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Stamattina le borse europee si stanno stabilizzando – sono addirittura in rialzo – in scia alle speranze sulla Grecia, dopo le marcate vendite di venerdì e nonostante l’assenza di progressi significativi nei negoziati in corso. I rialzi delle borse di questa mattina mostrano che gli investitori sia aspettano un esito positivo. Ciò nonostante, la Grecia non è riuscita a concludere un accordo con i creditori per avere accesso ai rimanenti 7,2 miliardi di euro del fondo di salvataggio, non rispettando la scadenza di domenica che si era imposta. Nel fine settimana, Alexis Tsipras ha dichiarato che i creditori avevano avanzato “pretese assurde” e che non si dovrebbe incolpare la Grecia per il mancato raggiungimento di un accordo. Secondo il quotidiano francese Le Monde, il primo ministro greco ha aggiunto che i rappresentanti istituzionali non tengono in considerazione i risultati delle recenti elezioni generali, avanzando richieste irragionevoli, e che invece le istituzioni europee e internazionali sono più inclini a essere flessibili.
Si avvicinano scadenze importanti, il primo di una serie di pagamenti all’FMI scade venerdì (340 milioni di DSP, che corrispondono a circa 300 milioni di euro). Entro la fine di giugno, la Grecia dovrà rimborsare circa 1,5 miliardi di euro all’FMI ed è probabile che il paese non riesca nemmeno a eseguire il secondo pagamento, pari a 341 milioni di euro (in scadenza il 12 giugno) senza nuovi finanziamenti dal programma di salvataggio. Inoltre, entro il 20 luglio la Grecia dovrà rimborsare 3,2 miliardi di bond detenuti dalla BCE. Riteniamo quindi probabile che questa settimana si arrivi a un accordo (hanno ancora 4 giorni per raggiungerlo). Questa settima saranno dunque i negoziati sulla Grecia e i dati USA (dato NFP venerdì) a guidare i mercati. Stamattina l’EUR/USD sta scendendo gradualmente e attualmente staziona al livello di supporto a 1,09. Mentre proseguono i negoziati, sono prevedibili movimenti bruschi.
La RBA probabilmente non abbasserà l’obiettivo del tasso di cassa (di Yann Quelenn)
Martedì il consiglio della banca centrale australiana (RBA) s’incontrerà per decidere se abbassare l’obiettivo del tasso di cassa, attualmente al minimo storico del 2%. L’economia australiana è a rischio, sta attraversando una fase di scarsa inflazione e al tempo stesso incombono incertezze sulla crescita. Ad aprile, il tasso di disoccupazione è salito leggermente, dal 6,1% al 6,2%. Inoltre, gli investimenti e la fiducia delle imprese continuano a essere fragili. Come emerge dalle cifre diffuse nella notte, i permessi di costruzione si sono attestati a un disastroso -4,4%, molto più del -1,8% previsto e a fronte del 2,9% precedente. Ciò nonostante, si è registrato un incremento complessivo pari al 16,3% a/a. Il taglio dei tassi contribuirà a sostenere le bolle immobiliari. A Sydney, nell’ultimo anno i prezzi delle abitazioni sono saliti del 15%.
Inoltre, la banca centrale prenderà sicuramente in esame altri dati prima di intervenire di nuovo sui tassi d’interesse, operazione che avrà un impatto consistente. In un paese in cui il rapporto fra debito e reddito delle famiglie è elevato, crediamo che al momento il tasso non possa venire modificato. Se non ci fossero variazioni, come prevediamo, gli operatori dovrebbero mettere in conto un rally di breve termine dell’AUD. L’AUD/USD viene scambiato intorno a 0,7661, dopo che i dati economici deboli hanno fatto scendere la coppia. L’obiettivo è il supporto a 0,7618, minimo da un mese.
The Risk Today
Yann Quelenn
EURUSD L’EUR/USD negozia attualmente tra la resistenza oraria a 1,1006 (massimo 29/05/2015) e il supporto a 1,0868 (minimo 28/05/2015). Il supporto più robusto può essere trovato a 1,0820 (minimo 27/04/2015), mentre la resistenza superiore è data a 1,1217 (massimo 19/05/2015). In una prospettiva di lungo termine, il triangolo simmetrico dal 2010 al 2014 favorisce un’ulteriore debolezza verso la parità. Di conseguenza, riteniamo che il recente movimento laterale costituisca una pausa all’interno di un trend discendente di fondo. Supporti chiave possono essere trovati a 1,0504 (minimo 21/03/2003) e a 1,0000 (supporto psicologico). Una violazione al rialzo darebbe adito a un test della resistenza a 1,1534 (massimo di reazione 03/02/2015).
GBPUSD La coppia GBP/USD è ancora in discesa sulla linea di tendenza a breve termine. Lo slancio ribassista continua. La resistenza oraria può essere trovata a 1,5437 (massimo 27/05/2015) e i supporti sono data a 1,5224 (minimo intragiornaliero). Un supporto più robusto si attesta sul canale discendente attorno a 1,5160. A più lungo termine, la struttura tecnica si presenta come un fondo di recupero il cui massimo potenziale di rialzo è dato dalla robusta resistenza a 1,6189 (Entrancement Fino al 61%).
USDJPY Dopo l’incisiva crescita degli ultimi giorni, l’USD/JPY si consolida attorno a 124,00. Puntiamo alla resistenza a 125,69 (massimo 12/06/2002). Con la coppia ancora rialzista restiamo ampiamente sopra la MM a 200 giorni. Il supporto orario è dato a 122,78 (minimo 27/05/2015). Viene favorita una propensione rialzista a lungo termine finché reggerà il robusto supporto a 115,57 (minimo 16/12/2014). Si prevede una graduale ascesa verso la resistenza fondamentale a 135,15 (massimo 01/02/2002). Un supporto chiave si trova a 118,18 (minimo 16/02/2015).
USDCHF L’USD/CHF è scambiato tra la resistenza a 0,9573 (massimo 29/05/2015) e i supporti a 0,9287 (minimo 22/05/2015). Un supporto più robusto si trova a 0,9072 (minimo 07/05/2015). A lungo termine, non vi è alcun segno che lasci intendere la fine dell’attuale ribasso. Dopo la mancata violazione oltre 0,9448, si ripristina il trend rialzista. Di conseguenza, l'attuale debolezza è vista come un movimento in controtendenza. Il supporto chiave si trova a 0,8986 (minimo 30/01/2015).