Rimane sotto pressione l’Oro dopo il calo accusato nelle ultime 5 sedute. Il metallo prezioso ha risentito della buona intonazione dei listini azionari, che nell’ultima settimana hanno recuperato gran parte del terreno perso tra fine marzo e inizio aprile. Neanche il rinnovo delle tensioni in Ucraina affiorati negli ultimi giorni hanno fornito sostegno al metallo giallo, che ha proseguito la sua discesa arrivando ieri ai minimi di inizio mese. L’accordo di massima raggiunto tra Ue, Russia, Usa e Ucraina a Ginevra la scorsa settimana non ha avuto gli effetti sperati e l’Ucraina sembra avere l’intenzione di voler tornare ad attaccare i ribelli filo russi.
Anche i dati della Commodity Futures Trading Commission (CFTC) favoriscono questa discesa dei prezzi. Secondo i dati aggiornati al 15 aprile, le posizioni speculative nette lunghe sono scese per la quarta settimana consecutiva, alimentando ulteriori vendite sul mercato.
Dal punto di vista tecnico, il metallo prezioso, non riuscendo a sfondare l’area dei 1.330 dollari/oncia, ha iniziato una veloce discesa, che l’ha ricondotto nuovamente a 1.275 dollari, minimi di inizio mese. Rimane questo un supporto strategico importantissimo, al di sotto del quale tutta l’impalcatura rialzista costruita a inizio 2014 verrebbe messa a rischio. I supporti successivi rimangono a 1.235 dollari e poi a 1.180, minimi di giugno e dicembre 2013.
Questo scenario verrebbe meno solo con un rimbalzo sul supporto attuale e un riposizionamento deciso sopra area 1.300 dollari. Ciò potrebbe allontanare temporaneamente le tensioni di breve e aprire la strada a un ritorno sui picchi di metà mese. Per puntare su una ripresa di quota sarà necessario attendere il superamento di 1.330 dollari, oltre il quale si creerebbero i presupposti per attaccare prima 1.360 e poi 1.400 dollari.