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Sulle materie prime influiranno decisioni sui tassi, dati USA e dollaro debole

Pubblicato 30.07.2018, 13:50
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I mercati degli energetici, così come quelli dei metalli preziosi ed industriali, probabilmente vedranno degli scambi in range stretto questa settimana, in vista delle importanti decisioni sui tassi e dei dati sull’occupazione USA, mentre i prezzi dei prodotti agricoli potrebbero continuare a salire tra il clima inclemente e il calo delle scorte.

L’attesissima decisione sui tassi della Banca d’Inghilterra (BoE), la possibilità che la Banca del Giappone (BoJ) sorprenda i mercati con la sua decisione sui tassi, l’eventualità che la Federal Reserve reagisca alle critiche mosse di recente dal Presidente Donald Trump e la previsione di un terzo rimbalzo mensile dell’occupazione USA saranno al centro della scena. Nel complesso, questi fattori determineranno la direzione del dollaro influendo sugli investitori, tra i macrofattori globali e il rapporto scorte-domanda per il greggio, l’oro e il rame.

Sul mercato dei prodotti agricoli, si tratterà più che altro di fattori legati alle condizioni meteorologiche estreme, con la siccità in corso in Australia e in zone dell’Europa che dovrebbe mantenere la spinta rialzista del frumento. La siccità sta inoltre minacciando le piantagioni di cotone in Cina e quelle di zucchero in Brasile ed India.

L’indice Bloomberg sulle materie prime, che copre 26 materie prime, ha chiuso con un balzo dell’1,4% la scorsa settimana, l’aumento settimanale maggiore degli ultimi 3 mesi e mezzo. L’indice ha visto un’impennata quando il prezzo del greggio è sceso venerdì ma è salito sulla settimana, nei timori per le scorte legati agli scontri verbali tra USA ed Iran ed alla decisione dell’Arabia Saudita di sospendere le spedizioni attraverso un canale in Medio Oriente. Anche il rame è schizzato, sulla scia di un’imminente sciopero degli operai presso la miniera cilena di Escondida.

Gli orsi del dollaro potrebbero tornare alla carica

Un ulteriore calo del dollaro dal massimo di un anno potrebbe contribuire all’avanzata delle materie prime industriali questa settimana. Molti se lo aspettano se la BoE dovesse procedere con il previsto aumento di 25 punti base e se la BoJ dovesse decidere per una contrazione anziché per un allentamento. Un altro esito ribassista per il dollaro USA si avrebbe se i dati sull’occupazione non agricola di luglio dovessero risultare inferiori all’aumento stimato di 190.000 unità.

“Gli investitori hanno comprato il dollaro tra le aspettative di vedere almeno altri due aumenti dei tassi entro fine anno”, afferma Fawad Razaqzada, analista monetario di forex.com.

“Tuttavia, dopo un’impennata di tre mesi, alcuni operatori dei mercati iniziano a chiedersi quanto rialzo sia già messo in conto”, aggiunge Razaqzada, spiegando che persino la crescita del PIL del secondo trimestre USA del 4,1% di venerdì non è riuscita a far schizzare il biglietto verde. I segnali tecnici giornalieri di Investing.com indicano “Sell” per il dollaro.

Scorte USA e domanda cinese fondamentali per il greggio

WTI 60-Min Chart

Oltre al dollaro debole, i tori del greggio continueranno a contare su un’altra grande riduzione delle scorte USA mercoledì. Il calo di 6,1 milioni di barili della scorsa settimana è stato più del doppio delle previsioni, cancellando l’aumento della settimana precedente di 5,8 milioni di barili.

Restano solo sei settimane della stagione di picco negli Stati Uniti e il consumo di greggio è diventato volatile, lasciando gli interessati ai prezzi più alti dell’oro nero a riporre la propria fiducia nelle esportazioni di greggio della nazione. Con Washington e Pechino che ancora faticano a trovare un terreno comune nel loro scontro commerciale, i riflettori sono puntati sul flusso di circa 400.000 barili al giorno di greggio USA verso la Cina.

“I barili USA potrebbero faticare a trovare sedi alternative se l’appetito cinese dovesse ridursi (soprattutto se il greggio iraniano oggetto di sanzioni dovesse farsi strada con la forza in Cina in quantità maggiori)”, si legge nelle previsioni settimanali di RBC Capital Markets.

“L’ipotesi più probabile sarebbe che gli USA reindirizzino il greggio in Europa. L’Europa è un grande consumatore di greggio statunitense, ma la concorrenza nel settore è agguerrita. E questo emerge anche dai barili simili del Mare del Nord e dell’Africa Occidentale che al momento faticano per trovare posto su un mercato inondato dal Brent”.

Il greggio West Texas Intermediate (WTI) si è attestato a 68,69 dollari al barile a New York la scorsa settimana dopo aver raggiunto il supporto di 68,30 dollari che ha infranto la linea di trend rialzista. I segnali tecnici giornalieri di Investing.com mostrano “Buy sul WTI. Per il greggio Brent britannico, attestatosi a 74,29 dollari al barile, indicano “Strong Buy”.

Oro sotto pressione; Escondida spingerà il rame

Gold Daily Chart

Malgrado le ulteriori pressioni del dollaro, la linea di trend dell’oro probabilmente resterà ribassista, con il supporto per il metallo prezioso come rifugio dall’inflazione che si riduce, affermano alcuni analisti.

“I trader ancora non cercano rifugio nell’oro e il dollaro conserva forza a più di 94,50 sull’indice”, ha scritto in una nota prima del weekend George Gero, analista dei metalli preziosi di RBC. “Tutto ciò fa restare l’oro sulla difensiva per il momento e il persistere dell’interesse nelle opzioni che lo spinge sotto il livello chiave di 1.200 dollari (l’oncia) potrebbe far continuare la volatilità per tutto questo trimestre”. “

I future dell’oro, che la scorsa settimana si sono attestati a 1.222,20 dollari l’oncia a New York, sono considerati “Strong Sell” in base ai segnali tecnici giornalieri di Investing.com.

Per il rame, le posizioni rialziste nette sui future del metallo rosso scambiati a New York sono salite per la prima volta in sei settimane nella settimana terminata il 24 luglio, secondo i dati della US Commodity Futures Trading Commission.

Il rame è stato in posizione favorevole in seguito alla svolta nelle trattative per i contratti tra il sindacato e la direzione della miniera Escondida di BHP. Attestatosi a 2,796 dollari a New York la scorsa settimana, il rame è ritenuto “Strong Sell” in base ai segnali tecnici giornalieri di Investing.com.

Copper Daily Chart

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