Se i mercati avessero bisogno di altre prove sul fatto che dovrebbero fare trading contro tutto ciò che il presidente USA Trump dice in pubblico, ecco il rapporto semestrale del Tesoro.
L’omissione più lampante è che il Tesoro USA non ha etichettato la Cina come manipolatrice della valuta, nonostante l’atteggiamento molto duro in pubblico, visto negli ultimi tempi durante i negoziati sul NAFTA.
Il Tesoro ha invece ammorbidito i toni sulla Cina, omettendo le critiche presenti nel rapporto dell’aprile del 2017.
Altri paesi hanno quasi soddisfatto il criterio utilizzato per la definizione di “manipolatore di valuta”.
Il rapporto del Tesoro identifica gli interventi valutari come l’acquisto netto di divise straniere per un valore superiore al 2% del PIL in un periodo di 12 mesi come uno dei criteri.
La Svizzera e il Brasile hanno raggiunto questo valore nei quattro trimestri fino a giugno 2017.
Si evidenziano inoltre squilibri commerciali con la Cina, la Germania, la Corea del Sud, il Giappone e la Svizzera, che rimarranno nella lista dei principali partner commerciali sotto osservazione.