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Questa settimana prevista meno volatilità sul forex

Pubblicato 22.09.2014, 16:28
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Forex News and Events

Prevista meno volatilità sul forex

La scorsa settimana, agli operatori del forex sembrava di essere in paradiso, con un calendario fitto di eventi a rischio che ha generato tutta una serie di eccellenti opportunità. Gli eventi chiave sono stati le riunioni di politica monetaria del FOMC e della BNS, e il referendum scozzese (in minor entità le LTRO della BCE). La Fed americana si è limitata spostare i puntini (dots, previsioni sui tassi) piuttosto che fornire un’ammissione verbale sulla tempistica (continuando a usare la perifrasi “periodo di tempo considerevole), mentre i risultati del referendum scozzese hanno preservato l’unione del Regno Unito. Infine, la BNS ha deciso di non agire per difendere la “base” minima per il cambio EUR/CHF e l’offerta pubblica iniziale (IPO) per Alibaba (baba in listino) è stata un successo clamoroso per tutte le istituzioni coinvolte. Nelle prossime settimane ci sono meno eventi a rischio in calendario, e ciò dovrebbe portare gli operatori a concentrarsi di nuovo sui fondamentali. Visti i venti contrari che soffiano sulle valute ad alto rendimento (soprattutto nell’Europa dell’Est, dopo che l’FMI ha confermato le apprensioni sulla crescita nei mercati emergenti), continuiamo a preferire le operazioni in USD e in valute asiatiche. Non prevediamo, però, che la volatilità rimanga a livelli elevati, crediamo che ci sarà un calo diffuso, a eccezione dei prezzi dei metalli preziosi (per cui ci aspettiamo ulteriori forti pressioni a vendere). Nel fine-settimana, un alto funzionario dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico ha detto che il Giappone dovrà intervenire con nuovi stimoli se intende raggiungere l’obiettivo dell’inflazione al 2% entro la prossima primavera. L’IPC nazionale, in uscita venerdì, dovrebbe mostrare che l’inflazione è stata solo un’anomalia temporanea e che le pressioni sui prezzi stanno svanendo. Rimaniamo negativi sullo JPY, in scia alle previsioni di nuovi stimoli (inclusa la modifica strutturale dei GPIB) e in vista dell’imminente normalizzazione del FOMC.

In Cina inizia il ciclo di allentamento

A sorpresa, le banche centrali cinesi hanno tagliato il tasso d’interesse sugli accordi di riacquisto a 14 giorni di 20 punti base, portandolo al 3,50%, minimo da tre anni. La decisione di tagliare i costi dei prestiti a breve termine dei prestatori commerciali dovrebbe essere vista come un chiaro segnale che Pechino intende agire aggressivamente per compensare la crescita inferiore alle attese, abbassando i tassi d’interesse. In passato, simili mosse della PBoC hanno preceduto aggiustamenti dei tassi d’interesse generali (in questo caso dei tagli). Inoltre, la banca centrale ha iniettato 500 miliardi di yuan (81 miliardi di USD) nelle cinque principali banche pubbliche cinesi. Questi interventi imprevisti sono motivati dai segnali di un nuovo deterioramento delle proiezioni economiche e della domanda interna in Cina. Da luglio, in Cina si sta sviluppando un chiaro trend di debolezza economica. La scorsa settimana è sfumata la debole ripresa delle vendite al dettaglio, le vendite a/a si sono attestate all’11,9%, rispetto al 12,2% di luglio. Inoltre, la produzione industriale ha subito un rallentamento, pari al 6,9%, rispetto al 9,0% di luglio. Questa settimana, il PMI manifatturiero cinese sarà importante per la crescita futura e le prospettive di nuovi stimoli. Visto il contesto di crescita globale più debole, affinché il governo possa raggiungere l’obiettivo di crescita per il 2014, pari a una crescita del 7,5% del PIL, sarà necessario un altro allentamento. Prevediamo tagli pari a 50 punti base del tasso d’interesse principale entro la fine dell’anno. I tagli diretti contribuiranno ad alleviare le tensioni sui rischi finanziari, sosterranno la domanda attraverso i prestiti e abbasseranno gli oneri legati ai debiti che preoccupano sempre di più. Poiché la Cina si unisce a BCE e BOJ nel gioco dell’allentamento, le prospettive per gli asset legati al rischio rimangono positive.

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The Risk Today

EUR/USD L’EUR/USD permane bloccato dalla linea di tendenza discendente a breve termine e dalla resistenza oraria a 1,2988 (massimo 05/09/2014). È necessaria una rottura di tali resistenze per presagire un esaurimento della pressione a vendere. Un supporto orario si attesta attualmente a 1,2835, mentre un supporto chiave si trova a 1.2755. A più lungo termine, l’EUR/USD è in una successione di massimi e minimi inferiori da maggio 2014. La violazione del supporto chiave a 1,3105 (minimo 06/09/2013) spiana la strada a un declino verso la forte zona di supporto compresa fra 1,2755 (minimo 09/07/2013) e 1,2662 (minimo 13/11/2012). Una resistenza chiave staziona a 1,3221 (massimo 28/08/2014).

GBP/USD Il recupero della coppia GBP/USD oltre la soglia a 1,6500 ha vacillato. Il mancato recupero oltre la resistenza chiave a 1,6644 (si veda anche la media mobile a 200 giorni) segna un periodo di contrattazione defilata. Supporti orari possono essere trovati a 1,6345 (minimo intragiornaliero) e a 1,6247 (minimo 18/09/2014). A più lungo termine il crollo dei prezzi, dopo aver raggiunto massimi su 4 anni, ha creato una forte resistenza a 1,7192, che improbabilmente sarà infranta nei prossimi mesi. Monitorare il recente rimbalzo poiché potrebbe segnalare l'inizio di una fase di consolidamento a medio termine. Un supporto si trova a 1,6052, mentre un forte sostegno si attesta a 1,5855 (minimo 12/11/2013). Il primo obiettivo a 1,6495 della nostra strategia lunga è stato raggiunto. Abbiamo rinnovato il livello di stop-loss.

USD/JPY L’USD/JPY prosegue nel solco di un ripido progresso ed è ora vicino alla grande resistenza a 110,66. Dato l'aumento sovraesposto, le probabilità di vedere una correzione a breve termine sono in ascesa. Supporti orari possono essere trovati a 108,37 (minimo intragiornaliero) e a 107,39 (massimo 12/09/2014). Resta favorita un’impostazione rialzista di lungo periodo finché reggerà il supporto chiave a 100,76 (minimo 04/02/2014). I recenti nuovi massimi confermano un forte trend rialzista di fondo. Malgrado una probabile pausa nei pressi della resistenza principale a 110,66 (massimo 15/08/2008), viene favorita un’eventuale rottura al rialzo. Un’altra resistenza può essere trovata a 114,66 (massimo 27/12/2007).

USD/CHF Ieri l’USD/CHF ha subito un drastico declino nei pressi della robusta resistenza a 0,9456. Una rottura del supporto orario tra 0,9301 (minimo 16/09/2014, si veda anche la linea di tendenza ascendente) e 0,9287 segnalerebbero una fase correttiva. In un’ottica di più lungo termine la struttura tecnica prevede la fine della grande fase correttiva iniziata a luglio 2012. La violazione della forte resistenza a 0,9250 (massimo 07/11/2013) spiana la strada a un movimento verso la prossima solida resistenza a 0,9456 (massimo 06/09/2013). Supporti possono essere trovati a 0,9176 (minimo 03/09/2014) e a 0,9104 (minimo 22/08/2014). Una resistenza psicologica si trova a 0,9500.

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