I titoli da dividendo, in generale, hanno visto un’impennata nella prima metà dell’anno. Gli investitori si sono fiondati sui titoli da reddito di alta qualità alla ricerca di un rifugio, considerati i vari avvertimenti di un’imminente recessione o di un rallentamento economico.
Sebbene il pericolo sia ancora in agguato, i rialzi del primo semestre hanno reso molti popolari titoli da dividendo costosi da comprare per chi comincia a costruire un portafoglio da pensione. Ecco i due principali titoli che vale la pena comprare al prossimo calo:
1. Procter & Gamble
Procter & Gamble Company (NYSE:PG) è uno di questi titoli da dividendo amati dai pensionati. La principale compagnia al mondo di beni di consumo è anche uno dei maggiori pagatori di dividendi del settore.
Il produttore del detersivo per piatti Fairy e dei pannolini Pampers alza i dividendi da 62 anni di fila. Negli ultimi 128 anni non ha mai smesso di pagarli, facendo soldi anche durante le recessioni, le guerre e i periodi di magra.
Ma se volete aggiungere questo titolo al vostro portafoglio proprio ora, potrebbe non essere il momento giusto. Dopo un’impennata di oltre il 22% sui ritorni totali da gennaio, la valutazione di P&G non sembra molto allettante. Il rendimento del colosso dei beni di consumo pari al 2,7% è molto inferiore rispetto alla media di quattro anni del 3,4%, mentre il multiplo P/E di 26,52 si avvicina al massimo di cinque anni.
Detto questo, alcuni analisti vedono ancora molto valore nel titolo di PG. Goldman Sachs, la scorsa settimana, ha alzato il rating sul titolo, affermando che offre ancora l’opportunità di un “potenziale ritorno a doppia cifra”.
“Riteniamo che ci sia un ruolo all’interno dei portafogli degli investitori per una compagnia di consumo globale liquida come questa e va ricordato che PG resta la compagnia di prodotti di consumo confezionati globale quotata negli USA ed a mega capitalizzazione più “underweight” tra le società di investimento a capitale variabile”, scrive Goldman in una nota ai clienti.
La banca di investimenti ha alzato il rating da “neutral” a “buy” ed ha aumentato anche il prezzo obiettivo su 12 mesi a 125 dollari ad azione. P&G ha chiuso a circa 111,49 dollari ieri dopo essere salito dello 0,9%.
2. Starbucks
L’entusiasmo degli investitori per il titolo di Starbucks Corporation (NASDAQ:SBUX) non sembra destinato a spegnersi tanto presto. Il produttore del famoso Frappuccino e dei caffelatte aromatizzati alla zucca ha toccato un altro massimo storico ieri dopo essere schizzato di oltre il 70% quest’anno, rimbalzando dell’1,1% nella seduta e chiudendo a 85,51 dollari.
Questo possente slancio è stato alimentato dalle previsioni positive della compagnia sul 2019, insieme ad altri segni visibili del fatto che il suo tentativo di inversione di rotta è efficace. Per il trimestre terminato a marzo, la principale catena di caffetterie al mondo ha riportato dati ben superiori alle aspettative di mercato.
Questa performance è straordinaria per un operatore di ristoranti maturo in un ambiente in cui i costi stanno aumentando, la concorrenza si sta intensificando ed i consumatori scelgono alternative più salutari allo zuccheroso Frappuccino.
La potente ripresa di Starbucks di quest’anno dimostra che la catena sta riconquistando bevitori di caffè non solo sul mercato domestico ma anche in Cina, un paese che ha ottenuto il centro della scena nella strategia di crescita della compagnia. In effetti, la crescita futura della compagnia dipende moltissimo dal suo successo internazionale, nonché dalla ristrutturazione sul mercato domestico, cruciale per soddisfare il cambio delle necessità dei clienti.
Se non possedete già il titolo di Starbucks, potrebbe non essere il momento giusto per cominciare a comprarlo. Ma se il titolo dovesse scendere per qualunque motivo, allora non esitate ad acquistarlo. Starbucks è un candidato buy-and-hold allettante per i pensionati, soprattutto data la sua massiccia crescita dei dividendi, e al momento rende solo l’1,72% ed ha un piano di riacquisto di azioni.
Morale della favola
Sia P&G che Starbucks sono compagnie di beni di consumo perfette per qualunque portafoglio pensionistico mirato a generare entrate passive negli anni della pensione. I pensionati possono fare affidamento su di essi nella buona e nella cattiva sorte. Entrambe le compagnie hanno un ampio fossato economico, flussi di cassa ricorrenti e sono solite ricompensare i propri investitori.
Se avete comprato questi titoli, non c’è ragione di farsi prendere dal panico e venderli. Se siete investitori nuovi, è meglio aspettare nelle retrovie dopo le impennate di quest’anno. Meglio inserirli nella lista della spesa quando si presenterà la prossima opportunità.