Ecco alcuni spunti utili per la costruzione di un portafoglio che abbia come scopo l’integrazione di reddito (con flussi mensili, trimestrali ecc).
LE CIFRE
Innanzitutto, dobbiamo capire che per realizzare un portafoglio che possa permettere una rendita adeguata, dobbiamo anche avere un capitale adeguato. Dimenticatevi di ragionare sulla rendita con patrimoni di poche migliaia o peggio centinaia di Euro, in quel caso ha più senso puntare alla crescita del capitale.
Se prendiamo infatti i rendimenti dei principali ETF a distribuzione (vedi immagine sotto) ci accorgiamo che nel caso migliore potremo optare per un 4-5% di media (fonte dati: JustETF).
Se decidessimo poi di optare per una soluzione anche efficace fiscalmente, si potrebbe considerare un database di certificati tra le tipologie ad esempio dei fixed cash collect (efficacia fiscale data dal fatto che nei certificati anche le cedole sono redditi diversi, quindi utilizzabili per compensare le minusvalenze pregresse entro i 4 anni) sotto riportati (fonte dati: cedlab)
Anche qui vediamo però come il flusso cedolare viaggi mediamente intorno ad un 6-7% annuo.
Se poi ci aggiungiamo che la tassazione (a meno che non abbia minus da compensare appunto) è del 26% sulle rendite, questo significa che nei mercati attuali potremo puntare ad un rendimento obiettivo di flusso cedolare del 3-4% su base annua (questo considerando anche il fattore rischio).
I calcoli sono quindi presto fatti, perché se ad esempio volessi integrare di 300 Euro al mese le mie entrate, necessiterei di un capitale investito di almeno 100.000 Euro.
ASSET ALLOCATION
Uno degli errori principali che gli investitori fanno (specie se con poca esperienza) è quella di concentrarsi solo sul rendimento (quanto ricevo di cedola) senza considerare il rovescio della medaglia, ovvero il rischio.
Infatti, in un periodo come quello attuale, puntare ad esempio ad un’asset allocation azionaria 100%, potrebbe essere molto rischioso, questo perché sappiamo che l’azionario può rendere di più, ma presenta anche i Drawdown (cali) più accentuati.
Ecco quindi che valutare piuttosto un mix di azionario ed obbligazionario potrebbe permetterci di dare maggiore equilibrio al portafoglio (andando per esempio a ribilanciare una volta all’anno).
COSA GUARDARE ANCORA
Tra gli altri aspetti da analizzare, scuramente il rischio di cambio (molti prodotti magari sono quotati in divise diverse dall’EUR/USD), i costi dei vari strumenti (se ad esempio utilizzerò dei fondi a gestione attiva dovrò analizzarne i costi), la liquidità degli investimenti (mercati di quotazione, spread denaro-lettera, volumi di scambio giornalieri), e la frequenza con cui le cedole vengono pagate (per esempio potrei avere bisogno di un flusso cedolare a giugno per il pagamento della dichiarazione dei redditi, salvo scoprire di aver investito in un prodotto a distribuzione annuale, magari a novembre).
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"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico dell'investitore"