La reazione alle elezioni USA è stata limitata ma prevista. L’indice composito di Shanghai ha ceduto lo 0,68%: Trump è libero di continuare la sua guerra commerciale. L’USD è sceso, perché la battaglia politica negli USA porterà a impasse e disordini. I prezzi del greggio sono scesi a USD 61,92 USD al barile, anche se si prevede una stretta sulle sanzioni contro l’Iran. Le valute sensibili agli scambi avevano messo in conto l’esito, pertanto non ci sono state variazioni.
Prevediamo che l’azionario USA salirà visto l’esito morbido delle elezioni e ci aspettiamo che Trump prosegua con la sua politica espansionistica. Nessun politico resiste a un taglio delle tasse. Mentre la Federal Reserve continua ad alzare i tassi, il ciclo economico, arrivato nella sua fase finale, farà rallentare naturalmente l’economia, nonostante l’allentamento fiscale di Trump; ciò indica che i rendimenti USA sono vicini a un picco (rendimenti decennali sotto il 3,50%).
È un giorno triste per i liberali americani. Lo strano comportamento del presidente Trump e la sua politica improvvisata gli assicurano ancora il supporto degli elettori. Solo grazie a un’affluenza insolitamente alta, i democratici sono riusciti a ottenere il controllo della Camera, mentre i repubblicani hanno rafforzato la loro maggioranza al Senato. Le divisioni culturali e politiche negli USA sono ancor più profonde. Non c’è stata l’onda blu che avrebbe dovuto bocciare la leadership confusa di Trump. Ma ora i democratici possono controllare Trump. Ci aspettiamo che la Camera provi a metterlo in stato d’accusa.