apertura, livello che se oltrepassato di 15 punti potrebbe portare al raggiungimento di 1.3270. Per chi avesse un’operatività più veloce, un ritorno sotto 1.3145 potrebbe aprire spazi verso i supporti, che se dovessero non tenere, potrebbero vedere l’intervento di tutta l’area appena sopra 1.3100, oggi spostatasi di una decina di punti sopra la figura, dove passa la trendline ascendente oraria che sta accompagnando il movimento ordinato di risalita dell’euro sul dollaro americano.

USD/JPY
Il tentativo di rafforzamento dello yen, arrivato ieri durante le prime ore del mattino, non è stato in grado di portarsi oltre 83.60 ed i prezzi sono stati in grado di riportarsi verso i massimi toccati in apertura domenicale, senza tuttavia raggiungerli. 83.60 rappresenta un buon punto di supporto, individuabile grazie al passaggio di punti precedenti e della media mobile a 4 ore a 21 periodi: un ritorno sotto 83.60 potrebbe portare a tentativi di raggiungimento di 83.30, che soltanto se superato può portare a tentativi di ribasso verso figura. In caso di tenuta dei supporti invece, è possibile tentare nuovamente la strada verso 84.30.

EUR/JPY
Buona l’operatività di breakout stretto impostata ieri mattina, con il superamento di 110.30 che ha portato le quotazioni verso quel forte supporto di 110.00, che ha di fatto tenuto molto bene (livello di supporto statico e dinamico dato da punti precedenti e dalla media a 21 oraria). I prezzi hanno tentato di riportarsi verso i massimi, senza raggiungerli dato che l’EurUsd è rimasto inchiodato e che il UsdJpy ha avuto poca vitalità. Possibile ragionare su livelli esattamente uguali a ieri, sfruttando un’operatività di rottura sui punti di breve.

GBP/USD
Divergenza ribassista a 4 ore negata sulla sterlina con tenuta molto buona della media mobile a 21 oraria. Un ritorno sotto 1.6200 può portare al raggiungimento di 1.6170. Un suo superamento potrebbe portare a 1.6150, mentre una tenuta potrebbe riportare i prezzi verso 1.6220.

AUD/USD
Lieve debolezza di dollaro australiano, che si allontana dai massimi a 1,0580 e va a riprendere i supporti di breve a 1,0530. Ottima la possibilità, in questo caso, di sfruttare la de correlazione con euro e sterlina per posizionamenti rialzisti sui cross che ne derivano. Tuttavia la media a 21 periodi sul grafico a 4 ore sembra poter ancora ben accompagnare la price action che su un persistente clima di propensione al rischio potrebbe riprendere i massimi fino ad approdare in area 1,0620 e da lì valutare potenziali break rialzisti. Buono il livello di supporto a 1,0515 sulle medie di lungo del grafico orario che potrebbe contenere i ritracciamenti; il suo superamento ci riporterebbe a osservare l’1,0440.

XAU/USD
Segnali di rialzo quelli visti ieri sull’oro, che sul daily prosegue nella configurazione di triangolo con trendline di supporto passante proprio in area 1690 e linea di resistenza transitante a circa 1730. La figura evidenzia perfettamente la restrizione di volatilità presente in questo momento sul metallo giallo che vede in 1715 il livello di breve al rialzo e in 1685 quello al ribasso.

CRUDE OIL
Bello il rialzo del petrolio, in grado di superare brillantemente la resistenza a 87,70 e a portarsi su un livello di medio periodo a 88,20 altro test importante prima di 89,30 e 90 dollari il barile. Il quadro tecnico resta rialzista ed plausibili sono i ritracciamenti sui prezzi di supporto di breve appena citati.

Matteo Paganini Senior Analyst FXCM

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