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Musk, le regole e il Bitcoin

Pubblicato 28.02.2021, 21:08

La scorsa volta avevamo concluso con questa tabella: dicevamo che i beni che producono flussi di reddito hanno potenzialmente una maggiore stabilità dei prezzi perché nelle transazioni non si è solo guidati dal flusso momentaneo di domanda e offerta, ma si può stimare ragionevolmente il valore intrinseco del bene. Per contro - dicevamo ancora – i prezzi dei beni che non producono redditi sono molto più esposti alle mere dinamiche dei flussi di domanda e offerta.

Ma dove si formano la domanda e l’offerta? Sul mercato. Questo lo “sappiamo” anche se non abbiamo una idea precisa di dove o cosa sia il mercato. Quindi domandiamoci: “Ma cosa è un mercato?” e “Cosa succede sul mercato se riesco a controllare la domanda o l’offerta?”

Un mercato è un “posto” reale o virtuale dove si incontrano domanda e offerta. Cioè si incontra chi compra e chi vende o lo stesso oggetto o uno molto simile. Per esempio quando si dice “mercato immobiliare” non si parla di uno spiazzo e, cosa ancora più interessante, è che le dinamiche di formazione del prezzo cambiano in base al numero di persone presenti, cioè in base a quanti comprano e a quanti vendono.

Possono quindi esserci tanti tipi di mercati, in base alla numerosità di compratori e venditori. E il prezzo, dicevamo, in questi differenti mercati si forma in modo un po’ diverso.

Un caso facile è quello dove ci sono tanti piccoli acquirenti e tanti piccoli produttori di un bene comune: nessuno ha la forza di cambiare il prezzo di mercato. Il prodotto costa tot e se lo vuoi è così. Punto. Puoi girare 10 fornitori ma il prezzo è sempre quello.

Ma ci sono molti altri casi. Per es. cosa succede se c’è un solo produttore e tanti piccoli acquirenti con poco potere? Vi ricordate quando in Italia c’era solo la Telecom? Chi faceva i prezzi delle telefonate? Lo Stato mi dirà qualcuno più anziano, che però era anche il padrone della Telecom… E quando è che sono scesi i prezzi delle telefonate? Quando il potere del venditore è diminuito, con la concorrenza. Capite?

Uno dei doveri dei governanti in gamba è quello di fare in modo che “i deboli” siano tutelati, che non restino “presi in mezzo” in giochi più grandi di loro. E per questo c’è bisogno di regole e di farle rispettare.

Facciamo un esempio.
La settimana scorsa abbiamo visto che il compratore e il venditore di un immobile si accordano davanti al notaio perché - implicitamente - concordano che 100k è il valore dei flussi di reddito futuri dell’appartamento che stanno comprando o vendendo.

Questo è l’incontro tra la domanda e l’offerta. Ma immaginate che chi ha comprato casa, scopra, dopo che ha comprato, che l’immobile che si trova nel mezzo di una zona che tra un anno diventerà una discarica di rifiuti radiottivi.

Capite che se avesse saputo prima la notizia avrebbe offerto un prezzo completamente differente.

Ora, se la notizia giunge ad entrambe le parti, venditore e compratore, nello stesso momento, c’è poco da recriminare per il compratore. Immaginate però il caso in cui il venditore fosse stato proprio il funzionario pubblico che ha firmato l’atto di costituzione della discarica. Capite che uno dei due ha turlupinato l’altro, approfittando della propria posizione privilegiata.

Questo comportamento truffaldino sui mercati finanziari si chiama insider trading. Ovvero approfittare della propria posizione privilegiata per fare certe mosse, quando si sa già come va a finire. E gli organi di vigilanza devono stare attenti proprio a questo.

Facciamo adesso un altro caso. Io penso che l’azione X che ho comprato a 70 adesso sia arrivata al suo massimo, 100. Quindi la vendo.
Contrariamente alle mie previsioni dopo avere venduto vedo che X parte a razzo e punta decisa in su. Allora mi maledico, ne ricompro a 130, la vedo arrivare a 150 e poi piomba di colpo a 95- 100.

Solo dopo mesi grazie ad un giornale scopro che una persona ne ha comprato a mani basse, con modalità tali da mandare in tilt il prezzo, manipolandolo. Tutto questo con l’obiettivo di pelare me e gli atri come me.
Questa si chiama “manipolazione del mercato” ed è un altro aspetto che chi vigila sui mercati deve controllare.

Arriviamo a noi, oggi.
Io ovviamente non lo so, e non sto neanche insinuando che questo sia avvenuto, ma è notizia recente che il fondatore di Tesla (NASDAQ:TSLA) abbia comprato molti Bitcoin (andando su un mercato NON controllato da nessuno), per un miliardo e mezzo di dollari, facendo così schizzare il valore della criptovaluta.

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Capite anche voi che nel far west un gorilla di 150 chili si siede dove vuole.

La domanda che vi pongo è quindi questa: se voi doveste mettere da qualche parte i soldi che rappresentano il vostro sudore, il vostro futuro e quello della vostra famiglia lo mettereste su un mercato che ha controlli o su uno che non ne ha?

Ultimi commenti

Belli questi articoli con logiche faziose scritti da boomer.
Ahahaha
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