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Recupero delle valute dopo la spettacolare ripresa del Dow

Pubblicato 25.01.2022, 09:59
Aggiornato 09.07.2023, 12:31

Rassegna giornaliera sul mercato forex, 24 gennaio 2022

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management

Non vedevamo questo tipo di volatilità sui mercati finanziari dall’inizio della pandemia. Il Dow Jones Industrial Average è sceso di 1.115 punti nella prima metà della seduta newyorkese, ma ci ha offerto una spettacolare ripresa che l’ha portato a chiudere in territorio positivo, su di quasi 100 punti.

Con la propensione al rischio che ha determinato l’andamento delle valute, non ci ha sorpresi vedere dei cambi come EUR/USD e AUD/JPY recuperare insieme alle azioni. Il dollarpo USA ha mantenuto la sua posizione, superando gran parte delle principali valute in vista dell’annuncio di politica monetaria della Federal Reserve di questo mercoledì. La banca centrale deve preparare il mercato per l’inasprimento di marzo e la prospettiva del rischio di un aumento dei tassi a sorpresa potrebbe continuare a sostenere il dollaro in vista del FOMC.

Il recente sell-off dell’azionario mostra i timori per l’inasprimento della Fed, durante il rallentamento dello slancio della ripresa. Tuttavia, dopo otto giorni consecutivi di vendite ed un calo del 10% dall’inizio dell’anno, le valutazioni più attraenti, soprattutto dei titoli tech, hanno attirato gli speculatori. La speranza che l’avversione al rischio stia scendendo ha aiutato le valute a staccarsi dai minimi.

Guardando avanti, le inversioni a U come quella a cui abbiamo assistito ieri tendono ad avere almeno due giorni di proseguimento, e con il vertice FOMC che si concluderà mercoledì, sarà il tono della banca centrale a decider se i tori torneranno oppure no.

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Sebbene gli ultimi dati su spesa dei consumatori e settore manifatturiero siano stati deludenti, l’inflazione è cresciuta al ritmo più veloce a dicembre dal 1982. Il mercato ha totalmente considerato un aumento dei tassi per marzo, con una piccola possibilità di un aumento di 50 punti base. L’unica questione sarà l’aggressività delle previsioni della banca centrale per il futuro. Se la banca suggerirà che sarà necessario un inasprimento aggressivo o che quattro aumenti dei tassi nel 2022 non siano fattibili, l’azionario potrebbe ricominciare a scendere, facendo scendere anche le valute legate al rischio e permettendo al dollaro USA di salire ancora.

Una delle valute più deboli della giornata è stato il dollaro australiano, sceso dopo il calo degli indici PMI al minimo di 8 mesi. L’attività del settore manifatturiero si è contratta in Australia e l’indice PMI del settore dei servizi è crollato due volte più velocemente dell’indice manifatturiero. La variante omicron, le difficoltà di approvvigionamento ed il picco della ripresa globale sono tra i problemi che l’Australia deve affrontare, ma l’avversione al rischio ha giocato un ruolo importante nel calo di oggi. Sebbene l’IPC del Q4 sia atteso per questa notte, la posizione cauta della Reserve Bank dovrebbe limitare la reazione della valuta ad un report positivo.

Anche il dollaro neozelandese è sceso, nonostante la forza dell’economia. Questo pomeriggio abbiamo appreso che l’attività del settore dei servizi si è ripresa, seguendo il trend del manifatturiero. Fonterra ha alzato il payout del prezzo del latte, decisione positiva per i produttori.

I prezzi del petrolio stabili ed il vertice della Banca del Canada (di cui parleremo domani in dettaglio) hanno contribuito a limitare le perdite del dollaro canadese.

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Anche la sterlina ha sofferto per i dati PMI deboli, mentre l’euro è andato abbastanza bene grazie al miglioramento dell’attività in Germania. Nonostante l’indice PMI flash della zona euro sia sceso più del previsto, da 53,3 a 52,4, il calo è stato dovuto interamente ai servizi mentre l’indice manifatturiero è salito a 59 a gennaio da 58 a dicembre. L’attività in Germany non sembra sia stata intaccata dalla variante Omicron, visti i miglioramenti riportati nei settori manifatturiero e servizi. Questo rafforza l’aumento dell’indice tedesco e fa pensare positivo riguardo al report IFO di domani.

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