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Morning adviser

Pubblicato 22.01.2013, 09:04
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BoJ: target inflazione al 2%

Dopo il calmo lunedì che ha aperto la terza settimana di gennaio questa notte è tornata la volatilità, ed eravamo lì ad aspettarla. I percentili di volatilità mostravano valori pari a 100% per la maggior parte delle coppie valutarie principali e per quanto riguarda la giornata di oggi i valori sono molto vicini a quelli di ieri e rimangono molto alti. Dopo il Martin Luther King day, festeggiato ieri in America, che ha portato con sé fiumi di liquidità (con il risultato di vedere movimenti degni di interesse soltanto sulla sterlina), questa notte la Banca Centrale del Giappone ha deciso di aumentare ufficialmente il target relativo all’inflazione, portandolo al 2% e dichiarando di voler adottare una politica monetaria simile a quella della Federal Reserve, dunque molto espansiva, andando ad aumentare il proprio programma di acquisto di asset, a partire da gennaio 2014 con l’obiettivo di stimolare la crescita e scongiurare definitivamente la deflazione. Uscire dalla trappola della liquidità non è impossibile, sappiamo che una delle maggiori difficoltà è andare a girare il sentiment di aziende e consumatori ed una coesione tale da parte di governo e banca centrale, sta cominciando ad avere effetto. Anzi, ha già cominciato e potrebbe continuare. Lo yen è andato ad indebolirsi sia contro l’euro che contro il dollaro durante le ultime settimane, andando a scontare quello che ieri è diventato ufficiale e che prevede l’incremento degli acquisti per una cifra pari a circa 10 trilioni di yen al mese, ma potrebbe, dopo reazioni di breve periodo che potrebbero portare a lievi prese di profitto, tornare ad indebolirsi a livello globale in quanto le aspettative degli operatori non sono ancora realizzate completamente. Diciamo questo in quanto molti analisti cominciano ad ipotizzare eventuali mosse ulteriori da parte della BoJ in quanto essa si è detta disposta a tutto per raggiungere gli obiettivi dichiarati, il che, anche se dal punto di vista economico sarebbe un’eccezione (in quanto la leva quantitativa è l’ultima da utilizzarsi), potrebbe voler dire rimuovere il floor ai tassi posto allo 0.1% da tempo ormai immemore. Lo yen, dopo la decisione, è andato a svalutarsi per poi riprendere forza ed il dollaro americano è stato praticamente venduto contro tutto.
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Non troviamo, ad essere sinceri, delle spiegazioni chiare dietro questi movimenti (le borse asiatiche, Nikkei a parte, sono state sì positive, ma non su livelli tali da giustificare tali vendite di dollari), ci limitiamo dunque a segnarci questa reazione del mercato per vedere se riusciremo ad inquadrarla in nuovi quadri correlativi (se mai dovessero formarsi) tenendo ben saldo in mente il ruolo, a nostro avviso ancora molto centrale, del dollaro americano. Ieri c’è stato l’insediamento del nuovo capo dell’eurogruppo Dijssebloem che non ha stupito i mercati in quanto ha esordito con dichiarazioni che sostengono le scelte di austerity da parte degli Stati europei in difficoltà (che devono aumentare la cooperazione tra di loro e l’Unione Europea) e che vedono che la crisi, “senza voler apparire ottimisti”, sta lentamente migliorando. Nessun dato importante all’orizzonte, seguiamo le price action pure del mercato.

EUR/USD
Seppur la volatilità per la giornata di ieri è stata bassa a causa delle festività americane, questa notte non ha tardato a portare alle rotture dei livelli curati. La tenuta di 1.3300 (livello statico tratteggiato nel grafico orario), che testimonia come siano più forti i supporti statici rispetto a quelli dinamici, ha fatto sì che le quotazioni si riportassero all’interno del canale ascendente individuato. La resistenza passante a 1.3375 risulta ancora valida e dobbiamo assistere ad una sua rottura per vedere l’euro verso 1.3400. Un ritorno sotto 1.3325 potrebbe far approfondire verso 1.3280 (con 1.3300 a fare da scudo).

USD/JPY
UsdJpy all’interno delle zone curate ieri fino a questa notte, dove la volatilità è stata veramente ampia. Si è tentato il raggiungimento dei massimi e poi un tentativo di rottura dei minimi, il tutto sulla Boj. I livelli non appaiono chiari per la giornata, è meglio a nostro parere spostarsi su un time frame più alto a 4 ore dove tra 88.00 e 88.40 passano degli importanti livelli di supporto statici e dinamici in grado di poter contenere le quotazioni e di fornire buone opportunità di acquisto per il risk reward offerto dall’operazione. Un ritorno sotto 87.70 darebbe adito a potenziali discese del dollaro verso 86.90, altrimenti potremmo assistere a nuovi tentativi di ripresa, che se dovesse mostrare nuovamente un tentativo di attacco di 90.00, potrebbe portare a nuovi massimi.

EUR/JPY
La tenuta di 119.00 ha portato i prezzi a sfiorare il target di 119.75, per poi tentare una discesa e poi una salita. Anche qui, inevitabilmente la Boj ha fatto il suo, confermando in qualche modo un canale discendente sporco individuabile sull’orario e che ci fornisce opportunità di lavorare in laterale, tenendo conto che un superamento di 119.60 o di 1180.20 a ribasso potrebbero portare ad aumenti di direzionalità.

GBP/USD
Molto buona la situazione tecnica della sterlina, che dopo la rottura di 1.5960 e la tenuta della media mobile oraria a 21 periodi ha raggiunto 1.5830 ed in estensione, quasi la figura. Tra 1.5870 e 1.5890 si muovono delle forti aree di resistenza di breve periodo, che possono essere sfruttate per nuove vendite di pound con primi target sui minimi (vediamo se rompiamo a ribasso 1.5800) tenendo presente che un ritorno sopra 1.5890 potrebbe portare ad accelerazioni verso 1. 5910, ma che per assistere ad un giro definitivo del mercato dovremmo attendere 1.5925 (target sul 60).

AUD/USD
Buoni i livelli anche sull’australiano, che dopo aver tenuto le resistenze in area 1.0530 ieri mattina non ha raggiunto i target a 1.0470, ma si è fermato poco sopra a 1.0500, fornendo comunque buone opportunità di uscita dal mercato. Il superamento della resistenza di 1.0530 nella notte ha portato ad una brusca accelerazione verso l’alto, che con il salto di 1.0540 ha portato i prezzi a consolidare sopra 1.0550 e a trovare una buona resistenza in 1.0560. Un suo superamento verso l’alto potrebbe portare verso 1.0600 (resistenza molto forte), con 1.0580 intermedio, mentre per assistere a discese dobbiamo aspettare ritorni sotto 1.0540.

Matteo Paganini
Senior DailyFX Analyst



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