Il sentiment sembra essersi un po’ deteriorato dopo che l’ultima serie di dati relative all’economia cinese ha evidenziato come la ripresa non sia così scontata. I PMI hanno deluso le attese e ulteriori incentivi da parte del governo saranno quasi sicuramente necessari. Il PMI manifatturiero è sceso a 50,1, ovvero a malapena in espansione (50,5 il dato atteso, 50,5 a marzo). Il PMI non manifatturiero ha mancato le stime scendendo a 54,3 dopo che il consenso lo dava in miglioramento (55,0 il dato atteso, 54,8 a marzo).
La propensione al rischio ha avuto un andamento leggermente negativo su questi numeri, difatti abbiamo assistito alla sovraperformance dello yen e le valute legate alle materie prime si sono ritrovate sotto pressione (soprattutto il Dollaro Australiano). Ci si poteva aspettare anche una reazione più forte, ma gli operatori stanno aspettando ulteriori progressi nei colloqui commerciali USA/Cina attesi nuovamente al via in quel di Pechino. Steve Mnuchin si è detto ottimista ipotizzando il traguardo ormai dietro l’angolo, ma bisogna anche tenere conto delle idee del negoziatore USA Robert Lighthizer che come ben sappiamo è considerato un falco sulle questioni commerciali americane.
Wall Street ha chiuso in rialzo con l'S&P 500 che ha toccato un massimo intraday assoluto a 2949,5 punti, per poi ripiegare leggermente in chiusura a 2943 (+0,1%). I futures statunitensi sembrano più prudenti, quindi in leggero calo mentre i mercati asiatici sono stati contrastanti con lo Shanghai Composite +0,4%. Nel forex abbiamo detto delle commodities e dello yen, aggiungiamo che il dollaro USA ha subito delle vendite important proprio nelle ultime ore. Nelle materie prime c'è un po’ più di direzione con l’oro che rimbalza dal supporto mentre un Petrolio in fase di consolidamento riflette la prudenza degli operatori.
Il calendario economico è piuttosto ricco oggi, abbiamo avuto dati tedeschi relative all’occupazione grosso modo invariati mentre il PIL e l’occupazione dell’Eurozona hanno evidenziato un miglioramento inaspettato. L’inflazione preliminare tedesca di aprile è prevista in aumento a +1,7% (da +1,4% a marzo) ed è considerata come dato precursore dell’inflazione dell’Eurozona. Per quanto riguarda gli USA attenzione alla fiducia dei consumatori delle ore 16 che dovrebbe salire a 126,0 ad aprile (rispetto a 124,1 di marzo). Infine le vendite in sospeso delle abitazioni dovrebbero salire a +1,1% per marzo (dopo una diminuzione del -1,0% a febbraio).