🚀 I rialzi di maggio: l'AI li ha anticipati: PRFT+55% in soli 16 giorni! I valori di giugno sono in arrivo.Vedi lista

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Pubblicato 18.01.2013, 09:41
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Le grandi economie sostengono i mercati In un mercato che spesso negli ultimi mesi si è mostrato quanto più possibile lontano dai fondamentali, stiamo assistendo negli ultimi giorni ad un ritorno di “ragionevolezza” dei prezzi. Con questo termine banalmente intendiamo riferirci alla correlazione positiva tra i prezzi degli strumenti finanziari e i dati che provengono dalle rispettive aree economiche; laddove, infatti, più volte ci siamo stupiti di quanto rialzi o eventualmente ribassi dei prezzi fossero ingiustificati rispetto ai sottostanti dati provenienti dall’economia reale, negli ultimi giorni va preso atto di come invece i modelli di studio macroeconomico possano tornare a confortarci nell’analisi degli andamenti delle quotazioni. E questo avviene in riferimento alle tre grandi aree economiche mondiali: in primis la Cina, la quale smentisce molti autorevoli pareri che la vedrebbero all’inizio di un forte rallentamento. Il suo Pil continua a crescere a tassi spaventosi del 7,8% (contro il 7,7%) delle attese, sostenuto dalla Produzione Industriale (10,3% vs 10,1 exp) e dalle Vendite al Dettaglio (15,2% vs 14,9% exp). In secondo luogo l’Eurozona, attraverso il bollettino economico dell’Eurotower ha posto l’accento sui potenziali pericoli derivanti dall’instabilità politica nel nostro Paese e ha confermato il peggioramento dei fondamentali del mercato del lavoro dell’Eurozona su livelli preoccupanti. Ma ciò premesso, la BCE ha confermato quelli che sono stati i passi in avanti sul versante del risanamento dei conti pubblici dei paesi più a rischio e ha ribadito il suo outlook positivo a partire dalla seconda metà del 2013. Ciò è ben riflesso dall’andamento del mercato dei Titoli di Stato, nel quale vi è stata una grande richiesta per i titoli spagnoli e irlandesi con rendimenti in ulteriore calo. Madrid ha infatti emesso 4,5 miliardi di euro di titoli su scadenze 2015, 2018, 2041 con tassi in calo sulla parte a breve della curva, seguendo a scia le recenti aste del debito pubblico nostrano. Per completare il quadro, ottimi si sono rivelati i dati macro a stelle e strisce, con le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione che sono calate nell’ultima settimana di 37mila unità arrivando a 335 mila, mettendo così a segno il dato più basso degli ultimi 5 anni ben inferiore alle attese degli analisti.

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A questa release si è aggiunta quella relativa ai nuovi cantieri edili che a dicembre sono saliti del 12,1% al tasso annuo di 954mila, di gran lunga al di sopra del consensus. Certo, ad un’analisi appena più approfondita e accorta ci rendiamo conto di come questa disamina sia solo frutto di una visione di breve termine, orizzonte temporale sul quale si stanno concentrando gli operatori economici; basti riflettere per un attimo ai pericoli della bolla immobiliare e di quella degli investimenti in Cina, alla drammatica disoccupazione europea e alla tragica stretta del credito per il trasferimento della liquidità all’economia reale, al sesquipedale debito americano e al problema dell’innalzamento del debito praticamente inevitabile a fine febbraio. Tutto questo, è palese, cambia ogni possibile visione ottimistica. Ma il mercato costruisce aspettative di breve, quelle che in definitiva determinano i prezzi. E così l’euro torna a riprendere forza, gli spread perdurano a scendere, l’azionario europeo continua il suo rally e quello americano rompe i massimi da 4 anni. Questo, nell’ottica di trading, presenta ottime opportunità di lavorare per livelli importanti, livelli attorno ai quali si sviluppano i movimenti principali. Movimenti di breakout o di swing, ma comunque enormemente significativi per catturare importanti porzioni di grafico e andremo ora ad analizzarli, tenendo presente che quest’oggi ci saranno le importanti release delle Vendite al Dettaglio per il Regno Unito per chi avesse posizioni in sterlina e l’indice del Michigan.

