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Proseguono le vendite dei tecnologici e Wall Street perde ancora

Pubblicato 09.09.2020, 13:03
Aggiornato 09.07.2023, 12:32


La vendita dei titoli tecnologici americani sembra essere diventato un problema significativo per la propensione al rischio. Va detto tuttavia che tali vendite potrebbero rappresentare una temporanea rotazione settoriale ma nel frattempo è innegabile che stiano colpendo pesantemente il sentiment degli operatori. Oltre a tale aspetto, vi sono anche altri elementi negativi tra i quali dobbiamo citare ovviamente i tassi di infezione da COVID-19 che non smettono di crescere e tra l'altro uno dei principali studi sul vaccino (quello portato avanti da AstraZeneca (LON:AZN) e dall'Università di Oxford) è stato sospeso a causa di una reazione allergica in uno dei partecipanti al test.

Mettiamoci anche la bega degli ultimi giorni tra Regno Unito e Unione europea, che non sembrano in grado di giungere a un accordo prima della scadenza del 15 ottobre. Scadenza che era stata fissata con l'intento di arrivare a una “soft Brexit” ma che allo stato attuale sembra più che improbabile. Ciò ovviamente sta avendo pesanti ripercussioni sui rendimenti dei Gilt britannici e la sterlina continua a estendere le perdite.

Oltre Oceano, dall'altra parte dell'Atlantico, l'accordo su un pacchetto di sostegno fiscale per gli aiuti COVID degli Stati Uniti sembra utopistico in quanto sia ​​i repubblicani che i democratici continuano a essere molto distanti. Ed ecco quindi che in un quadro d'incertezza l'azionario non può far altro che perdere quota, ma anche i rendimenti delle obbligazioni statunitensi sono in calo (con una curva dei rendimenti definita “bull flattening”, che tende a riflettere l'avversione al rischio).

Nel forex il rally del dollaro continua, da segnalare il petrolio in forte calo a causa degli effetti sulla domanda della seconda ondata di COVID che sta investendo ampie aree del pianeta.

Per quanto riguarda il calendario economico, oggi obbiettivo puntato sulla Banca del Canada e su alcuni dati sull'occupazione negli Stati Uniti. La politica monetaria della Bank of Canada verrà comunicata alle ore 16 e non dovrebbero esserci cambiamenti sui tassi di interesse (+0,25%) ma si cercherà di capire se verrà mantenuta la proiezione economica incoraggiante emersa nell'ultimo meeting. Per quanto riguarda gli USA, attenzione al dato JOLTS sui nuovi posti di lavoro (sempre ore 16) per il quale si prevede 6,00 milioni nel mese di luglio (ovvero +1,8% rispetto ai 5,89 milioni di giugno).

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