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Musk vuole il 25% di Tesla o vuole semplicemente più soldi?

Pubblicato 16.01.2024, 14:08

Lunedì 15 gennaio l’imprenditore ha scritto su X che vorrebbe raddoppiare il suo peso azionario (oggi ha il 13% di Tesla (NASDAQ:TSLA)) e se non ci riesce potrebbe decidere di sviluppare fuori dall’azienda le attività di AI e robotica. Un messaggio che suona come un ricatto...

“Voglio una quota che mi permetta di essere influente”

Vulcanico, geniale, imprevedibile, totalmente egocentrico e molto avido. Elon Musk continua a essere Elon Musk, incurante del rischio di esporsi a facili commenti ironici. Lunedì 15 gennaio l’imprenditore ha scritto su X che vuole ottenere un maggior peso azionario in Tesla, perché avendo oggi solo il 13% del capitale non si sente a suo agio nello sviluppare all’interno dell’azienda le nuove attività di robotica e di intelligenza artificiale. Il suo desiderio è avere un potere di voto in assemblea pari almeno al 25%, “abbastanza da essere influente, ma non così elevato da non potere finire in minoranza”. 
Il messaggio successivo di Musk è che senza un adeguato controllo su Tesla, potrebbe decidere di sviluppare all’esterno, in altre aziende, robotica e AI, le due attività che secondo alcune sue passate dichiarazioni arriveranno a valere in futuro più della produzione di auto elettriche. 

Acquistare il 12% di Tesla costerebbe 80/5 miliardi di dollari


La risposta potrebbe essere: perché non ci hai pensato prima? Nel 2022 Musk ha venduto azioni Tesla per decine di miliardi di dollari per finanziare l’acquisizione di Twitter, oggi ribattezzata X. Ironia a parte, Musk racconta di avere chiesto se c’era la possibilità di creare azioni con diritto di voto rafforzato, ma la risposta è stata che bisognava farlo prima di quotare Tesla in Borsa. Adesso non è più possibile.
Se invece scegliesse la strada più semplice e lineare, quella di andare sul mercato e acquistare azioni Tesla per una quota pari al 12% del capitale, al prezzo attuale Musk dovrebbe scucire fra gli 80 e gli 85 miliardi di dollari, il doppio di quanto ha pagato per acquistare Twitter.

Quasi impossibile un ribaltone al vertice di Tesla


A questo punto si possono fare due osservazioni semplici semplici.
1) E’ chiaro che Musk non ha nessuna intenzione di indebitarsi fino al collo per comprare azioni Tesla, altrimenti non avrebbe fatto un annuncio di questo tipo.
2) Musk è il primo a sapere che un ribaltone al vertice di Tesla è molto improbabile, perché l’azienda è una sua creatura che lo rispecchia al 100% nella capacità di fare innovazione e crescere a ritmi vertiginosi. C’è tantissimo Musk nel fatto che le azioni Tesla oggi sono scambiate a 64 volte gli utili del 2024, contro le 4 o 5 volte di GM e Ford. A meno di un impazzimento di Musk, la messa in minoranza o la cacciata dell’attuale Ceo sarebbe un danno enorme per tutti gli azionisti Tesla.

Forse un bluff per negoziare la sua nuova remunerazione


Da queste osservazioni nasce un dubbio: Musk vuole davvero avere il 25% del capitale di Tesla, o la sua minaccia di sviluppare fuori dall’azienda AI e robotica è un bluff pokeristico che punta a un altro scopo? 
Infatti, non si può non mettere in relazione l’uscita di Musk con il fatto che il board di Tesla ha bloccato l’approvazione del nuovo pacchetto di remunerazione del management, in attesa che si risolva la causa intentata da un azionista che ha chiesto alla magistratura di invalidare il precedente pacchetto, che nel 2018 ha assegnato al fondatore di Tesla, oggi Ceo, un quantitativo di azioni Tesla del valore di 56 miliardi di dollari, rendendolo uno degli uomini più ricchi del mondo. 
Sempre su X Musk ha scritto che "il consiglio di amministrazione di Tesla è fantastico" e che il motivo per cui non è stato ancora discusso un nuovo piano di retribuzione è che “stiamo ancora aspettando che si decida la causa intentata dall'azionista di Tesla Richard J. Tornetta”, il quale sostiene che nel 2018 il comitato per i compensi non era indipendente, ma era influenzato da Musk quando gli ha assegnato le stock option. La causa è stata discussa nel 2022 davanti al Tribunale del Delaware che non ha ancora emesso la sentenza. E’ impossibile non avere il dubbio che l’uscita di Musk punti a fare pressione per una conclusione a lui favorevole. 
Intanto le azioni Tesla continuano a scendere. Ieri il titolo ha perso un altro 3,6% finendo a 218,89 dollari. Dall’inizio dell’anno la caduta ha già raggiunto il 12%. 

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