La riunione di politica monetaria della Banca del Giappone (BoJ) è andata come avevamo previsto.
La BoJ ha mantenuto i tassi invariati, rivedendo al ribasso le previsioni d’inflazione e al rialzo quelle sulla crescita. Le previsioni più deboli sull’inflazione dovrebbero togliere un po’ di slancio rialzista allo yen.
I trader credevano che l’efficacia ridotta della politica della BoJ e il miglioramento delle prospettive di crescita avrebbero costretto la banca centrale a rivedere in parte la sua impostazione. Invece le azioni della banca di oggi mostrano una forte resistenza a tale idea.
L’incapacità, ma al contempo la perseveranza, della BoJ nel raggiungere l’obiettivo d’inflazione al 2% fa emergere uno scostamento fra il Giappone e altre banche centrali del G10.
L’improvvisa inversione dei rendimenti dei titoli USA a scadenza breve ha contribuito a far diminuire il differenziale fra i tassi USA e giapponesi, facendo scendere la coppia USD/JPY, sensibile a questi tassi.
Ciò nonostante, con l’avvicinarsi di settembre e del probabile intervento della Fed per ridurre i 4,5 mila miliardi in attivi di bilancio, l’USD/JPY dovrebbe salire.
I tassi dei decennali puntano al 2,45%, quindi secondo noi l’USD/JPY testerà di nuovo la resistenza a 114,45 entro settembre.