EUR/USD
Nonosante l’enorme volatilità che ha caratterizzato la price action dell’eurodollaro nella giornata di ieri, la moneta unica mantiene ancora una forza strutturale nei confronti del biglietto verde. La media mobile a 21 perio sul grafico orario fa da suffragio attendibile a queta considerazione, laddove si è mantenuta costantemente al di sotto del prezzo, per poi lavorare ottimamente da supporto dinamico sui tentativi, pur importanti, di ritracciamento. I livelli statici, i più importanti in ordine gerarchico, sono stati rispettati con buona precisione;in particolare l’1,3340 ha costituito un ottimo punto di rebound e ancora resta il riferimento per il contenimento degli spunti ribassisti. Un suo superamento al ribasso significherebbe guardare all’1,33 che può rappresentare un livello di riferimento per la chiusura settimanale, sotto il quale non ci si fermerebbe fino a 1,3250. E’ interessante invece capire se potrà avvenire un breakout rialzista che, se superato l’1,34, potrebbe condurci al famoso livello di medio periodo a 1,35. La volatilità appare idonea a questo tipo di dinamica.

USD/JPY
Cambio che finalmente raggiunge la famigerata quota 90, da molti indicata come quotazione di riferimento per il medio periodo anche se vari esponenti politici ed economici del Giappone continuano a dichiarare come auspicabile un ulteriore salita del cambio. I cambi yen rappresentano forse la migliore opportunità per fare trading in questo periodo, soprattutto per il posizionamento sui ritracciamenti del trend che pure si verificano. Bello il breakout dei massimi relativi a 89,65 sul quale potersi mettera ancora in scia laddove il livello successivo più importante sosta a 91,80. Si può lavorare ora bene all’interno del rettangolo venutosi a creare tra l’89,65 e l’attuale quotazione; consigliabili acquisti sul supporto, dove transita la media a 21 del grafico orario, per stop in pari a 90,25 e attesa dello strappo al rialzo verso il livello di resistenz sopra citato per buone prese di profitto già a 91.

EUR/JPY
Molto similmente al cambio precedente, ottimo breakout di questo cross sopra 120. Obiettivo ora diventa 121,65, ritracciamento al 61,8% di Fibonacci del movimento di lungo periodo. Sulla formazione di una potenziale divergenza ribassista con lo stocastico sul time frame orario potrebbe essere opportuno entrare per cogliere il pullback e rilavorare long in area 120 per sfruttare momentum rialzista.

GBP/USD
La major più debole è senza alcun dubbio la sterlina, l’unica il cui quadro sia nettamente ribassista. Ottima e precisa la rottura dell’1,60, rottura che non è però riuscita a violare i livelli più significativi al ribasso; in particolare l’1,5965 dove transita la media esponenziale a 200 periodo del grafico giornaliero. Possibili sono i ritorni in area 1,60, sul pivot point e sul ritracciamento della media 21 del grafico orario. Un rimbalzo potrebbe permettere di raggiungere nuovi minimi fino a 1,5910. Un superamento ci riporterebbe invece a 1,6030 prima e 1,6060 poi.

AUD/USD
Il cambio non si mostra ancora chiaro e il quadro tecnico è piuttosto controverso. Sul daily assistiamo al retest dell’importante trendline discesista di lungo periodo che funge ora da supporto, congiuntamente alle media a 21 periodi sul livello di 1,0510. Va seguita la potenziale divergenza ribassista sul grafico giornaliero, laddove i livelli importanti per la giornata restano quello appena citato, con attenzione a 1,0490 e 1,0440 e al rialzo l’1,0550 e 1,0585.

EUR/CHF
Torniamo finalmente ad analizzare questo cross che è tornato a regalare movimenti degni di trading. Bella infatti è stata la violazione che si evinceva addirittura del grafico weekly dell’1,2470 (che rappresenta ora un supporto rilevante) su cui è partito il movimento che si pone come obiettivi l’1,2560 e l’1,26.

Davide Marone
DailyFxAnalyst FXCM









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